LA MARINA MILITARE APRE ALLE IMPRESE
lI castello Aragonese di Taranto e la fregata Maestrale, ancorata nel bel mezzo delle Rive a Trieste, hanno fornito lo sfondo scenografico per il messaggio che la Marina Militare ha inteso dare circa la sua nuova apertura in campo imprenditoriale.
L’occasione, colta dal Capo di Stato Maggiore M.M. Amm. di Squadra Giuseppe De Giorgi, è stata la suggestiva celebrazione, presso il castello Aragonese di Taranto, del cambio al vertice del Comando Marittimo Sud Marina Militare; con l’Amm. Squadra Ermenegildo Ugazzi che, a conclusione di 44 anni della sua prestigiosa carriera, ha passato le consegne di quest’ultimo comando all’Amm. Divisione Eduardo Serra, ex Capo “Logistica” presso lo Stato Maggiore Marina Militare a Roma.
Così, per la conferenza “La Marina Militare un’opportunità per le imprese” tenuta a bordo del “Maestrale” dal Comandante di Marina Nord, C. Amm. Roberto Camerini, l’occasione è stata la sosta che, nella rada di Trieste, si è voluta per la Nave impegnata nella sua ultima campagna, prima della dismissione. Da entrambi gli illustri rappresentanti della nostra Marina Militare, è stata posta in risalto la “funzione duale” che si esplica sul fronte della difesa militare e nell’ambito della crescita socio-economica del Paese; al cui rilancio, oggi più che mai, la stessa Forza Armata si pone in termini di opportunità per tutte le imprese. Infatti, come evidenziato, fermo restando che nell’ambito dei Comandi Marittimi, con competenza territoriale amministrativa legale e di presidio e compiti di protezione civile tutela ambientale-antinfortunistica e delle installazioni, tutte le basi navali hanno funzioni precipue in sinergia, non in competizione; nelle stesse non è da sottovalutarsi anche la basilare formazione del personale per l’acquisizione del know-how circa le nuove unità navali, con l’avviamento ai diversi lavori di cantieristica; fra cui, quello di saldatura ed elettromeccanica ha un vasto campo di applicazione anche fuori del servizio militare.
In special modo, a Taranto, a detta del Capo di Stato Maggiore, si presume che il centro di addestramento di Maricentadd sarà sempre più convergenza di forza lavorativa proveniente anche dal Medioriente e dall’America Latina. A maggior ragione, l’Arsenale Marittimo di Taranto (Marinarsen Ta), al di là dal garantire la manutenzione delle unità della Squadra navale e del naviglio minore e persino interventi di manutenzione anche ad unità delle Marine straniere, si pone come nuova grossa opportunità per le imprese tarantine che vi possono fare riferimento contando di averne a disposizione il grande bacino di dimensione non comune ad altri nel Mediterraneo; usandone, a prezzi competitivi, strutture ed impiantistica della Marina.
La messa a frutto delle potenzialità dell’Arsenale, massimizzate con un adeguato piano industriale a completamento del decennale programma Brin di ristrutturazione, servirebbe anche a trovare sbocchi contro la crisi occupazionale del Siderurgico e, in special modo dell’ILVA. In definitiva, in sintonia con lo stesso sforzo governativo che ha stanziato un investimento di oltre 5 miliardi nelle imprese sia grandi che medio-piccole, si è voluto un rafforzamento del ruolo della Marina non più arginato in ambito difensivo ma orientato nel concorrere alla stabilità sociale soccorrendone la capacità produttiva.
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