LA MULTICRONICITÀ NELLE REGIONI ITALIANE
È diminuita in media nelle regioni italiane pur nel divario tra Nord e Sud

L’ISTAT-BES calcola il valore della multicronicità e limitazioni gravi definita come la percentuale di persone di 75 anni e più che dichiarano di essere affette da 3 o più patologie croniche e/o di avere gravi limitazioni, da almeno 6 mesi, a causa di problemi di salute nel compiere le attività che abitualmente le persone svolgono. Tali dati sono disponibili tra il 2008 ed il 2020.
Ranking delle regioni italiane per valore della multicronicità e limitazioni gravi. La Campania è al primo posto per valore della multicronicità e limitazioni gravi nel 2020 con un ammontare pari a 62,1 unità, seguita dalla Sardegna con un valore pari a 62, e dalla Sicilia con un ammontare pari a 60,6 unità. A metà classifica vi è la Puglia con un ammontare pari a 47,8 unità, seguita dal Friuli-Venezia Giulia con un ammontare pari a 47,6 unità, e dalla Lombardia con un ammontare pari a 46,5. Chiudono la classifica il Molise con un valore pari a 37,6, il Trentino Alto Dige con un valore pari a 33,6 unità e la Valle d’Aosta con un valore pari a 29,9 unità. In media il valore della percentuale delle persone che soffrono di multicronicità e limitazioni gravi è pari ad un ammontare di 48,07.
Ranking delle regioni italiane per valore della variazione percentuale delle multicronicità e limitazioni gravi. Il Piemonte è al primo posto per valore della variazione percentuale della multicronicità e limitazioni gravi con un valore pari a 17,77% ovvero pari ad un valore di 7 unità, seguito dalla Sardegna con un ammontare pari a 17,42% ovvero pari ad un ammontare di 9,2 unità e dal Friuli-Venezia Giulia con un ammontare pari a 11,21% pari ad un ammontare di 4,8 unità. A metà classifica vi è l’Umbria con un valore pari a -4,1% pari ad un ammontare del -2,4 unità, seguita dalla Calabria con un valore pari a -6,44% pari ad un ammontare di -3,9 unità, e dal Veneto con un ammontare pari a -12,39% pari ad un ammontare di -5,6 unità. Chiudono la classifica la Puglia con un ammontare pari ad un valore di -22,4% pari ad un ammontare di -13,8 unità, la Valle d’Aosta con un ammontare pari a -26,35% pari ad un ammontare di -10,7 unità e il Molise con un valore pari a -32,25% pari ad un ammontare di -17,9 unità. Complessivamente ed in media per le regioni considerate il valore della multicronicità e delle limitazioni gravi è diminuito da un ammontare di 52,50 unità fino ad un valore di 48,08 unità ovvero pari ad una variazione di -4,42 unità pari ad un valore di -8,42%.
Macro-regioni italiane. La percentuale di persone con più di 75 anni affette da multicronicità e limitazioni gravi è diminuita in tutte le macro-regioni italiane tra il 2008 ed il 2020 tranne che nel Nord Italia. Infatti, nel Nord Italia la percentuale delle persone over 75 affette da multicronicità e limitazioni gravi è cresciuta da un ammontare di 44,4 unità fino ad un valore di 44,6 unità ovvero pari ad una variazione di 0,2 unità pari ad un valore di 0,45%. Nel Centro Italia la percentuale delle persone con multicronicità e limitazioni gravi è diminuita da un ammontare di 52,9 unità fino ad un valore di 47 unità ovvero una variazione pari ad un ammontare di -5,9 unità pari ad una variazione di -11,15%. Nel Mezzogiorno la percentuale di persone con multicronicità e limitazioni gravi over 75 è diminuita da un ammontare di 60,8 unità fino ad un valore di 56,9 unità ovvero pari ad una variazione di -3,9 unità pari ad un valore di -6,41%. Complessivamente in Italia la percentuale di persone con multicronicità e limitazioni gravi è diminuita tra il 2008 ed il 2020 da un ammontare pari a 51,6 unità fino ad un valore di 48,8 unità ovvero una riduzione pari ad un ammontare di -2,8 unità pari ad un valore di -5,42%. Tuttavia, occorre considerare che la percentuale delle persone affette da multicronicità e limitazioni gravi nel Mezzogiorno d’Italia è superiore alla media Nazionale di circa 8,1 punti percentuali. Ne deriva evidentemente che le condizioni di salute della popolazione over 75 meridionale tendono ad essere peggiori della popolazione coetanea del Centro e del Nord.
Clusterizzazione con algoritmo k-Means. Di seguito viene proposta una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. L’analisi mostra la presenza di due clusters come indicati di seguito:
- Cluster 1: Sicilia, Umbria, Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Molise, Lazio;
- Cluster 2: Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Toscana, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Marche.
Dal punto di vista dell’ordinamento dei clusters è possibile verificare che il valore mediano della multicronicità e delle limitazioni gravi nel Cluster 1-C1 è pari ad un ammontare di 55,05 unità, mentre il corrispondente valore per il Cluster 2-C2 è pari ad un ammontare di 44,75 unità. Ne deriva evidentemente il seguente ordinamento C1=55,05>C2=44,75. Ovvero la presenza di persone over 75 aventi multicronicità nelle regioni del C1 è circa 10 punti percentuali più presente rispetto alle regioni del C2. Dal punto di vista geografico risulta essere assolutamente evidente la contrapposizione tra regioni del Centro-Sud che hanno valori di multicronicità e limitazioni gravi elevati rispetto alle regioni del Centro-Nord che hanno valori di multicronicità ridotti. Tale contrapposizione potrebbe anche riflettere una diversa qualità e quantità dei servizi sanitari regionali insieme con elementi connessi ad aspetti delle abitudini di vita.
Conclusioni. La percentuale delle persone over 75 affette da multicronicità e da limitazioni gravi è diminuita significativamente considerando la media delle regioni italiane tra il 2008 ed il 2020. Tuttavia, vi sono delle regioni nelle quali tale valore risulta essere aumentato, ovvero il Piemonte, la Sardegna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, la Campania e la Sicilia. Certamente nei dati appare evidente la differenza tra regioni del Centro-Nord e regioni del Centro-Sud, a dimostrazione che gli aspetti di tipo reddituale e la qualità dei sistemi sanitari locali hanno una qualche rilevanza nella determinazione delle condizioni di salute per gli over 75. Appare pertanto nella sua drammaticità la dimensione sanitaria del divario economico tra Nord e Sud Italia che colpisce quella parte di popolazione particolarmente fragile che è costituita dagli anziani.
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