LA PIGRIZIA RENDE DEBOLI
Francesco invita a non abbandonare la fede

“Abbiamo bisogno di un altro sguardo, di una luce che illumini in profondità il mistero della vita”. Con queste parole, Bergoglio esordisce in una classica domenica quaresimale, mettendo in evidenza il tema centrale della fede. Il momento è difficile, il covid ha ridotto ai minimi storici i rapporti personali. In tutto questo, la fede ha il compito di indirizzare la strada, ma mai come ora rischia di restare pura utopia. Troppe situazioni difficili, che hanno messo in dubbio uno dei pilastri della vita di ogni uomo. Credere non è una pia pratica, ma un motore pulsante capace di farci resistere nelle avversità. Il Papa, come tutta la chiesa mondiale, ha intuito le reali difficoltà dell’uomo in tempo di pandemia. Il covid ha generato povertà economica e spirituale, facendo svanire la fiducia nell’uomo. Per questo, Francesco esorta tutti i cristiani a credere nel Dio fatto carne. Le apparenze non servono, occorre dare una svolta concreta alla nostra vita. Il pericolo maggiore, sta nella globalizzazione dell’indifferenza, che nell’ultimo decennio ha preso decisamente il sopravvento. Ci siamo anestetizzati davanti al male, perché tutto ormai è relativo.
Occorre non fermarsi, andando sempre controcorrente, contro le ovvietà della nostra generazione. Il Vangelo della domenica, ci dimostra la grandezza di Dio, capace di rivelarsi in ogni luogo. Ad esempio, la montagna è il luogo privilegiato da Dio per manifestarsi all’uomo, basti pensare a Mosè. Aldilà dei luoghi, la rivelazione quaresimale ci spinge a riflettere sul senso della nostra vita, che in questi anni ha perso di significato. Pertanto, riscoprire la fede è fondamentale come dichiara Francesco: “Siamo chiamati a fare esperienza dell’incontro con Cristo perché, illuminati della sua luce, possiamo portarla e farla risplendere ovunque”. Per fare questo passo decisivo, dobbiamo impegnarci nel digiunare dal pettegolezzo. Difficile da praticare, ma con l’impegno tutto è possibile. L’immobilismo deve essere sconfitto e Francesco su questo non ha dubbi: “Dobbiamo guardarci dalla pigrizia spirituale. Salire sul monte non è dimenticare la realtà; pregare non è mai evadere dalle fatiche della vita”.
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