LA SERATA DEI DUETTI

L’orchestra stravolge la classifica generando numerose sorprese

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Dopo la seconda serata, che ha visto protagoniste le altre 12 canzoni in gara, ieri è stato un festival ancora più ricco di musica. Tutti i 24 big si sono esibiti in duetti inediti che sono stati giudicati direttamente dall’orchestra. Ci si aspettava tanto da una serata del genere, visto il calibro degli ospiti che hanno calcato il palco dell’Ariston. Lo stesso Amadeus all’inizio ha ricordato le vittime del disastro ferroviario avvenuto qualche ora prima, che nonostante il momento di brio e di svago, ha spinto tutti i telespettatori a riflettere su questo tragico evento. La novità della serata è stata Georgina Rodriguez (compagna di Cristiano Ronaldo), che ha affiancato il direttore artistico. Grande entusiasmo in sala per la presenza dell’asse portoghese, che si è reso protagonista di un curioso siparietto con Amadeus, al quale è stata donata una maglia della Juventus.

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Ospite d’eccezione e stato Lewis Capaldi, che emoziona il pubblico dell’Ariston con le sue melodie più celebri come “Before you go” e “Someone you loved”. L’attesa vale tutta, dopo ben 9 anni dalla sua ultima apparizione all’Ariston, Roberto Benigni si è presentato alla grande, scortato da una banda festante tra una folla in delirio. Allegro, sorridente capace di scherzare come al suo solito con Amadeus. Il suo monologo si è spinto su uno dei libri sacri “Il Cantico dei cantici”.

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La chiave di lettura è avvincente, paragonando il libro della Bibbia come la canzone più antica di sempre. La sua analisi si è focalizza sull’amore fisico tra due giovani, dove alla base sussiste un intreccio di parole molto misteriose ma intense di contenuti. Con grande enfasi, ha cercato di spiegare la grandezza del libro, facendo emergere il suo lato erotico inteso non come qualcosa di negativo ma come essenza del vero amore. Insomma, una sorta di “libro erotico sacro” ma che fa evincere tutta la potenza dell’amore. Un amore vero, capace di sconfiggere ogni conflitto con la dolcezza che si va radicare nell’aspetto più alto del desiderio. Ospite d’eccezione per questa 70esima edizione del festival è Mika, che nutre un grande rapporto con l’Italia. Con una voce unica e vibrante, ha cantato un brano tratto dal suo quinto album My name is Michael Holhook. Tra i momenti più toccanti è il ricordo dei grandi artisti del panorama italiano. in particolar modo Fabrizio De Andrè, dove si è lanciata in una calorosa interpretazione di “Amore che viene amore che va”. Da analizzare il toccante monologo della conduttrice albanese Alketa Vejsiu, con grande ammirazione ringrazia l’Italia per l’accoglienza rivolta al suo popolo, che solamente pochi anni fa viveva le difficoltà del regime totalitarista. Un grande gesto, che va a simboleggiare la grande amicizia tra questi due popoli vicini. In chiusura duetta con Bobbi Solo con una “Lacrima sul viso”, uno dei brani che le ricordano l’infanzia tanto difficile.

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Soffermandosi sull’aspetto prettamente musicale, la gara di ieri si è basata su duetti che ripercorrono i 69 anni del festival della canzone italiana. Giustamente vanno evidenziati i duetti che generano più attenzione sia in positivo che in negativo. Certamente ha colpito in modo positivo il trio Levante, Michelin e Maria Antonietta con il brano “Si può dare di più” (brano vincitore nel 1987), interpretandolo in modo semplice con un tocco innovativo grazie ad un arrangiamento perfettamente armonico. Interessante per chiave interpretativa il trio Rancore, Dardust e la Rappresentante di lista, che, sulle note di Luce, fanno saltare l’intero teatro. Degni nota, è stata la bellissima cover dei Pinguini tattici nucleari, che con un medley dal titolo settanta volte, fanno una sorta di sintesi di tutta la storia sanremese in tutti i suoi aspetti storici spaziando in vari generi.

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Una piccola chiosa anche per il duo Nigiotti – Cristicchi, che hanno reinterpretato “Ti regalerò una rosa” (brano trionfante nel 2007), dove si affronta la tematica della malattia mentale intesa da un punto di vista umano. Di grande attenzione il duetto Tosca – Silvia Perez Cruz, che hanno ricordano Lucio Dalla con il brano “Piazza Grande”, una versione insolita cantata anche in spagnolo. Degna di nota è la performance di Pierò Pelù che ha cantato “Un cuore matto”, un arrangiamento rock come il suo consueto stile. Sorprendente, avvincente con un abbigliamento particolare, quasi a voler richiamare il patriottismo puro. Con grande grinta, Gabbani ha cantato l’Italiano di Cutugno e l’Ariston tutto apprezza.

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Non certamente positiva la prestazione offerta da Alberto Urso e Ornella Vanoni, che non sono riusciti a dare il giusto valore al brano “La voce del silenzio”, che vede tristemente protagonista la stessa Vanoni è apparsa sottotono e spesso fuori tempo. Il pubblico allo stesso modo è stato entusiasta, premiando la voglia e la storia di un’artista del calibro della Vanoni. Deludente anche Elodie accompagnata al piano da Aeham Ahmad con il brano “Adesso tu” di Eros Ramazzotti. L’arrangiamento non ha entusiasmato risultando molto monotono, svilendo uno dei brani più conosciuti. Imbarazzante e fuori tono, Elettra Lamborghini con “Non succederà più” sembra inadatta al festival, la sua voce non è quasi mai intonata distruggendo la canzone.

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Il verdetto, è stato decretato dall’orchestra che prevede la seguente classifica:

1)Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le vibrazioni 7) Paolo Janacci 8) Gabbani 9) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan.

(Photo courtesy Rai)

Giuseppe Capano

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