LA TERRA PIATTA, COME INTERNET ALIMENTA LA DISINFORMAZIONE

La gente crede a una quantità sterminata di cose ridicole, come conseguenza non tanto di ignoranza, arroganza o perversione, ma del modo in cui funziona il cervello umano. Si crede a omeopatia e agopuntura, che i vaccini causano malattie, e ancora all’astrologia, agli Ufo, a una pletora di venditori di pseudo-cure, etc. Da qualche tempo, poi, si discute dell’idea fantasiosa che la terra sia piatta. Giorni fa mi è capitato di seguire un servizio de Le Iene su un gruppo di “illuminati” che sostiene di volerci rivelare alcune scomode verità, che i poteri occulti sovrani ci avrebbero tenuto nascoste per anni. Si scopre, quindi, che la terra è piatta, che i dinosauri solo un colossale fake, che il Vaticano è una costruzione dei giganti, che Einstein era un impostore e la forza di gravità sulla Terra non esiste, che la NASA è gestita da Satana.
Ma perché tutto questo? Perché poi tanto interesse per un’idea così balzana (il 2% degli americani pare creda che la Terra sarebbe piatta e il 10 lo prende in considerazione), che si impara a confutare alle scuole elementari? Forse non è tanto importante credere che la Terra sia piatta, e in molti non ci credono davvero a livello inconscio, quanto aderire a una dottrina cospirativa. È la componente cospirativa che attrae verso molte pseudocredenze. Le teorie della cospirazione condividono il fatto di avanzare una teoria alternativa rispetto a qualcosa ed elaborano vaghe e contorte spiegazioni del perché qualcuno sta nascondendo quella versione “vera” degli eventi.
Nell’era del sapere virtualmente accessibile a tutti, assistiamo sempre più a fenomeni di regressione culturale. L’Ocse certifica che nel nostro Paese, l’analfabetismo funzionale è una piaga che affligge il 47% della popolazione. Un italiano su due non riesce, infatti, a comprendere un testo semplice né a interagire con strumenti digitali, rimandando ogni ragionamento solo alla propria esperienza diretta. La disinformazione è una delle grandi piaghe della nostra società. I giornali faticano a tenere il passo della sua diffusione e spesso sono i primi a cadere in trappola.
Il successo delle bufale è connaturato alla loro stessa natura: agiscono sui sentimenti più forti della popolazione, e non sono mai sentimenti “buoni”. Chi prova odio, chi ha pregiudizi, chi ha paura, sono loro gli obiettivi. Facendo leva sui punti deboli di una vasta fetta della popolazione — che ignora molto della società in cui vive e dei temi sui quali invece si infervora maggiormente (politica, religione, famiglia) — i complottisti riescono a ingannare, grazie anche alla mancanza di verifica delle fonti da parte degli utenti.
A una società sempre più incolta e rozza sta corrispondendo, quindi, sempre più, una realtà progressivamente più complessa e indecifrabile, che scodella sul piatto problemi e scenari difficilmente decodificabili anche da persone ben istruite. L’aspetto del cospirazionismo occulto poi, non è certo una novità quando la gente non si sente né libera, né felice. Bombardati da un’informazione ufficiale che propone una quotidianità sempre più oscura, in cui entità transnazionali (fisiche o astratte) decidono della vita di milioni di persone, ecco che l’idea di eminenze occulte inizia a sedurre le menti più deboli, con tutto il suo portato auto-assolutorio. Il mercato, le banche, lo spread, l’economia globale ed è un attimo che anche la Nasa diventi un’entità maligna e perversa che contrasta le fasce più deboli. Non si capisce poi quale sarebbe la convenienza di simili inganni. Ma così è (se vi pare).
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