LA VIA DEL FASHION SYSTEM PASSA PER L’ASIA CHE NON T’ASPETTI

Dior a Mumbai per ready-to-wear fall ’23 e trend alert di stagione

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cms_30031/T_Velvet.jpgDa tempo il continente Asiatico è terra di conquista del fashion system in cerca di quello che in Europa e negli Stati Uniti sono in via di estinzione: clienti giovani e senza limiti di spesa. Quando pensiamo all’Asia ci viene spontaneo pensare solo alla Cina e al Giappone, ma oggi le nuove terre di “conquista” del fashion system sono due paesi in forte sviluppo e dalla crescita esponenziale: l’India e la Corea del Sud. Ad un occhio attento a quello che sta succedendo nel fashion system è del tutto evidente che il suo sguardo è rivolto ad Oriente. Il primo indizio è la rinascita dell’elitarismo, altro che moda per tutti, il settore del luxury ha aumentato i prezzi a dismisura, ha aperto boutique solo per clienti senza limiti di spesa, propone capsule e limited edition di accessori stravaganti e costosissimi, organizza vendite private per pochi eletti. Il secondo indizio sono i fashion show organizzati sempre meno nella cara e vecchia Europa, terra d’origine delle più prestigiose maison, verso mete più esotiche. Terzo indizio è il cambio di rotta sui brand ambassador che oggi non arrivano più da Hollywood, ma dalla Corea del Sud. Sono le star coreane gli ospiti più ambiti nei front row delle sfilate, molte collezioni, per noi stravaganti, sono concepite per incontrare i loro gusti, non è un caso che i sudcoreani sono i maggiori consumatori di beni luxury pro capite. Non da ultimo è che le star coreane hanno un seguito sterminato sui social e la loro sola presenza, figuriamoci come brand ambassador, generano miliardi di interazioni sui social media.

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Molti report sostengono che l’India, tra vent’anni, sarà il primo mercato mondiale, con una classe media in forte espansione e una élite che possiede enormi fortune che non vede l’ora di spendere in capi ed accessori di lusso. L’India fa gola a tutti e la maison Dior non ha voluto farsi trovare impreparata, la maison come fece Laura Biagiotti nel lontano 1988 in Cina, ha portato il suo fashion show in India e precisamente nella città di Mumbai (sino al 1995 conosciuta come Bombay). La direttrice creativa della maison, Maria Grazia Chiuri, come fece allora la designer Laura Biagiotti, ha scommesso sulla nuova via della seta scegliendo di sfilare, prima di tutti, in India. La collezione ready-to-wear per il prossimo autunno di Dior rende omaggio all’empowerment e all’imprenditoria tutta al femminile come la scuola di ricami, aperta nel duemiladiciassette da Dior in collaborazione Chanakya, uno storico atelier di embroidery tradizionale indiano che collabora con la maison da oltre trent’anni. Una scuola che ha insegnato a tante donne a ricamare consentendo loro anche un’indipendenza culturale ed economica. I capi hanno raccontato l’India attraverso i suoi preziosi ricami, i suoi colori sfavillanti, le sue sete, le sue stampe caleidoscopiche, le sue camicie lunghe, i suoi sandali, i suoi sari e i suoi kurta, il tutto all’ombra dell’imponente e suggestivo The Taj Mahal Palace.

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Ritornando alla messa sul mercato di accessori stravaganti e costosissimi Rick Owens e la maison Coperni stanno facendo parlare di sé in tal senso. Il primo per un completo denim dal costo di poco meno di quarantatremila euro e il secondo per una borsa (Meteorite Swipe Bag) realizzata con un meteorite caduto sulla terra cinquantacinquemila anni fa dal costo di quarantamila euro.

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Meno costose, ma altrettanto, per così dire, stravaganti sono le face mask in georgette della maison Margiela. La linea comprende tre modelli diversi per colore (due nere e una azzurra cielo) e modello (due semplici e una completamente traforata), ma che hanno in comune degli allacci posteriori che consentono di stringere la maschera “deformando”, più o meno, il viso. Il costo è differente per ciascuna maschera, ma se vi piace il genere i prezzi sono alquanto abbordabili (centonovanta, duecentocinquanta e trecentonovanta euro).

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Il denim sarà il protagonista indiscusso di questa primavera, basti pensare al prepotente ritorno della gonna in denim extra long e spacco al centro, ma il trend alert da vera fashion addicted è il denim to denim. Il total denim, accessori compresi, sarà una sirena a cui sarà difficile resistere, ma il twist in più è la possibilità di indossare capi in lavaggi differenti, quello che sino a ieri era out, oggi è diventato cool. Impossibile non trovare il proprio styling, il proprio modello preferito, la propria gradazione di lavaggio, visto che tutto è contemplato dal mood sporty chic, perfetto nei lavaggi e sartoriale nel fitting, al mood preppy, in lavaggi differenti e volumi over.

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Per tutte quelle che sostengono che la collana di perle sia un accessorio demodé la smentita arriva dal trend alert che le vede protagoniste degli outfit più cool e fearless di questa primavera-estate. Nel dubbio su quale scegliere, se lunga o corta, il trend alert ha decretato la vittoria della seconda in versione bold, sia singola che con indosso multiplo e che può essere accompagnata da una collana di mood differente, anche più rock. La scelta deve cadere su un modello meno tradizionale e con un outfit che non sia necessariamente bon ton, anche se la combo pullover girocollo e collana di perle resta un must indiscusso, ma che viene decostruito con un paio di jeans wide leg e un blazer oversize. Per un mood più urban basterà indossarle sopra una camicia oversize, una t-shirt, un tank top, una midi skirt, una slingback o un paio di sneakers bianche.

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I sandali trend alert di questa primavera, ma soprattutto per la prossima estate saranno il modello cage (gabbia) che ingabbiano il piede in modo sensuale. Il modello cage per antonomasia è con tacco alto e sottile, ma anche i modelli flat e soprattutto quelli con tacco medio e grosso sono l’alternativa chic per gli outfit più urban e quotidiani.

T. Velvet

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