LA VITA NELLE SCELTE

“Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto”. Così scriveva Oscar Wilde e non sembra che sia cambiato molto. Nell’era in cui tutto è alla portata di un click, dove basta davvero poco per ottenere ciò che si vuole, la vera difficoltà è proprio carpire l’essenza che si cela dietro ogni piccolo scopo. È diventata un’abitudine sopravvivere, accontentarsi di cose materiali più o meno costose, dimenticando la preziosità di quelle che non si comprano. Vivere il momento fino in fondo, assaporandolo davvero quanto può risultare sconosciuto? Distratti, lanciamo brevi sguardi soffermandoci su tutto ciò che è superficiale. Una volta si aveva la sensazione di vivere, quando allontanandoci dalla folla riuscivamo a riconnetterci con noi stessi. La domanda nasce spontanea, sarebbe questa la vera vita? Soli, distanti, quasi amorfi. Non è attraverso il contatto con noi stessi che sentiamo o almeno non basta ma soprattutto in quel caos che è l’intreccio relazionale.
Perché in fondo come asserisce G. Bernard Shaw “La vita non è trovare te stesso. La vita è creare te stesso”. Non ci siamo persi da nessuna parte, non occorre alcuna caccia al tesoro, il segreto è reinventarsi continuamente, in una evoluzione costante. Non ci saranno sempre possibilità e sperare nel karma, di certo, non ci salverà da una vita ipocrita. Credere nelle proprie occasioni, attivando la metamorfosi, accettando gli sbagli, gli incroci molesti, le porte oscure. La mancanza di coraggio ci ferma alla soglia di ogni pretesto, conoscere è l’unico modo per capire, raddrizzare il tiro. Gli errori visti come circostanze, elementi imprescindibili per qualsivoglia esperienza. La sensazione di fallimento è inevitabile ma andrebbe rivista alla luce delle famose possibilità. Aggirare l’errore è un po’ come barare con la vita. Assimilare la fase dell’incertezza potrebbe essere utile, poiché quella è la parte più piena di fermento e supposizioni. Non esiste la ricetta perfetta, nessuno mai potrà essere detentore della scelta giusta. La vita stessa è il risultato di una serie di preferenze e se non ti soddisfa prova a prendere decisioni diverse. Imparando ad amare e rispettare le opzioni e non maledicendo il destino. Chi si affida al fato è privo di immaginazione perché resta immobile, non capendo che “Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare” proprio come afferma Elbert Hubbard.
Nessuno ha inventato una segnaletica ai bivi né tantomeno è possibile apprendere saltando le tappe. Correre ti porterà di nuovo all’inizio. La vita come un gioco in cui non sai in quale casella puoi finire ma puoi essere aperto alla sorpresa, alle possibilità che ogni scelta reca in sé un pezzetto di quello che sarai. Se è vero che l’immobilità ci costringe a subire le conseguenze, perché mai dovrebbero essere il risultato di decisioni altrui? Allora la mattina, alzati e apri il cassetto dei sogni, libera la mente e non vivere la vita degli altri. Il bello del libero arbitrio sta non solo in quello che puoi fare ma anche in quello che puoi decidere di non fare. Non esistono lancette nel tempo per cambiare.
Trova tempo per lavorare: è il prezzo del successo.
Trova tempo per pensare: è la fonte del potere.
Trova tempo per giocare: è il segreto dell’eterna giovinezza.
Trova tempo per leggere: è il fondamento della saggezza.
Trova tempo per l’amicizia: è la strada della felicità.
Trova tempo per sognare: è attaccare il tuo carro ad una stella.
Trova tempo per amare ed essere amato: è il privilegio degli dèi.
Trova tempo per aiutare gli altri: la giornata è troppo breve per essere avari.
Trova tempo per ridere: è la musica dell’anima.
(Esortazione irlandese)
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