LE CONCHIGLIE, CAPOLAVORI DELLA NATURA

Le conchiglie, autentici capolavori della Natura, sono indiscutibilmente belle, presentano forme eleganti, sculture sorprendenti, disegni raffinati, colori accattivanti.
Hanno, inoltre, il pregio di restare inalterate per lunghissimo tempo, esattamente come i metalli nobili e le gemme.
Quando l’uomo riuscì a produrre il più nobile dei prodotti ceramici, la porcellana, gli diede il nome dell’omonima conchiglia, che oggi chiamiamo "ciprea", ineguagliabile per lucentezza e levigatezza della superficie.
La madreperla, iridescente prodotto prodotto di un’umile orecchia marina delle nostre scogliere, sa arricchire di eleganza un semplice bottone e fornisce, nelle sue espressioni più preziose, la materia prima di raffinati prodotti di oreficeria.
Le madreperle raggiunsero il massimo prestigio nel mondo romano: nella sua "Naturalis Historia", Plinio il Vecchio scrisse che erano la cosa più preziosa al mondo e lo storico Svetonio riferì che Aulo Vitellio, imperatore nell’anno 69, si pagò una campagna militare con il ricavato della vendita di un solo orecchino di madreperla ereditato dalla madre.
Nessuna meraviglia, dunque, che tesori costituiti da conchiglie siano stati trovati assieme ai resti della più remota umanità, una nuova testimonianza del fatto che l’uomo e la donna "delle caverne", i cacciatori e i raccoglitori del paleolitico, avevano un gusto estetico molto vicino a noi.
Per la scienza moderna le conchiglie fossili hanno significato molto di più: hanno aiutato in modo straordinario gli studiosi a decifrare il passato della Terra e i geologi le considerano il migliore "fossile-guida" per datare rocce sedimentarie, per ricostruire le variazioni climatiche dei mari antichi, per seguire i processi di emersione e sommersione delle terre e per moltissime altre ricerche.
Grazie al guscio calcareo, la conchiglia lascia nella roccia che la imprigiona una "firma" sempre riconoscibile, anche nel caso in cui il guscio si sia dissolto e sia giunto a noi solo il calco del suo interno.
I fossili più antichi, tuttavia, risalgono a circa 600 milioni di anni fa, all’inizio del periodo Cambriano, il più antico dell’era Paleozoica: oltre questo limite la scienza può solo ipotizzare l’evoluzione degli esseri viventi.
In Europa, già nel Neolitico, si era scoperto che la conchiglia del tritone lucido, con l’apice mozzato, poteva essere usata come strumento musicale, tradizione che proseguì fino all’antichità classica: in Grecia e a Roma, una divinità marina, Tritone appunto, veniva rappresentato nell’atto di suonare la conchiglia a cui ha dato il nome.
Gruppo arte e cultura di Orietta Paganotti
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