“Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo.” Un grido, un monito che riecheggerà in molte città italiane affinché gli abusi cessino del tutto. Per molti questo tipo di giornate sono un vero teatrino da salotto per commentare in maniera letteraria quello che è incommentabile. I dati ISTAT ci mostrano un quadro disastroso, dove ben il 31,5% ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Tutto questo è incomprensibile in un paese che fonda le sue radici sulla democrazia.
Per molti anni il concetto di donna è stato bistrattato, considerandole come un oggetto da mostrare in vetrina per farsi apprezzare dal pubblico. Diversi anni fa, Oriana Fallaci nel suo libro “Il sesso inutile” evidenziava la terribile situazione della donna nel mondo e ad oggi la situazione non è poi così diversa. In quest’anno molto difficile, a causa della pandemia, questa giornata assume un carattere particolare, proprio in virtù del lockdown appena vissuto. Infatti, il restare reclusi in casa è stato un grande problema per tutte quelle donne che vengono maltrattate in famiglia. Infatti, nei primi dieci mesi del 2020 i femminicidi sono stati ben 91, uno ogni tre giorni. Per quanto concerne le richieste di aiuto alle varie associazioni, l’ISTAT indica che sono cresciute del 73%.
Le varie manifestazioni e simboli che fregeranno questa giornata sono diversi. A livello istituzionale, verrà trasmesso nella Camera dei Deputati, in streaming, “Non chiedermelo”, alla quale seguirà un dibattito dove saranno presenti il Presidente della Camera, Roberto Fico, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni.
Come abbiamo già detto, varie sono le iniziative che saranno svolte nelle principali piazze italiane. Milano, ad esempio, vuole creare una sorta di “zona fucsia” che dia la priorità a soggetti più fragili che costantemente sono messi ai margini della società, come ad esempio donne e persone della comunità LGBT. L’associazione “Non una di meno” farà sentire in maniera veemente la sua voce: “In questi mesi, le nostre vite sono state travolte, non ci siamo mai fermate, ma è nostro dovere far sentire la nostra voce contro l’aumento vertiginoso di stupri, femminicidi e violenze domestiche”.
Insomma, una giornata che si pone il grande obiettivo di far sentire la voce delle donne. Ovviamente, questa giornata è stata istituita come ricorrenza dall’ONU nel 1929, ma la speranza di vedere il mondo con occhi diversi resta concreta. Certamente non dobbiamo cadere nell’utopia, ma augurarci un mondo senza violenza sulle donne forse ci è possibile