LE PAROLE SONO PIETRE

LE_PAROLE_SONO_PIETRE_RN_12_CULTURA_DELLA_COMUNICAZIONE.jpg

Sberleffi, parole in dialetto, in gergo, violenza verbale, parole e gesti come pietre. Certamente non è un fenomeno solo italiano, riguarda le democrazie del mondo occidentale soprattutto, a cominciare dagli Usa, con il fenomeno Trump e non finirà certo con lui.

cms_20774/2.jpgSi tratta di atteggiamenti impensabili solo alcuni anni fa. E’ la lingua della piazza, ma non è un fatto spontaneo, naturale, ogni frase è studiata per creare consenso (l’idea è: " di questi politici ti puoi fidare, parlano come noi").

Tutto non è iniziato adesso, ma con lo stesso Berlusconi con un meccanismo di rispecchiamento, che ha applicato alla comunicazione politica, le modalità della comunicazione pubblicitaria, cioè "mi metto allo stesso livello del mio interlocutore non lo rassicuro perchè mi mostro più bravo di lui, ma perchè ho gli stessi difetti, anche linguistici (ricordate quando Bossi diceva "gabina" al posto di cabina elettorale?).

Poi il “vaffa” di Grillo, alla fine non si scandalizza più nessuno che i politici parlino così, c’è l’appropriazione di un elemento popolare, in senso e per fini populisti. In Salvini ogni parola, parolina o parolaccia è soppesata per gli effetti che produce, anche quando fa riferimento volutamente ed in modo ostentato al ventennio, con frasi come: me ne frego, tireremo diritto, chi si ferma è perduto. Forse c’è anche incultura, ma non va enfatizzata.

Questo vale anche per Di Pietro, un investimento per una immagine ruspante. Il tutto è pensato per creare una contrapposizione con un uso istituzionale della lingua. Non è ininfluente, poi, che ci si serva dei social per parlare direttamente con gli elettori, tagliando ogni mediazione, questa è la pratica illusoria dei 5stelle.

cms_20774/3.jpgSignificativo ed interessante è il capovolgimento del senso della parola “buonista”, che ora viene usata in senso dispregiativo, un pò come Berlusconi usava la parola “comunista”.

Attenzione. chi vuole cambiare questa politica, ad oggi vincente, deve riflettere sull’uso della lingua e non irridere sul congiuntivo sbagliato.

cms_20774/4.jpg

Ci sono termini che gli studiosi chiamano “Emologismi”, parole e gesti che mirano alle emozioni. Dobbiamo tenerne conto e farne tesoro.

Luciano Chiolli

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram