LE RUNE

Le RUNE sono dei potenti simboli energetici utilizzati per la divinazione o come talismano.
Le sue origini sono incerte: secondo gli storici, la prima apparizione risale all’età del bronzo ma la sua diffusione è certamente legata alla tradizione germanico-vichinga: l’alfabeto runico, detto anche “Futhark”, è così chiamato per via della sequenza dei primi 6 segni che lo compongono (Fehu, Uruz, Thurisaz, Ansuz, Raido, Kenaz) ed era, per l’appunto, l’alfabeto segnico delle antiche popolazioni germaniche.
È composto da 24 Rune divise in tre gruppi di 8, chiamate AETTIR, che rappresentano gli stadi evolutivi archetipici dell’essere umano, dalla nascita alla vecchiaia.
I tre Aettir sono:
Aett di FREYA: trattano della creazione e dell’ordine dell’Universo. Per l’uomo rappresentano la nascita, il contatto con il divino, l’inizio del percorso evolutivo.
Aett di HEIMDALL: trattano del caos e delle forze distruttive. Per l’uomo rappresentano le prove della vita.
Aett di TYR: trattano della divinità e dell’equilibrio. Per l’uomo rappresentano l’acquisizione della saggezza e del lavoro su se stessi che diventano poi missione verso il prossimo.
Etimologicamente, Rune significa “segreto” o “sussurrare”, il che ci dice già molto del loro ruolo ma nonostante ciò le origini storiche sono ancora avvolte nel mistero; questo è il motivo per il quale gli studiosi tengono molto in considerazione le sue origini mitologiche.
Le Rune
Per i Vichinghi, le Rune erano un vero e proprio strumento sacro attraverso il quale comunicare con gli dèi.
Secondo la credenza, esse furono scoperte dal dio Odino - padre degli dèi - il quale, benché fosse il più saggio tra tutti, non lo era abbastanza per
controllare ciò che succedeva in tutti e nove i mondi dell’esistenza. Recatosi quindi ai piedi dell’albero sacro per incontrare il gigante Mimir, questi gli notificò che per accedere alla vera saggezza era necessario soffrire e sacrificarsi. Detto fatto: Odino scelse di sacrificare se stesso lasciandosi appendere a testa in giù all’albero sacro per nove giorni e, all’ultimo giorno, sacrificò uno dei suoi occhi affinché nell’altro si sviluppasse la capacità di “vedere” oltre il visibile. In quell’istante affiorarono le Rune che altro non sono se non la rappresentazione della coscienza risvegliata.
Il mito della "scoperta" delle Rune da parte di Odino è raccontato in una strofa dell’Edda poetica Hávamál:
«Lo so io, fui appeso al tronco sferzato dal vento per nove intere notti, ferito di lancia e consegnato a Odino, io stesso a me stesso, su quell’albero che nessuno sa dove dalle radici s’innalzi. Con pane non mi saziarono né con corni [mi dissetarono]. Guardai in basso, feci salire le rune, chiamandole lo feci, e caddi di là.»
Affascinante e brutale ad un tempo, la descrizione del sacrificio di Odino rispecchia sia la modalità dei sacrifici umani tributati al dio nella Scandinavia precristiana, sia a una forma di iniziazione sciamanica che prevedeva, appunto, un rituale di morte e rinascita per accedere al potere soprannaturale.
Il sacrificio di Odino
Ma vediamo le Rune più da vicino.
Sebbene, come detto più sopra, esse siano le lettere scritte del “Futhark”, questo alfabeto antico, in realtà sono molto più di ciò perché il segno grafico ne rappresenta solo una parte. Infatti le componenti della Runa sono tre:
il suono: la pronuncia vocale della lettera dell’alfabeto
il segno: la grafica della Runa
il simbolo: il suo significato archetipico
Le Rune sono da sempre utilizzate come strumento DIVINATORIO per aiutare il consultante alla lettura consapevole e illuminata del proprio destino. Non dicono tanto “cosa accadrà” ma piuttosto quali sono le situazioni in atto in quel determinato momento: in pratica le Rune non mostrano gli eventi fatti e finiti ma bensì le variabili che possono condurre su una strada piuttosto che su un’altra.
Le Rune sono utilizzate anche come strumento MAGICO ma, in questo caso, è necessario che la persona che ne fa uso abbia una conoscenza approfondita della scrittura runica perché qualsiasi alterazione - anche inconsapevole - può portare a veri e propri squilibri personali e collettivi.
Infine possono essere utilizzate anche come TALISMANO: la loro forza è potente e sono semplici da realizzare.
Il Talismano runico va creato in fase di luna crescente, in un giorno della settimana adeguato e il colore deve essere attinente al suo significato specifico. Può essere disegnato o inciso su qualunque superficie: pergamena, conchiglia, pietre dure, legno e deve essere consacrato ad una divinità norrena che ne conosca il linguaggio.
Ognuno dei 24 segni delle Rune ha un suo preciso significato e contribuisce, con la sua energia, ad attirare nelle nostre vite la funzione che rappresenta.
Le Rune vanno poi conservate in un sacchetto di stoffe naturali come il lino o il cotone, di colore rosso o nero. Meglio cucire il sacchetto da sé, affinché si impregni della propria energia personale.
Le Rune sono 24 più una senza nome
L’occultista e scrittore Guido Von List, autore del libro "Il segreto delle Rune”, incentivò in maniera esponenziale questa forma divinatoria, al punto che nel 1908 i suoi sostenitori fondarono la "Società Guido von List" che si proponeva di finanziare la ricerca esoterica come “luogo” di conoscenza dell’invisibile. Riuniti gli esponenti dell’esoterismo più importanti dell’epoca, ne nacque una corrente filosofica a cui avrebbe attinto la Nazione tedesca per la propria politica futura. La stessa simbologia nazista - in particolare l’ SS-Ehrenring - si ispira alla Runa SIG, simbolo di vittoria.
Anche la letteratura non è esente dalla contaminazione runica: il codice cifrato del manoscritto di Jules Verne “Viaggio al centro della terra” è scritto in alfabeto "fuþark”.
Vediamo velocemente come si usano.
Se ad esempio, appena svegli, volete avere un’idea di come andrà la vostra giornata, sarà sufficiente estrarre una Runa dal sacchetto e leggere il significato del simbolo.
Se invece volete porre una domanda più precisa, bisognerà estrarre tre Rune e leggerle in sequenza: se sono tutte dritte, la risposta è ottima, se due sono dritte e una rovesciata la risposta è ancora buona ma se sono tutte e tre rovesciate, allora la risposta è negativa.
Più sono le Rune estratte, più le risposte sono precise.
Estraendo quindi cinque Rune, la prima ci parlerà del passato e di ciò che ha causato la situazione attuale. La seconda tratterà del presente e dell’eventuale problema attuale. La quarta indicherà l’aiuto che riceveremo per questo particolare problema. La quinta preciserà quale parte di questo problema o situazione non potrà essere modificato. La terza, infine, esporrà il risultato finale. Il tutto si svolgerà nell’arco di tempo di tre mesi.
Tavola runica
Sono numerosi i testi che trattano di questo affascinante argomento e potrete consultarli per acquisire maggiori e più precise informazioni sul soggetto.
Ciò che vorrei riteneste è che il destino dell’uomo “svelato” dalle Rune non è MAI immutabile e che esse sono semplicemente degli specchi - molto puri - che altro non fanno se non riflettere delle verità già esistenti dentro di noi. Come per Odino, ci invitano a sacrificare l’occhio della ragione in favore di quello dell’intuito.
Le Rune ci aiutano a portare a galla tali verità e ce le mettono sotto gli occhi affinché ne diventiamo consapevoli; fatto ciò, la missione della runa si conclude.
A questo punto tocca al consultante raccogliere tutte queste informazioni e creare CONSAPEVOLMENTE il proprio destino.
Non dimenticatelo mai: la REALTÀ è quella che creiamo noi!
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