LE SPIGOLATURE ECONOMICHE DELLA SETTIMANA

Sei cose da tenere d’occhio

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Tutti i nomi dell’economia

Restano ai loro posti in Eni la presidente Emma Marcegaglia e l’a.d. Claudio Descalzi, come pure Patrizia Grieco e Francesco Starace, rispettivamente presidente e a.d. di Enel. Veste nuova invece per Poste Italiane dove arrivano Bianca Maria Farina, in sostituzione della presidente Luisa Todini, e Matteo Del Fante al posto dell’a.d. Francesco Caio. Questi i nomi comparsi nelle liste che il Tesoro ha depositato per il rinnovo dei vertici delle società partecipate. In Leonardo – ex Finmeccanica - lascia la poltrona di a.d. Mauro Moretti e approda Alessandro Profumo, come le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, avevano lasciato intendere. Confermato alla presidenza Gianni De Gennaro. Anche in Enav resta l’ad Roberta Neri, mentre alla presidenza arriva Roberto Scaramella, che prende il posto di Ferdinando Falco Beccalli.

L’attenzione, oltre che al banchiere Profumo, catapultato nell’azienda specializzata in aerospazio e difesa, è rivolta al pressing in atto per armonizzare la clausola etica nelle quotate. Leggiamo in un articolo del 18 marzo pubblicato sul Fatto: “quella di Enel prevede oggi che con una condanna in primo grado si possa essere cacciati. Eni, Finmeccanica e Terna invece non lo prevedono”.

La Riforma Madia - lo ricordiamo – prevede, che con un decreto del presidente del Consiglio, siano definiti i “requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia” richiesti all’organo amministrativo delle società a controllo pubblico.

“Consonanza e disponibilità a lavorare insieme”

Il 17 marzo si è aperto il G20 a Baden Baden in Germania. Gli USA tirano dritto per la loro strada: revocano l’impegno ad evitare il protezionismo e cancellano il riferimento al Wto. “Lavoriamo per rafforzare il ruolo del commercio nelle nostre economie”. È quanto hanno detto in tema di export. Tiepidamente soddisfatto Pier Carlo Padoan che invita a smorzare il pessimismo: “c’è stata una discussione fino all’ultimo su quale linguaggio adottare. La parola commercio è menzionata, e non è banale alla luce degli scambi sviluppati al vertice”. Nel bilaterale a margine dei lavori con il segretario di Stato Usa al Tesoro, Steven Mnuchin, c’è stata “consonanza e disponibilità a lavorare insieme”, secondo quanto riferito da alcune fonti. Pietre Moscovici, commissario per gli Affari economici della Ue, ha detto che l’Europa insisterà sul libero commercio, Steven Mnuchin ha ribadito il precetto di Trump: commercio "libero" ma anche “equo”.

Addio referendum

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge che cancella i buoni lavoro e ripristina la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore per garantire la tutela dei lavoratori. È destinato dunque a saltare – previo pronunciamento della Cassazione - il referendum del 28 maggio, promosso dalla Cgil che incassa il successo.

Per utilizzare i voucher già acquistati, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2017. Ma intanto si varano nuove norme: “Useremo le prossime settimane - ha detto il premier Paolo Gentiloni, - per una regolazione seria del lavoro saltuario e occasionale […] Avevamo la risposta sbagliata ad una esigenza giusta”.

“Non è previsto un cambio di passo nelle politiche del governo sul lavoro – ha poi aggiunto il ministro Poletti - perché il voucher non era materia del Jobs act”. Non sono mancate le polemiche: Coonfindustria, Confcommercio, Confapi, hanno parlato di “scelta sbagliata”, mentre per la Cisl, la decisione di eliminare i voucher sarebbe “tutta politica ed incomprensibile dal punto di vista del merito”. Pareri contrari anche dalla politica che, da Salvini a Forza Italia, teme il ritorno del lavoro nero. Scelta “sbagliata” anche per Sacconi, mentre il M5s parla di "piroetta alla Nureyev" del Governo.

Bene Menarini, che al momento resta italiana

Menarini chiude il 2016 con un fatturato di 3,5 miliardi. Obiettivo primario per il 2017: consolidarlo. Dal 2000 allo scorso anno, l’azienda ha registrato un aumento di 2,2 miliardi. “Resterà italiana – dice la presidente Lucia Aleotti - Al momento non abbiamo nessuna ricerca attiva per acquisizioni ma ovviamente restiamo alla finestra […] Guardiamo con molto interesse al mercato dell’Asia”.

Bene anche Enel

“L’eccellente performance del gruppo nell’implementazione della nostra strategia ci ha permesso di conseguire risultati superiori alle attese nel 2016 e di registrare un Ebitda in crescita per la prima volta dal 2013”. Lo ha detto Francesco Starace, che ha poi aggiunto: “Per il 2017 prevediamo di avviare gli investimenti dedicati alla digitalizzazione e vedere i primi contributi derivanti dalla strategia di attenzione al cliente su scala globale”.
L’Enel chiude a +17% rispetto al 2015: un risultato netto pari a 2.570 milioni di euro e un utile netto ordinario a 3.243 milioni di euro (+12,3%). I ricavi sono pari a 70.592 milioni di euro (75.658 milioni di euro nel 2015, -6,7%).

AAA. Fiducia cercasi

Negli anni, l’Italia aveva promesso una riduzione del debito pubblico che però non è mai arrivata. Questo ha generato una mancanza di fiducia da parte della Germania nei nostri riguardi. Se ne è discusso al convegno all’Ispi sulle “velocità dell’Europa”, al quale ha preso parte il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. “Nell’area dell’euro, tra i principali paesi c’è una mancanza di fiducia, in particolare tra noi e i tedeschi […] Non è possibile fare una politica monetaria unica in queste condizioni, ci vuole una capacità di bilancio comune ossia qualcuno che gestisca a livello sovranazionale, rinunciando alla politica nazionale […] Tra noi e i tedeschi non c’è fiducia, il nostro debito è al 130% e quello dei tedeschi al 70%, Ciampi aveva promesso che lo avremmo portato al 60%. Non abbiamo fatto quello che avevamo promesso sul debito pubblico: è l’incapacità di questo Paese di fare i compiti per crescere rapidamente e meglio”.

Silvia Girotti

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