LE SOCIETA’ ELETTRICHE CAMBIANO STRATEGIA

GLI UTENTI IN BALIA DEL LIBERO MERCATO

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Si dice che nel 2018 ogni famiglia dovrà decidere l’azienda elettrica tra le tante che il libero mercato ha messo a disposizione degli utenti italiani. Ma già sin dal 1 Marzo 2017 si vedono i primi risultati di questi cambiamenti e molti si chiedono cosa accadrà quando dal 1 luglio 2018 tutti dovranno per legge scegliere l’azienda dal mercato libero. Intanto il primo cambiamento è già avvenuto nella classica azienda elettrica denominata Enel che di fatto, nonostante si sia sempre considerata l’Azienda di maggior tutela, il cambiamento lo ha realizzato mettendo al sicuro i suoi profitti. Le nuove tariffe e le modalità stabilite dalla nuova riforma non tutelano affatto gli utenti ma come accade con le banche sono sempre gli utenti ad essere piccole miniere da cui attingere per mantenere attivi i loro profitti miliardari. Come dire che in un sistema disastroso come quello attuale italiano, se per le banche c’è il rischio di fallimento, le aziende elettriche difficilmente arriverebbero al collasso perché sostenute dagli utenti che mai potrebbero vivere senza la luce. E ciò che dovrebbe essere un servizio di Stato diventa una opportunità miliardaria per le cosiddette ‘ multinazionali ‘ dell’energia.

cms_5811/2.jpgCome è emerso dalla trasmissione ‘Mi manda Rai tre,’ del 28 febbraio 2017 la giornalista Barbara Cataldi, l’Avvocato Luigi Gabriele responsabile del centro CODICI (Centro per i Diritti dei Cittadini ) e altri ospiti esperti , discutendo del nuovo tariffario della Riforma dell’Energia elettrica suddivisa in tre fasi di cui la seconda in vigore dal 2017 , concordavano che in realtà, il nuovo tariffario avrebbe penalizzato i cittadini con consumi minori e premiato i consumi più alti .

cms_5811/3.jpgUn assurdo se si considera che sin dagli anni ‘70 i cittadini italiani sono stati indotti a risparmiare energia a causa della crisi del petrolio e quindi abituati a spegnere la luce o ad usare alcuni elettrodomestici nelle ore notturne per evitare bollette troppo alte. Questa è stata la strategia adottata dall’Azienda Elettrica Enel per quarant’anni. Ora l’Enel si chiama Enel Nazionale, cambia strategia e nonostante la presunta tutela a favore dei cittadini, diventa un’anello della catena del così detto mercato libero. A risparmiare si dice , dovrebbero essere coloro che utilizzano una politica di consumi sempre più alti. In un certo senso l’Enel e con essa tutte le altre aziende del libero mercato, obbligherebbero gli utenti ad estendere l’utilizzo dell’energia elettrica a tutti gli utensili elettrici in casa e fuori. Quindi niente più gas per le caldaie di riscaldamento o per le cucine, ma tutto dovrebbe funzionare con l’energia elettrica quasi a voler contrastare l’avvento e la diffusione delle energie naturali o alternative. Può questa strategia funzionare per tutti ? Certo che no. L’esperta Laura Cecchini, sempre nella trasmissione suddetta sostiene che “il paradosso della riforma con le quote fisse che aumentano indipendentemente dal consumo, finiscono con agevolare solo chi nell’anno consuma 2700 kw (secondo proiezioni di calcolo) e non chi spegne la luce per evitare di consumare di più”.

cms_5811/4.jpgCome possono le famiglie che devono fare i conti con un salario minimo, ad evadere bollette esose con la stessa facilità con cui una grande società può permettersi di riscuoterle? E’ un dato di fatto che i consumi di questi ultimi anni per milioni di italiani sono diminuiti . Questo perché l’illuminazione di strutture pubbliche e private come anche l’uso di elettrodomestici sempre più perfezionati deve aver penalizzato le aziende elettriche che dai consumi sempre più ridotti degli utenti non potevano più sostenere gli stessi livelli di profitti. Da qui la necessità di cambiare strategia e di modificare le voci che sarebbero variabili a seconda del prezzo dell’energia sul mercato.

Quindi è molto probabile che le bollette diventino un incubo per milioni di utenti senza distinzione di classi o di categorie sociali. È evidente che in una nazione in cui la povertà sta dilagando a dismisura con redditi sempre più bassi, le bollette andrebbero diminuite e non aumentate. La riduzione dovrebbe valere per tutti perchè avere una doppia casa o una potenza superiore non significa essere ricco. Si può aver lavorato una vita intera contribuendo con i propri risparmi e il proprio lavoro all’economia del paese e trovarsi improvvidamente ad essere senza lavoro, avere un salario minimo, una pensione modesta , essere semplici conduttori o avere degli immobili invendibili, svalutati, e senza reddito alcuno.

cms_5811/5.jpgMa lo Stato oggi non è più garante di nulla. Le tariffe delle grandi aziende come quella elettrica necessaria oggi come l’acqua, dovrebbero essere periodicamente revisionate e modificate sulla base della situazione economica e finanziaria del paese. Le stesse tariffe inoltre dovrebbero essere uniformate senza distinzione alcuna tra residenti e non residenti poichè è fin troppo evidente che possedere una seconda casa fatta con i risparmi di una vita, oggi non rappresenta ricchezza. Al contrario le aziende che operano secondo le regole selvagge del libero mercato, adottano, soprattutto in periodi in cui la crisi economica e l’impoverimento del paese è attualità, una sorta di predazione socialmente iniqua a cui i ministeri preposti alla tutela del cittadino sembrano del tutto estranei. Il libero mercato è una condanna a morte perchè in nome di una falsa e condizionante libertà, si procede alla distruzione della società intesa come unione di esseri umani il cui diritto alla sopravvivenza è sacrosanto ed inviolabile. Lo Stato sia giudice supremo e decida per il bene dei cittadini senza discriminazione alcuna. La povertà continua a correre e le bollette continuano a salire.

Elena Quidello

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