LONDON FASHION WEEK

COLLEZIONI SPRING-SUMMER 2020

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La fashion week londinese svoltasi dal tredici al diciassette settembre scorsi è da sempre la settimana fashion più sperimentale, originale e per alcuni versi la più avanguardista rispetto ai cambiamenti e alle tendenze, quella che sa drizzare le antenne e intercettare i nuovi trend del popolo dello street style. Quest’anno è stata una fashion week con pochi big del fashion system (l’attenzione degli addetti ai lavori è stata tutta per le sfilate di Victoria Beckham e Burberry), ma è stata una fashion week accogliente quasi a voler esorcizzare la sensazione di chiusura della brexit con la decisione del British Fashion Council di aprire le porte alla gente comune che ha potuto assistere, acquistando un ticket che variava da 135 a 245 sterline, ad alcuni fashion show come quelli delle maison Alexachung, House of Holland e Self Portrait. Il nuovo idillio tra il fashion system e la gente è stato turbato dall’atmosfera cupa pre-brexit e dalle forti proteste dell’associazione ambientalista Extintion Rebellion che ha accusato il fashion system di giocare un ruolo centrale e nefasto nel cambiamento climatico. I militanti hanno inscenato nell’ultimo giorno di fashion week un vero e proprio funerale invitando il British Fashion Council ad annullare i fashion show considerati anti ambientalisti invitando i consumatori a disertare la fashion week e a non comprare più capi nuovi. Entrambe le richieste sono state palesemente e prevedibilmente eluse con buona pace degli ambientalisti e delle fashion addicted! I centri nevralgici della fashion week londinese sono stati The Sore X che ha ospitato giovani designer, artisti e musicisti tutto nell’ottica del positive fashion, del recupero dell’artigianalità e della moda sostenibile e il DiscoveryLAB dove sono andati in scena eventi che hanno posto l’attenzione su quanto le nuove tecnologie abbiano un ruolo sempre più predominante nel fashion system.

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L’evento che nessuna influencer, star e addetti ai lavori ha voluto perdersi è stato il gala benefico Fashion For Relief a cui è seguito una cena e un after party che ha visto la luce nel 2005 per volere dell’ex top model Naomi Campbell per raccogliere fondi da destinare alle vittime dell’uragano Katrina e che poi di anno in anno decide la causa da sposare e a cui devolvere i fondi ricavati dall’evento. Quest’anno sono state due le associazioni prescelte, l’Unicef e Mayor’s Fund e per queste giuste cause gli illustri ospiti tra cui l’attore Leonardo DiCaprio, l’ex top model Kate Moss, le top model Gigi e Bella Hadid e la designer Donatella Versace per un tavolo hanno sborsato dai quaranta ai sessanta mila euro. Tutte le amanti della moda che graviteranno a Londra sino al prossimo sedici febbraio potranno ammirare al Victoria & Albert Museum la mostra dedicata alla designer Mary Quant che ha inventato l’iconica minigonna e alla sua moda rivoluzionaria che ha sconvolto il comune senso del pudore degli anni sessanta con i suoi sfrontati hot pants e gonne che rosicchiavano sempre più centimetri al tessuto lasciando sempre più scoperte le gambe delle donne.

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La it-girl inglese più popolare Alexa Chung seguita da oltre tre milioni di followers sui social e oggi imprenditrice e designer di un brand che porta il suo nome (AlexaChung) ha calamitato l’attenzione del popolo fashionista con ben tre fashion show aperti al pubblico dove ha presentato la sua collezione autunno-inverno ‘19/’20. La collezione può essere definita “comfort zone” in quanto sono tutti capi che ogni donna può indossare, una collezione senza eccessi, senza sbavature stilistiche e prontissima per essere amata ed acquistata. I fashion editor si sono divisi, in molti l’hanno accusata di banalità e di volgere lo sguardo più al mercato che alla creatività e al “guardare avanti” che un designer deve avere, molti altri invece hanno applaudito ad una collezione che si adegua alle donne e alla loro vita, una collezione dinamica, facile nelle linee e nella palette colori, ma non per questo priva di glamour. Le tips da tenere bene a mente sono: le spalle strutturate, le maniche a palloncino e il satin (forti trend già da quest’inverno), il tessuto in vernice utilizzato da molti designer per capispalla ed accessori e che sicuramente sarà un grande must have della prossima primavera.

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L’attesissima sfilata della designer Victoria Beckham non ha deluso le aspettative, nemmeno della temutissima direttrice di Vogue America Anna Wintour seduta in prima fila accanto al marito di Victoria, David Beckham e di sua figlia Harper. Il mood della sua collezione sono gli anni ’70 e i suoi tormentoni come le camicie dai colli lunghi che si indossano sopra il dolcevita, i pantaloni flare e i tailleur color block. La caratteristica che più mi fa amare la designer sono le sue linee pulite e impeccabili che prendono vita, originalità e lusso grazie all’uso di una palette colori straordinaria, ad accostamenti inediti, ma efficaci e glamour. Victoria Beckham assieme al designer Pierpaolo Piccioli sono i poeti del colore che interpretano in nuance sublimi. La tips da tenere bene a mente è il mood seventy che sarà un trend fortissimo della prossima estate, sicuramente per il fashion newyorkese e londinese.

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La maison Erdem ha presentato una collezione concettuale che è stata un omaggio alla fotografa italiana Tina Modotti con abiti che invitano al sogno e a non lasciarsi travolgere dalla omologazione. Il fil rouge della collezione è stata la stampa floreale, le linee oversize, i tessuti impalpabili. Le tips da tenere bene a mente sono: la stampa floreale che è stato il fil rouge della fashion week londinese, ma che abbiamo visto anche a New York e che possiamo indossare già da quest’autunno-inverno, i tailleur oversize, i volant, le maniche a palloncino.

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La collezione della maison Burberry sotto la direzione del designer Riccardi Tisci fonde lo stile britsh e l’iconica stampa della maison con lo sportwear, si vedono sfilare mini dress in felpa, frange metal, linee oversize, accessori dal forte impatto, ma anche outfit spiccatamente britsh da vera lady. Una collezione moderna che per alcuni fashion editor è stata poco identificativa ai capisaldi della storica maison, ma che per altri ha avuto il pregio di rendere desiderabile anche ai più giovani il classico trench con stampa Burberry. La tips da tenere bene a mente è la camicia da vera lady con cravatta ton sur ton.

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La fashion week londinese ha chiuso i battenti con il fashion show del designer emergente Richard Quinn, il primo vincitore del premio Queen Elizabeth II Award for Design consegnatoli personalmente dalla regina Elisabetta II. La sua collezione è stata un tripudio di fiori, di piume, di volant, di volumi over, una collezione visionaria forse più adatta per calcare un red carpet che l’asfalto delle metropoli. La tips da tenere bene a mente è sempre e solo lei: la stampa floreale, il vero tormentone di questa fashion week e sicuramente della prossima estate. Ora il testimone passa a Milano e vedremo se i trend nati a New York e Londra continueranno il loro cammino verso la prossima estate o saranno sostituiti da nuovi e più allettanti tormentoni fashion.

T. Velvet

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