LO SCENARIO APOCALITTICO DI SAINT LAURENT E LA GIOIA DI STELLA McCARTNEY

Fashion news

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Continua il viaggio nei fashion show delle maison che hanno abdicato le canoniche fashion week presentando le proprie collezioni, per il prossimo autunno-inverno 2021, attraverso il racconto di storie e scenari da sogno o da incubo a seconda della prospettiva da cui si guardano. Dopo il glamour di Versace, il mood pop-glam di Dior, il viaggio nell’archivio storico di Gucci, lo sparkling di Michael Kors, le donne guerriere di Burberry, si arriva nel deserto di ghiaccio di Saint Laurent per farsi travolgere dalla joie de vie e dalla voglia di far festa di Stella McCartney.

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Si intitola: “where the silver wind blows” il digital fashion show del designer, Antony Vaccarello per la maison Saint Laurent. Le modelle hanno sfilato con tailleur in tweed dal sapore anni ’60, shorts e minigonne in pelle, body sparkling dal sapore anni ’90, maglie in lamé, blazer in broccato, maxi chocker a forma di quadrifoglio, décolleté dalla punta gold, cuissardes dai tacchi vertiginosi che, incuranti, affondano nella terra nera in netta contrapposizione con lo scenario fatto di impervi ghiacciai, ripide scogliere, vulcani, cascate e territori desolati. Per il designer “cercare l’equilibrio quando si è sull’orlo del precipizio è un esercizio sottile”. Oggi, in tempo di pandemia, per le donne Saint Laurent, questa è la sfida fashion: riuscire a restare, in perfetto equilibrio, tra l’incertezza del futuro e la voglia di ritrovare il gusto del superfluo. Per Antony Vaccarello il ritornare a sognare il superfluo è l’esigenza di riappropriarsi dei desideri che avevamo pre-pandemia. Lo scenario apocalittico ed incolore è l’emblema dell’aridità e della desolazione che stiamo vivendo, gli abiti, la palette colori decisa e lo sparkling sono l’emblema di come vorremmo che fosse il post-pandemia.

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In Inghilterra, dove la campagna vaccinale sta avanzando a grandi passi, si ha voglia di ottimismo e di far festa. La designer, Stella McMarteney ha interpretato perfettamente lo spirito festaiolo in salsa british presentando un digital fashion show, in una sala della Tate Modern di Londra trasformata in una discoteca, dove i protagonisti sono le jumpsuit in micro paillettes, i mini dress drappeggiati, i pantaloni extra flare, alle puffer jackets, ai long coat dal taglio ad uovo, tutto accompagnato da musica, rigorosamente, techno. La palette colori è vivace, si va dal verde lime, al viola intenso, dal blu intenso, al giallo sole, la stampa psichedelica si affianca alla più “austera” pied de poule. La donna McCartney “confonde” il giorno con la notte, il casual con il formale e viceversa, il suo guardaroba non è più diviso in occasioni d’uso diurne e serali, in outfit formali e sporty. Il tailleur business woman, il prossimo inverno, si indosserà con il sottogiacca in lurex e le décolleté sparkling, il blazer mannish con il pantalone della tuta con banda laterale. “Finalmente mi chiedono di parlare solo di vestiti” ha dichiarato la designer, sottolineando quanto, anche per una donna impegnata nel sociale ed attenta alle questioni ambientali come lei (la collezione è stata fatta da materiali al settantasette per cento sostenibili) quanto sia impellente parlare di gioia di vivere, quanto sia impellente parlare della voglia di leggerezza e di quanto sia impellente ritornare a divertirsi.

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Bisognerà aspettare il trentuno maggio prossimo, quando da Selfridges a Londra, sarà svelata la prima linea di make up della maison Valentino fortemente voluta dal designer, Pierpaolo Piccioli all’insegna dell’inclusività. La linea Valentino beauty sarà per tutti gli incarnati con quaranta shade di fondotinta e cinquanta nuance di rossetto. La maison ha creato una linea di make up di alta qualità che includerà prodotti per tutte le età e per tutte le culture: “la bellezza è democratica, la bellezza non si può definire, si percepisce, la bellezza è una questione di grazia”, questo è il pensiero ispiratore di Pierpaolo Piccioli che lo ha guidato per la creazione della linea Valentino beauty.

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Per le fashioniste e il popolo di Instagram sarà il crochet il trend alert più forte per l’estate 2021, ma se l’abbigliamento fatto all’uncinetto sarà ancora una certezza, saranno gli accessori crochet i veri must have come quelli visti sulle passerelle delle maison come Bottega Veneta, Fendi, Philosophy by Lorenzo Serafini, Alberta Ferretti, ma anche quelli cool e a prezzi abbordabili delle catene low cost.

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Secondo la piattaforma List, specializzata nel data monitoring, da alcuni anni pubblica il suo resoconto trimestrale dal quale si evincono le maison più cercate ed acquistate online. L’ultimo report ha decretato queste maison tra le prime e dieci: Gucci, Nike, Dior, Balenciga, Moncler, Prada, Louis Vuitton, Bottega Veneta, Saint Laurent, Off-White. L a notizia che Gucci fosse il brand più ricercato ed acquistato online non è una novità, è da tempo che i capi disegnati dal designer, Alessandro Michele sono oggetti del desiderio del popolo fashionista, ma la novità sono l’entrata in classifica delle maison Dior e Louis Vuitton che prima della pandemia non erano mai entrate in classifica. In tempi di pandemia le maison del lusso sono state costrette a potenziare le loro piattaforme di vendita online, difatti prima della pandemia, erano molte le grandi maison che vendevano i loro prodotti solo nelle boutique monomarca o negli store multi brand del lusso. La pandemia, con la chiusura dei negozi, ha dirottato la vendita, anche del lusso, sull’online potenziando questo canale di vendita che ha portato le maison Dior e Louis Vuitton in classifica, e non perché prima non avessero i numeri per entrarci, ma perché avevano, in un certo senso, “snobbato” la vendita online. In questa considerazione si inserisce la non presenza della maison Chanel, mai pervenuta nelle classifiche di List, la quale continua anche oggi, nonostante le chiusure dei negozi causa pandemia, a vendere le proprie collezioni solo nelle boutique aprendo, quest’anno, alla vendita online solo per quanto riguarda il settore dell’occhialeria. La seconda considerazione da fare è che la pandemia, con il conseguente incremento delle vendite online, ha completamente tagliato fuori tutte le piccole realtà che si stavano faticosamente creando il proprio spazio di vendita accanto alle grandi maison. Sarà interessante vedere se il post pandemia lascerà lo scettro dello shopping luxury nelle mani dell’online, oppure se la gente tornerà a popolare le strade dello shopping alla ricerca della boutique della maison blasonata o del negozietto più cool nel quale fare i propri acquisti.

T. Velvet

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