LO SGUARDO DEI BAMBINI PER CAMBIARE IL MONDO

Francesco torna a parlare di ambiente e “casa comune”

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Non si può certo dire che il Papa sia rimasto ad ascoltare in silenzio, durante i dibattiti sulla questione climatica in seno ai G20. Mai nel magistero della chiesa era stata programmata un’agenda così fitta di tematiche ambientali. La rivoluzione voluta da Bergoglio, da quando ha varcato il soglio pontificio, parte anche da questo scottante e delicato argomento. L’intento del Papa, è quello di scuotere le coscienze sul tema cruciale della “casa comune”. La Conferenza della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 26), non deve essere vista come un cerimoniale, bensì un momento per riflettere concretamente. Proprio da questa crisi mondiale bisogna ripartire e le parole di Francesco fanno percepire la grande opportunità: “Le crisi sono anche finestre di opportunità, per riconoscere e imparare dagli errori del passato, per cambiare le cattive abitudini”. Parole molto semplici che arrivano dritto al cuore. Bergoglio è consapevole delle difficoltà dei leader mondiali nel trovare un’intesa comune; per questo tende la mano affinché il passo decisivo verso il progresso si possa compiere.

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Riscoprire la propria dimensione in questo mondo non è semplice, ma bisogna sforzarsi nel ripartire da sé stessi. Ogni uomo è dotato di coscienza anche se questo concetto viene prettamente accostato all’ambito filosofico. Su questo versante, Francesco pone un sinonimo che alla vista di molti può apparire bizzarro. Durante il suo discorso, lascia intendere il punto focale per tornare ad essere umani: “Il recente passato ci ha dimostrato che sono soprattutto i bambini ad aver capito la portata e l’enormità delle sfide che la società ha di fronte”. La semplicità dei bambini ci può far tornare a splendere, ma questo cambiamento bisogna volerlo con tutte le forze.

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D’altronde a suonare l’allarme sull’abbandono della nostra “casa comune” è stato lo stesso Francesco. Il pontefice intuì la crisi mondiale e vide le ombre che annebbiavano il futuro del pianeta; qundi decise di scrivere, rivolgendosi al mondo intero. Prima della ascesa mediatica di Greta Thunberg, Bergoglio presentò l’enciclica Laudato Si. Un’autentica rivoluzione concettuale, che generò diversi malumori tra i più conservatori. L’enciclica non è una semplice lettura da commentare in salotto, ma un manifesto programmatico rivolto al mondo cattolico. L’insegnamento della chiesa è sempre stato protratto verso la cura della casa comune, ma sempre con atteggiamento remissivo. Pertanto, la Cop26 deve essere di buon auspicio per tutti, tenendo a mente l’impegno di rinnovare costantemente il dialogo. Tutto questo, nell’orbita del cristianesimo deve spingere l’uomo di fede ad essere protagonista della rinascita e non un soggetto passivo accantonato negli sgabuzzini della sagrestia.

Giuseppe Capano

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