LUIGI SENESE...“32 MESI INDIMENTICABILI”

Una storia di vita, la lezione di un bambino sulla guerra

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cms_22865/1.jpg"32 mesi indimenticabili" è una singolare lezione sulla guerra tenuta da un bambino, oggi ultraottantenne, ove la narrazione non diventa mai passato perché nell’animo dell’autore quegli anni non sono mai andati via. Fu questa l’immediata considerazione che feci quando lessi il manoscritto.

La fanciullezza sono gli anni in cui si cresce inseguendo la conoscenza e le scoperte, e l’autore racconta le sue conquiste con la spontaneità e la spensieratezza propria dei ragazzi.

Ce le descrive come le ebbe a vedere, senza rivisitarle, avvolgendole nell’atmosfera infantile in cui accaddero, senza farle diventare adulte, trasmettendoci immagini vive.

Singolare è che il cammino della crescita e le combinazioni delle vicende narrate sono forgiati dagli avvenimenti della guerra.

Quando nel 1934 Luigi Senese nasce, a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, l’Italia fascista comincia ad agire per realizzare il sogno di costruire una sorta d’Impero romano che trasformi il Mediterraneo in Mare nostrum.

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Nemmeno un mese dopo la sua nascita l’Italia mostra al mondo la forza navale militare raggiunta facendone poderosa rassegna nella rada di Gaeta, e alcuni mesi dopo interviene amministrativamente in Africa unendo la Cirenaica e la Tripolitania nel Governatorato Generale della Libia. L’anno seguente dà inizio alla Campagna d’Etiopia che si conclude con la conquista di Addis Abeba e la proclamazione dell’Impero (9 maggio 1936); ma le sanzioni economiche imposte dalla Società delle Nazioni, per punire l’atto bellico, fanno esplodere il risentimento popolare. Il regime ne approfitta per indire la giornata dell’Oro per la Patria con la consegna delle fedi nuziali e le campagne per la raccolta di materiali metallici, lana, e cotone.

È Napoli la città scelta per celebrare le conquiste. Vi si realizza la Mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare, inserita in un progetto urbanistico esteso al quartiere di Fuorigrotta e alle zone limitrofe a forte vocazione turistica. Si dà inizio alla costruzione di manufatti e a un sistema di trasporti degni di una moderna città.

È un mondo fantastico per un bambino, che dal balcone osserva i lavori che stanno trasformando il suo quartiere.

L’Italia continua a espandersi e questa volta sulla penisola balcanica. Dal 7 al 15 aprile 1939 invade e annette l’Albania.

La situazione internazionale è tesa. Il Regime continua con la sua propaganda imperiale, esaltando con enfasi i risultati raggiunti, ma la sicurezza delle città d’Italia è ridotta al nulla essendo esposte ai bombardamenti aerei.

Il mondo di Luigi è ancora quello di un bambino che deve affrontare le iniziali difficoltà della vita e barcamenarsi tra la severità delle suore e della mamma e la sua timidezza.

Il 1° settembre 1939 scoppia la Seconda guerra mondiale. La Germania invade la Polonia e due giorni dopo la Gran Bretagna e la Francia le dichiarano guerra. L’Italia prima si astiene, poi il 10 giugno 1940 entra nel conflitto a fianco della Germania nazista.

Peggiora la sicurezza di Napoli, perché la Francia immediatamente risponde con sei giorni di incursioni aeree. Vi sono i primi morti. Entrano in vigore le norme sull’oscuramento notturno. Tanti sostenitori del regime ritengono eccessive le misure precauzionali adottate, perché poco si conosce della battaglia aerea in corso sull’Inghilterra e dell’escalation bellica in corso.

In Settembre si bombarda Malta, vera e propria spina nel fianco perché rende insicure le nostre città e le rotte verso l’Africa, ma non ci si riesce a conquistarla. Si entra in Egitto per avere il controllo del canale di Suez, ma si va poco oltre la frontiera. In Ottobre si attacca la Grecia, perché rifiuta di sottomettersi.

Luigi ha cominciato le elementari ed è diventato un "figlio della Lupa". Si esalta nella sua divisa, in una Napoli dove, dopo i primi bombardamenti francesi, la vita continua abbastanza tranquilla, con i ragazzi che seguono le lezioni, che si divertono per le strade, che affrontano la severità dei maestri, in un mondo che si muove monotono con tutti i giorni eguali: unici fatti degni di nota sono un matrimonio, la prima comunione, o le adunate.

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Inaspettatamente durante le prime luci del mattino del 1º novembre 1940, aerei inglesi, partiti da Malta, compiono su Napoli un bombardamento sugli obiettivi sensibili e sulle infrastrutture della zona est, provocando sessanta morti e un centinaio di feriti. I giornali, controllati dal Regime, sottovalutano e descrivono l’incursione come un diversivo alla placidità delle notti invernali. Gli attacchi continuano e colpiscono il porto, il sistema ferroviario e le altre industrie, causando altre morti.

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Napoli è sconvolta, non essendo attrezzata per contrastare i bombardieri nemici con la contraerea o con i caccia. La popolazione si organizza creando rifugi. Sono utilizzate le cantine e le caverne di cui il sottosuolo partenopeo è ricco. Le abitazioni poste al piano terra e quelle più vicino alle gallerie diventato le più ambite.

Il figlio della Lupa Luigi Senese fa conoscenza con il suono delle sirene degli allarmi, con la frenesia della corsa verso i rifugi, con il rumore degli scoppi dei bombardamenti, ma non ne capisce la tragicità. Per lui sono momenti in cui può giocare con gli altri bambini. Non badando ai costi, Giovanni, il papà di Luigi, cambia l’abitazione, per una più vicina alla galleria stradale di Fuorigrotta.

La situazione sui campi di battaglia peggiora. Non si riesce a rifornire le truppe dell’Africa Orientale Italiana, che vengono abbandonate a se stesse. Si è in difficoltà anche in Grecia e in Libia. Accorrono in aiuto i Tedeschi, ma alla fine cediamo i territori e decine di migliaia di soldati sono fatti prigionieri.

Il fronte indietreggia e si avvicina, in tanti abbandonano Napoli per cercare ricovero in abitati più piccoli o nell’Italia del Nord ritenuta più sicura.

Papà Giovanni compie una seconda scelta logistica e sposta la famiglia nella fredda Borgotaro, alle pendici degli Appennini.

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Nel prosieguo della guerra il posto diventerà nevralgico e, come Napoli, sottoposto a bombardamenti, ma per Luigi è la svolta della fanciullezza, con la conoscenza di nuovi luoghi, di nuovi compagni, e soprattutto con la conquista di una libertà mai avuta fino ad allora. Non vi sono i palazzi di Fuorigrotta e le comodità delle abitazioni, ma c’è, nonostante la guerra, un nuovo mondo tutto da scoprire: mesi indimenticabili.

Cosmo Di Russo

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