La nuova rinascita della cultura

Si rialza il sipario del Teatro alla Scala di Milano

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“L’ultima volta che sono venuto qui è stato per annunciare la chiusura al pubblico. Questo è un piccolo passo in avanti, che rappresenta tanto per tutta l’Italia”. Dichiarazioni ricolme di speranza e di gioia di Dominique Meyer(sovrintendente del teatro milanese) che non trattiene il suo entusiasmo per la rappresentazione con i primi 600 spettatori dopo una lunga chiusura. Il covid-19 ha messo in ginocchio anche l’arte, ma questo riaprire le porte, anche se limitato, vuol dire tanto. Infatti, l’entusiasmo del pubblico era palesemente condito anche da tanta commozione. In questi 4 mesi di chiusura, uno dei templi della musica italiana non ha mai smesso di sognare un nuovo inizio. Il primo concerto messo in scena, vede come protagonisti la pianista Beatrice Rana accompagnata dalla violoncellista Misha Maisky il tutto condito dalla voce del baritono Luca Salsi. In particolare, il concerto ha avuto una forte impronta sul ricordo del grande compositore Ennio Morricone.

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Infatti, è stato eseguito “Tema d’amore”, uno dei brani di maggior successo della pellicola “Nuovo Cinema Paradiso”. Il Teatro alla Scala, famoso in tutto il mondo per le sue meraviglie architettoniche, è anche il simbolo di un’Italia che vuole provare a ripartire verso una quotidianità. La sua stessa storia, è l’esempio lampante di come ci si possa rialzare. Pertanto, è giusto ricordare che tutto ebbe inizio dall’incendio del vecchio Palazzo Ducale (attualmente Palazzo Reale) ed è per questo che Maria Teresa D’Austria, decise di farne costruire uno nuovo. I lavori furono affidati al noto architetto Giuseppe Piermarini, che consegnò il teatro pronto per l’inaugurazione il 3 agosto del 1778.

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La prima opera eseguita fu “L’Europa riconosciuta” di Antonio Salieri. Oltre i riferimenti storici, la Scala va ricordata anche per i prestigiosi compositori che si sono esibiti nel corso dei secoli, portando in alto il nome della musica italiana. Basti pensare a Gioacchino Rossini, alla prima europea di Giuseppe Verdi con Aida, fino ad arrivare a Giacomo Puccini e Arturo Toscanini. Risulta difficile elencarli tutti, soprattutto se parliamo di compositori che hanno fatto la storia mondiale della musica. Aldilà dei giusti riferimenti storici, è importante evidenziare anche il pathos comunicativo di questo teatro, che recentemente ha simboleggiato il rispetto verso le istituzioni del nostro Paese. Infatti, risuonano ancora i ben 16 minuti di applausi per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della prima della Tosca lo scorso dicembre. Tutto questo è l’Italia che non si arrende e che continuamente si rialza, sperando in un futuro migliore. E la musica, è il collante per lenire qualsiasi ferita, restituendo la voglia di vivere. Le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala, sono la sintesi di questo concetto di vita: “Bisogna rimettersi in marcia e la cosa migliore è ripartire dalla cultura”.

Giuseppe Capano

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