La spesa delle famiglie in Italia

La spesa per consumi degli italiani aumenta con le remunerazioni e si riduce con la crescita del costo del lavoro

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L’Eurostat ha realizzato un database intitolato “Ameco” contenente dei dati afferenti le nazioni europee. I dati fanno riferimento al periodo 1960-2020. Il database è stato considerato con riferimento all’Italia. Le variabili analizzate sono indicate di seguito:

Una analisi della spesa dei consumatori secondo il database AMECO. Fonte: Eurostat

REG

Variabile

Tipologia

Descrizione

Y

24

01 Private final consumption expenditure

Price deflator private final consumption expenditure

X_1

270

08 Gross value added by main branch at constant prices

Gross value added at 2010 prices: building and construction

X_2

310

15 Nominal unit wage costs by main branch

Nominal unit wage costs: agriculture, forestry and fishery products

X_3

371

01 Revenue

Compensation of employees: households and NPISH

X_4

401

03 Balances

Net saving: households

Attraverso l’analisi prodotta si intende procedere a stimare il valore del consumo degli italiani, nel periodo tra il 1960 ed il 2020 con un set di variabili afferenti sia la dimensione macroeconomica che l’economia del lavoro.

I risultati mostrano che il valore della spesa per consumi finali degli italiani è associata:

  • in modo negativo alla crescita del valore aggiunto prodotto nel settore delle costruzioni;
  • in modo negativo al costo del lavoro in particolare nel settore della pesca e dell’agricoltura;
  • in modo positivo alla crescita dei redditi delle famiglie;
  • in modo positivo alla crescita dei risparmi delle famiglie.

I valori risultano essere significativi. In modo particolare la crescita dei consumi viene ridotta dalla crescita del valore aggiunto prodotto dalle costruzioni. Il dato può apparire controfattuale tuttavia occorre considerare che nell’analisi del PIL non rientrano i valori relativi agli acquisti aventi un valore pluriennale come accade nel caso delle abitazioni. Pertanto a seguito dell’acquisto di una abitazione è probabile che le famiglie sperimentino una riduzione dei consumi in relazione ad una crescita della patrimonializzazione e del grado della ricchezza. Ricchezza e reddito sono poste in relazione solo in parte positiva. La crescita del livello della ricchezza e della patrimonializzazione può essere accompagnata da una riduzione del grado dei consumi. Pertanto l’effetto della crescita del prodotto interno lordo delle costruzioni sul valore dei consumi finali è controfattuale.

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Figura 1: Relazione tra spesa per consumi finali e prodotto interno lordo del settore delle costruzioni. Fonte: Eurostat.

Il consumo delle famiglie tende inoltre a ridursi con la crescita del costo unitario del lavoro nel settore primario. Si tratta di una relazione rilevante. La crescita del costo del lavoro nel settore primario ha un impatto negativo sul reddito dei consumatori con una riduzione della capacità di spesa. L’effetto è significativo per il settore primario caratterizzato da prezzi bassi con una percentuale dei consumi alta rispetto ai risparmi. Ne deriva che i lavoratori del settore primario tendono a spendere una parte elevata del proprio reddito nei consumi ed una crescita del costo del lavoro può comportare una riduzione del reddito disponibile con successiva compressione del consumo finale.

La crescita della spesa per i consumi finali delle famiglie italiane tende a crescere con il crescere delle remunerazioni. In realtà si tratta di una relazione paradossale in quanto secondo la teoria keynesiana la crescita del reddito si accompagna ad una riduzione dei consumi. In modo particolare risulta invece che la crescita del reddito comporta una crescita dei consumi come risulta anche dall’analisi dei tassi di variazione dell’andamento dei consumi e dell’andamento dei redditi dei lavoratori. Pertanto i dati manifestano una relazione positiva tra l’andamento dei redditi e l’andamento del consumo.

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Figura 2. La relazione tra il tasso di crescita delle remunerazioni e il tasso di crescita del consumo dei lavoratori nel periodo tra il 1980 ed il 2019. Fonte: Eurostat.

I dati mostrano anche la presenza di una relazione positiva tra il valore dei consumi delle famiglie ed il valore del risparmio. Si tratta di un andamento controfattuale. Generalmente secondo la teoria keynesiana alla crescita del reddito corrisponde una crescita del risparmio ed una riduzione dei consumi. Pertanto risparmio e consumi dovrebbero essere associati in modo negativo. Tuttavia, secondo quanto appare nell’interno del database indicato appare assolutamente evidente la relazione positiva tra il consumo ed il risparmio. Tuttavia occorre considerare che se si controlla per un tipo di stima più robusta la relazione positiva tra spesa e risparmio perde completamente significato facendo ritornare in validità il presupposto della teoria keynesiana.

Conclusioni. In conclusione è possibile sottolineare la relazione positiva della spesa rispetto alle compensazioni dei lavoratori, laddove invece la spesa si riduce in relazione all’acquisto di beni durevoli e alla crescita del costo del lavoro. Occorre però anche osservare che i dati comprendono un periodo molto lungo e che nel frattempo l’economia italiana è cambiata in modo considerevole. Si possono in ogni caso individuare delle regolarità che persistono ai cicli di breve periodo e tra queste sembra che la relazione positiva tra risparmio e consumo debba essere rigettata. La crescita dei consumi continua ad essere collegata alla crescita delle remunerazioni-entro certi limiti, e associata in modo negativo all’acquisto di beni di lungo periodo. La spesa per consumi finali è un indicatore che tuttavia presenta alcuni limiti: è in grado di prendere in considerazione gli elementi di flusso dell’economia mentre è priva della capacità di dare una rappresentatività al valore degli stock come appunto accade nel caso dei valori immobiliari. Come sempre gli indicatori economici sono insufficienti e rimangono vincolati al limite del contenuto informativo specificato.

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Figura 3. il modello OLS con le stime robuste. Il valore della relazione positiva tra spesa e risparmio perde significato statistico confermando in parte la teoria keynesiana.

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Figura 4. Tassi di variazione del risparmio e della spesa nel periodo tra il 1980 ed l 2019. Fonte. Eurostat.

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Figura 5. Modello OLS per la stima del valore della spesa per consumi italiani. Fonte: Eurostat.

Angelo Leogrande

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