La “civiltà dell’amore”
Papa Francesco invoca l’aiuto di tutti per superare la crisi
Un monito di speranza, ma anche di chiarezza. Con parole agrodolci Papa Francesco elabora la sua tesi per uscire da questa situazione difficile, mettendo in luce alcuni ambiti da migliorare. Sicuramente, la gran parte della sua catechesi verrà dimenticata per lasciare spazio alle dichiarazioni sui vaccini. Poiché, alcuni messaggi del Pontefice, in merito alla questione pandemia, sono stati travisati, lasciando spazio a svariate interpretazioni che non rispecchiano la verità dei fatti. Francesco, d’altronde, ha improntato la sua catechesi sull’amore che vince sull’indifferenza. E partendo da questi elementi cardini dichiara: "No agli interessi di parte, a chi vorrebbe appropriarsi da possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini".
Parole incisive, ma che rispecchiano appieno la mentalità contemporanea, priva di qualsiasi forma di solidarietà. Nel rimarcare la forza dell’amore, Francesco spinge ad una nuova logica di vita basata sulla negazione totale dell’egoismo. Per poter costruire la "civiltà dell’amore" occorre rinnegare le nostre convinzioni, che spesso portano divisioni e incomprensioni. Tornado sul tema della salute, Papa Bergoglio invita a seguire le regole basilari, indossando lui per primo la mascherina. In giorni difficili, dove si fa sempre più pressante la politica dei negazionisti, il papa, invita, invita ad amare i propri politici cercando con essi di dialogare.
La salute è un bene di tutti e non deve assolutamente essere circoscritto a pochi, cadendo nella ormai consueta trappola del denaro. Occorre ripartire e sostenerci a vicenda come una vera comunità cristiana. I riferimenti del pontefice a San Paolo e San Giovanni Paolo II non sono campati in aria. La saggezza di Paolo nel guidare la comunità cristiana in tempi difficile, deve essere da monito per tutti i fedeli. E anche la testimonianza di San Giovanni Paolo II ci aiuta a riflettere, ponendo una doverosa riflessione proprio sulla vera essenza delle nostre comunità. I tempi sono difficili e non occorre ometterlo, ma solo con la pluralità degli esseri umani possiamo aspirare alla vera civiltà dell’amore, dove l’odio e l’indifferenza lasciano spazio alla vera fraternità.
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