Le misure del governo Johnson contro l’avanzare del coronavirus
Voglia di normalità e paura si confondono tra le strade di Londra
A Londra non si è parlato di coronavirus sino a pochi giorni fa, quando Johnson ha deciso di intraprendere concrete misure di contenimento dell’epidemia. In molti hanno recriminato al governo il ritardo nell’esprimere le valutazioni utili ad arginare i danni, ma secondo quanto riportato dal Primo Ministro in conferenza stampa non sarebbe stato opportuno diffondere un “allarme esagerato”.
Eppure, ad oggi sono 3269 i casi accertati, numero che continua a crescere con 639 nuovi contagi solo negli ultimi due giorni. Sono 144 i morti e 79 i ricoverati.
Solo ultimamente è giunta la notizia che molti genitori aspettavano: da lunedì 23 marzo le scuole resteranno chiuse, così come le imprese. D’altra parte, però, chi vuole continuare a lavorare potrà farlo fino a nuove direttive.
Si tengono conferenze stampa ogni giorno, da parte del Primo Ministro nonché di esperti dell’economia e della sanità inglese, come il consigliere medico del governo, Patrick Vallance. Quest’ultimo è ormai noto per l’espressione “immunità di gregge”, sfuggita durante un dibattito televisivo. “Abbiamo tenuto le scuole aperte perché i bambini non sono portatori del virus ma solo trasmettitori” aveva dichiarato Johnson. Qui a Londra sappiamo che le nostre scuole sono tra i posti più sicuri della città, in cui le misure di sicurezza erano già state intraprese; in ogni caso, gli alunni continueranno a seguire le lezioni in forma digitale.
Il governo ha stanziato 380 miliardi di sterline in favore delle imprese che resteranno chiuse; per tutti coloro che sono costretti a lasciare il lavoro sono stati istituiti dei fondi speciali per poter superare serenamente questo periodo di inattività. Laddove possibile, si consiglia a tutti di svolgere il lavoro da casa. Si suggerisce inoltre di evitare pub, ristoranti, aggregazioni e incontri pubblici non necessari; tuttavia, il governo non ha fermato i mezzi pubblici essenziali. Di fatto, Johnson non ritiene opportuno mettere in quarantena i cittadini, certo che rispetteranno le regole fondamentali per la sicurezza personale: lavarsi le mani ogni 20 minuti, tenersi a distanza, indossare mascherina e guanti, etc. E’ stata prescritta la quarantena per tre mesi solo agli anziani.
Nei giorni scorsi il governo ha convocato tutti i medici e gli infermieri in pensione per affrontare la situazione negli ospedali e ha chiesto loro di mettersi al servizio del NHS (Servizio Nazionale Sanitario), chiudendo gli ambulatori e mettendo a disposizione un numero di contatto per tutte le persone che ne avranno necessità.
Un rapporto segreto redatto dal Public Health England (PHE) per il sistema sanitario nazionale (Nhs), trapelato sulla stampa, ha ipotizzato che la pandemia di Covid-19 potrebbe durare fino alla primavera del prossimo anno, contagiando l’80% della popolazione nei prossimi dodici mesi e portando 7,9 milioni di pazienti al ricovero in ospedale.
Intanto, la vita a Londra sembra scorrere in normalità. Ma la paura e l’ansia sono tangibili nelle file interminabili dei supermercati, negli scaffali vuoti e nella carenza di alcuni prodotti essenziali, quali farina, pasta, riso, olio, sapone, detersivi, carta igienica. Si spera che non sia vera la frase scappata allo stesso Tory, il quale con leggerezza ha affermato che “sopravviveranno solo i più forti”.
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