Libia

Accordo tra le fazioni opposte per la conversione della tregua in cessate il fuoco permanente

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La Conferenza di Berlino sulla questione del conflitto libico, oltre ad aver costituito un tentativo di risoluzione sostenibile contro la crisi attraverso un ciclo di negoziazioni tra le alte autorità dei vari stati implicati, ha permesso l’apertura del dialogo con e tra le due fazioni opposte. Da entrambe le parti infatti hanno fatto sapere che le loro volontà convergono sull’obiettivo di trasformare la tregua delle ostilità in un cessate il fuoco permanente, come reso noto dall’inviato dell’Onu Ghassam Salamé, dopo la prima riunione della commissione militare congiunta a Ginevra 5+5.

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Il documento firmato a Berlino disponeva infatti tra gli obiettivi,l’istituzione di commissioni di lavoro per la messa a punto delle riforme sul piano economico e socio-politico che garantiscano una risoluzione lungimirante e soprattutto sostenibile della crisi, e l’introduzione di commissioni incaricate di portare avanti il dialogo.

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“C’è una chiara e genuina volontà da parte di entrambi di negoziare insieme’’, afferma Ghassam Salamé; tra le parti ci sarebbe un accordo per la conversione della tregua in cessate il fuoco permanente, ma nonostante aver individuato un preambolo comune da cui partire sia un sensazionale passo avanti, c’è ancora da lavorare molto sulle modalità per concretizzare questi presupposti al campo di guerra. ’’Di questo discuteremo in questi giorni. Al momento avremo riunioni divise con le varie parti, ma poi si siederanno allo stesso tavolo” dichiara il diplomatico. Punto cruciale da discutere al tavolo delle trattative è la questione dell’embargo delle armi; l’inviato dell’Onu ha comunicato al Consiglio di Sicurezza che nonostante quanto disposto dal documento stilato a Berlino parli chiaro a riguardo, gli accordi non sono concretamente rispettati, richiedendo che venga adottata una risoluzione “Ci sono prove che nuovi mercenari e nuovi combattenti, oltre che nuove armi arrivano in Libia via terra e via mare a favore di entrambe le parti’’, ha accusato ancora Salamé.

Federica Scippa

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