L’INTESA TRA XI JINPING E PUTIN

«Cina e Russia sono unite in vista di Pechino 2022»

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Cina e Russia hanno dimostrato le loro responsabilità di grandi potenze e sono diventate il pilastro del vero multilateralismo e della salvaguardia dell’equità della giustizia internazionali”. Il presidente cinese Xi Jinping non usa giri di parole per definire il suo vertice virtuale, tenutosi ieri, con il suo omologo Vladimir Putin. “Le relazioni tra Cina e Russia hanno superato prove di varie tempeste e dimostrato nuova vitalità – dichiara – le parti si sostengono a vicenda su temi di interesse centrale e difendono interessi condivisi”. È chiaro che tra questi interessi vi sono anche le Olimpiadi invernali, oltre che i grandi temi della politica internazionale. Nel succitato incontro il presidente russo ha confermato la propria presenza ai Giochi, in contrapposizione al già famoso boicottaggio di Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Canada. Tra gli argomenti di discussione messi sul tavolo vi sono l’allargamento della NATO ad est e le nuove alleanze guidate dagli Stati Uniti nella regione dell’Asia e del Pacifico. Di freddo, quindi, non ci sarà solo Pechino tra un anno esatto ma anche il clima che aleggia sul triangolo virtuale che collega Cina, Russia e America. Anche perché i rapporti tra il Dragone e Mosca si sono rafforzati nel corso del 2021, anno che ha visto la Cina attaccata dall’Occidente per le questioni delle violazioni dei diritti umani.

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Potremo finalmente incontrarci di persona a febbraio e in quell’occasione svolgere un negoziato”. Il leader del Cremlino conferma la rinverdita alleanza e la presenza del primo capo di stato straniero ai Giochi di Pechino 2022. Xi, dal canto suo, si è professato impaziente di concludere dal vivo l’incontro “per aprire insieme un nuovo capitolo nelle relazioni sino-russe nel periodo post-pandemia”. Pechino, inoltre, “è disposta a mettere in pratica nuovi piani di cooperazione con Mosca, con cui gli scambi hanno superato per la prima volta i cento miliardi di dollari”, fatto avvenuto nei primi nove mesi del 2021.

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Come ci si sarebbe potuto aspettare entrambi i leader hanno espresso un giudizio fortemente negativo riguardo alla costituzione di inedite coalizioni volte a mettere degli argini consistenti all’espansionismo della Cina: sotto la lente di ingrandimento è finito il cosiddetto QUAD, comprendente Stati Uniti, Giappone, Australia, India e la neonata AUKUS. Il focus dell’incontro, in ogni caso, è rimasto il rafforzamento dell’intesa bilaterale in modo tale da poter affrontare “con la massima serenità” tutte le questioni di interesse internazionale: “Pechino lavora con Mosca su vari campi, per lo sviluppo duraturo dell’alleanza e per l’innalzamento della qualità dei legami bilaterali”.

Francesco Bulzis

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