L’OUTFIT DELLA CANZONE ITALIANA

SERATA FINALE DELLA 69ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO

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Ci siamo, la finalissima della 69esima edizione del Festival di Sanremo sta per iniziare, è il momento di decretare il vincitore, di tirare le somme e fare bilanci che per la moda e il glamour sono somme e bilanci in negativo. Arriva solo un’ora prima dall’inizio della kermesse l’ufficializzazione da parte della maison Armani che sarà ancora lei a vestire Virginia Raffaele, si finisce, speriamo meglio, come si è iniziato, con Giorgio Armani. Stesso gesto scaramantico che aveva adottato Michelle Hunziker lo scorso anno che aveva aperto e chiuso la kermesse canora con abiti griffati proprio Giorgio Armani. Alla Raffaele per ora non ha portato un gran ché bene in fatto di outfit, ma chissà se per l’ultima serata re Giorgio ci stupirà portando sul palco dell’Ariston alcuni dei meravigliosi abiti visti sfilare a Parigi per la fashion week di haute couture e se nel frattempo un hairstylist si facesse vivo nel backstage dell’Ariston sarebbe cosa gradita.

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Per l’ultima tappa del percorso (testo di Claudio Baglioni) il direttore artistico (sempre lui) apre la kermesse, ma dai chi l’avrebbe mai detto! cantando una sua canzone, ma la cosa più scioccante è il suo completo total white. Per l’ultima serata del Festival, visto che me lo avete scritto in tante, darò i numeri e arrivati sin qui non sarà difficile.

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Finalmente il primo abito dell’ultima serata di Virginia Raffaele è uno degli abiti parigini che hanno segnato la svolta, non sappiamo quanto definitiva, di re Giorgio (dimentica la sua comfort zone fatta di linee essenziali e di greige, motivo per il quale non l’ho mai amato e a lui ho sempre preferito l’ecclettismo di Gianni Versace). L’abito è di un tessuto dal finisch laccato, come descritto dallo stesso Armani, che da tridimensionalità alle micro paillettes che passano dal nero del corpetto al rosso lacca della gonna. La parte superiore ricorda quello dell’abito di Michelle Hunziker indossato nella seconda serata e anche alla Raffaele, come alla Hunziker, delinea perfettamente il punto vita (sino ad oggi pensavamo che fosse l’unica donna al mondo a non possederne uno) valorizzando il decoltè. L’abito a sirena si apre sul fondo per rende la sua silhouette una clessidra perfetta, finalmente un abito che mette in risalto la bellezza di Virginia Raffaele, quanto tempo sprecato, averceli avuti abiti così glamour e chic sin dalla prima serata! Per l’acconciatura il miracolo non c’è stato, ma va bene così. Voto: 9 (manca il dieci sono per i capelli).

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Anche la cantante Anna Tatangelo si dà una rivisitata chic per la finalissima indossando un abito lingerie in satin blu notte con spalline sottili che si incrociano in una sensualissima scollatura sulla schiena che le sta davvero bene, quando si dice che per essere chic non è necessariamente eccedere basta guardare la Tatangelo per convincersene. L’outfit è perfetto a cominciare dal colore che è prezioso per la sua carnagione, agli orecchini chandelier in stile anni trenta che saranno un forte must have della prossima stagione che vanno a nozze con l’acconciatura che rievoca il mood di quegli anni. Voto: 10

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Il secondo cambio d’abito della Raffaele pensavo fosse propedeutico allo momento di avanspettacolo, ma poi ha continuato a tenerlo su e ho cominciato a tremare, ma perché quest’anno le donne del Festival sono tutte in fissa per il mood androgino? Il suo completo maschile è banale, come anche il completo bianco e camicia nera sono una coppia che si era lasciata alla fine degli anni novanta e che non serviva far tornare insieme, l’orlo è scandalosamente corto, le si vedono benissimo i sandali. Voto: 2

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Loredana Bertè per l’ultima serata sceglie di indossare lo stesso “straccio” delle serate precedenti, ma stasera è di un azzurrino mortaccino che ammicca al colore dei suoi capelli da fata turchina, gli stessi stivaletti e la stessa enigmatica borsetta. Mi si dice che la Bertè o la si ama o la si odia, beh credo che lo stile non l’abbia mai amata. Voto: 0 spaccato

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Il completo maschile è stato prontamente archiviato dalla Raffaele con un abito in raso di seta opaco, ahimè, nero, con un fitting molto simile al precedente. Questa tipologia di corpetto le sta davvero bene, è un abito dal mood certamente più classico del primo sia per la sirena più stretta, sia per la parte velata che le copre spalle e braccia per terminare con dei polsini in raso di seta e sia per la profilatura di micro cristalli inserita nelle cuciture laterali dell’abito. I capelli sono appositamente raccolti per esaltare tutti i dettagli dell’abito. Voto: 7

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Per l’ultima sera Paola Turci decide di mostrare le gambe con il capo più brutto in assoluto che abbiano inventato, la jumpsuit corta, l’outfit poi viene definitivamente compromesso dalla giacca smoking oversize e dalle décolleté. La jumpsuit corta è il capo meno elegante in assoluto, che non sta bene a nessuna, nemmeno alle più giovani e che dovrebbero vietare per legge, poi se si decide di scoprire le gambe è buona regola coprire il sopra cercando di non presentarsi con una scollatura abissale come la sua. Paola Turci con i suoi outfit, discutibili o meno, è stata sempre super chic, questa sera l’eleganza ha lasciato il posto al cattivo gusto. Voto: 2

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La nostra Medea in arte Patty Pravo stasera ha un raccolto che tiene ancor più a bada i dread, ma questa mossa ci lascia in primo piano il suo viso sfingeo-plastico a tratti inquietante. Abbandona i completi per un abito in satin di seta con ramage bianchi e scollo a barca. Per essere orribile è orribile, ma almeno non mette in bella-brutta vista la pancia e non crea quelle inestetiche pieghe sulle gambe come avevano fatto i pantaloni dei precedenti outfit e inoltre il long dress ha il pregio di celare alla vista altrui gli stivaletti PVC che non si vedono, ma che vi garantisco ci sono. Voto: 3

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La super ospite Elisa si presenta sul palco dell’Ariston con un abito in chiffon di seta con leggera plissettatura, dal taglio asimmetrico sul fondo e tranciato in due dal colore. Il bicolor lo avevamo dato per morto negli anni novanta (oggi sostituito brillantemente dal più glam color block) e francamente non sentivamo il bisogno primario di resuscitarlo. Le décolleté sono fuori da ogni grazia di Dio e il trucco e parrucco non sono pervenuti, ma comincio a farmi l’idea che Patty Pravo ne abbia la proprietà esclusiva. Questa 69esima edizione del Festival verrà ricordata come il Festival delle banalità del fashion. Voto: 2

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L’abito in satin è il pezzo forte di questa serata visto che anche Arisa porta sul palco un morbido black long dress che però la copre troppo rendendola informe e non basta a salvare la sua silhouette il timido drappeggio laterale sul punto vita che al contrario le evidenzia il pancino. Sarebbe stato meglio alleggerire l’outfit scegliendo un abito senza maniche o con una collatura a V e non tonda come la sua. Arisa si salva per il suo trucco e parrucco che sono stati sempre trendyssimi. Voto: 6

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La cantante Federica Carta in duetto con Shade porta sul palco dell’Ariston un mini dress che sembra un cielo notturno stellato dalle maniche spioventi e ampie nelle quali le sue spalle si perdono. Ahimè ritornano gli stivaletti ammazza silhouette e se le calze contenitive color carne ci sono almeno ci siamo risparmiate l’imbarazzante effetto lucido delle scorse apparizioni. Affermare che l’acconciatura è scandalosa è dire poco. Voto: 3

La degna conclusione di questa 69esima edizione del Festival di Sanremo è stata la vittoria di Mahmood con la canzone “Soldi”, giusto per sottolineare tutti quelli buttati per la realizzazione degli outfit illegali che hanno sfilato sul palco dell’Ariston. Termino con le parole di Claudio Bisio: “il mio Sanremo finisce qui”. Io posso solo aggiungere grazie a Dio anche per noi!

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P.S. Comunque anche quest’anno la donna più chic del Festival, lei che non sbaglia un outfit nemmeno sotto tortura è stata Cristina Parodi con i suoi outfit uno più glam dell’altro. Rivolgo un accorato appello ai vertici della Rai affinché la conduzione della 70esima edizione del Festival di Sanremo sia affidata proprio a Cristina Parodi con la certezza di prendere due piccioni con una fava, una brava conduttrice e una fashion addicted dura e pura che non delude mai.

T. Velvet

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