L’UMANITA’ DIMENTICATA
Con l’imbarazzo della Chiesa cattolica per la drammatica situazione dei migranti in Bosnia
Cercare di raccontare quello che avviene nei Balcani è impossibile, soprattutto per la chiesa cattolica che fa della dignità dell’uomo il suo slogan principale. Abbattere l’indifferenza è l’appello che si solleva in questi giorni, ma migliaia di persone continuano a restare al freddo e al gelo. Tutto questo non avviene nel terzo mondo bensì in Europa, dove il cristianesimo ha fondato le sue radici. Uomini dimenticati, privi di qualsiasi dignità solo perché diversi. Hanno un sogno, quello di entrare in Italia o in altri paesi per poter vivere una vita dignitosa. La vicenda bosniaca non è solo politica, anzi sottolinea il fallimento dell’Europa. Il vecchio continente basato su solidi principi (almeno sulla carta), si riscopre indifferente al grido di dolore di altri fratelli. Già, sono nostri fratelli, ma anche questo passa in secondo piano. Dal canto suo, la chiesa si fa sentire tramite papa Francesco, ma i suoi appelli da un po’ di tempo cadono nel dimenticatoio. Allora cosa possiamo fare? A questo eterno interrogativo non abbiamo risposta, se non nell’impegno di non dimenticare.
La situazione è drammatica, ma nessuno alza un dito. La Caritas della delegazione Nord- Est, che comprende Friuli, Trentino e Veneto, ha discusso in videoconferenza nella serata di lunedì, cercando di avanzare proposte rapide e risolutive. Preoccupa lo stato igienico-sanitario degli oltre 70 campi, dove sono ammassati in migliaia senza acqua e luce. La stessa Caritas si pone 3 obiettivi per sensibilizzare tutti, come spiega don Davide Schiavon (direttore Caritas Treviso): “Dobbiamo attirare l’attenzione, su quelli che sono stati definiti diritti congelati, rappresentati in primo luogo dalle politiche dei respingimenti”.
Parole che sanno di sconforto, proprio perché l’opinione pubblica è completamente anestetizzata. Ormai nulla ci scandalizza più, magari giochiamo sui social postando una frase strappa lacrime, ma il giorno dopo tutto finisce. In questo contesto storico, emergono prevalentemente notizie sul covid, come se la nostra vita si fosse fermata. Infatti, nei talk show non si parla più di storie del genere, perché tutta la nostra attenzione deve essere rivolta solo e soltanto per il Covid. Forse ci siamo rassegnati all’indifferenza come antidoto al male, ma non per questo dobbiamo smettere di lottare.
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