MAESTRA D’ASILO CONDANNATA PER MALTRATTAMENTI CONTINUA AD INSEGNARE

Grazie alle telecamere nascoste dagli investigatori è stato confermato quanto denunciato dalle famiglie dei bambini. Sembrerebbe che, in diverse occasioni, la maestra avrebbe avuto un comportamento non consono verso i suoi piccoli allievi fatto di spintoni, strattonamenti, tirate d’orecchie, schiaffi al volto e al capo. Le telecamere avrebbero ripreso la maestra mentre colpiva un’alunna in testa con un libro per farla tornare a sedere al suo posto. Un altro bimbo sarebbe stato addirittura insultato, dopo aver ricevuto uno schiaffo sul capo per aver cancellato su un foglio qualcosa che non avrebbe dovuto cancellare, apostrofandolo come “uno scemo, e piange come uno scemo”. Una delle minacce intercettate dalle telecamere ambientali è stata: “se non chiudete la bocca ve le suono”. Alcuni bambini avrebbero parlato addirittura dell’utilizzo di “uno scotch per tenerli fermi”, situazioni gravissime che hanno spinto le forze dell’ordine a videosorvegliare le aule dell’Istituto. Dalle immagini sarebbe emerso quanto i bambini avevano dichiarato, a tutto ciò si aggiungerebbero minacce, offese e ingiurie nei confronti della classe.
La maestra insegnava in una scuola d’infanzia pubblica del Sud-Est Barese ed è stata condannata ad un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, per aver ripetutamente maltrattato bambini di quattro e cinque anni che avrebbe dovuto educare e tutelare. Le indagini sono state condotte dai militari dell’Arma dei Carabinieri dopo aver ricevuto ripetute segnalazioni da parte di alcuni genitori, i quali avrebbero appreso dai propri figli i presunti atteggiamenti violenti da parte della maestra che è stata poi sospesa da ogni pubblico ufficio sino al 31maggio 2019. Inoltre è stata condannata anche al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento delle parti civili, tre famiglie sono assistite dagli avvocati Gianfranco Grande e Anna Positano, da liquidarsi in separata sede. La sentenza di primo grado è stata emessa dal giudice del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi. I fatti contestati alla donna, che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato, risalgono al 2018. La posizione lavorativa della maestra, nel frattempo, sarebbe al vaglio dell’ufficio scolastico provinciale di Bari che, interpellato sulla questione, al momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.
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