MALATA DI OMOSSESSUALITA’

Indignazione per diagnosi ospedale spagnolo

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’’Malata di omosessualità’’. Questa la diagnosi apparsa su un referto medico redatto da un ginecologo dell’ospedale pubblico Reina Sofía a Murcia, nel sud della Spagna.

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Vittima una paziente di 19 anni che si era recata in ospedale perché soffre di proiomenorrea, un disturbo del ciclo mestruale che accorcia gli intervalli tra le mestruazioni. La madre, identificata come Santi dal giornale El Diario, ha presentato denuncia formale al Sistema sanitario di Murcia contro il medico che ha descritto la sessualità della figlia come una malattia e chiesto che vengano rimosse tale informazioni perché ’’vessatorie’’. Alla denuncia ha aderito anche Gaactyco, il collettivo Lgbti di Cartagena a cui la vittima si era rivolta in prima istanza per capire quali provvedimenti potesse intraprendere.

La giovane è uscita piangendo dal consulto medico, dove ’’le è stato chiesto se si poteva inserire nel referto che era omosessuale". Santi, che è operatore sanitario, ha detto a El Diario che dai colleghi ha appreso che il medico non era nuovo a simili esternazioni. Da Galactyco sono state inviato lettere al ministero della Salute per chiedere la rettifica immediata e le scuse alla paziente, nonché l’applicazione della legge spagnola sull’uguaglianza sociale di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender e intersessuali.

cms_23416/2_OMS-logo.jpg"Era il 1990 quando l’Organizzazione mondiale della sanità ha rimosso l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, eppure 31 anni dopo, nel sistema sanitario di Murcia, alcuni professionisti continuano a considerare l’orientamento sessuale come una malattia", denunciano dal collettivo Lgbti. Galactyco assicura che sono "numerosi i casi di trattamento umiliante che vengono denunciati alla nostra Associazione a causa dell’orientamento sessuale o di genere. Riteniamo allarmante, inaccettabile e intollerabile che ad oggi i professionisti da cui dipende un adeguato trattamento della nostra salute ignorino la realtà di persone Lgbti’’.

L’autorità sanitaria di Murcia ha promesso che "saranno adottate tutte le misure necessarie per la conoscenza dettagliata dei fatti e la conseguente adozione delle misure appropriate".

Redazione

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