MARTE, NEL 2016 PARTE NUOVA MISSIONE

Si chiama ExoMars, parla italiano e andrà alla ricerca della vita su Marte

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Su M degli Stati Uniti) durante una conferenza stampa lunedì scorso, dopo che per anni i ricercatori avevano ipotizzato che sul pianeta ci potesse essere acqua allo stato liquido oltre a quello solido, acqua, cioè, ghiacciata. Le nuove prove sulla presenza di acqua su Marte, definite “inequivocabili” dalla stessa NASA, sono state ottenute analizzando i dati raccolti da Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), la sonda spaziale inviata verso Marte nell’agosto di dieci anni fa.

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Ma allora c’è vita sul Pianeta Rosso? La missione di esplorazione ExoMars potrà essere un importante passo per scoprirlo. Nel 2016 infatti si prepara una nuova spedizione pronta ad approdare sul territorio marziano la cui fase d’inizio costerà ben 1,2 miliardi di euro. Il suo nome è ExoMars, ideata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) con una collaborazione in prima linea della Agenzia Spaziale Italiana (Asi). ExoMars è una missione di sbarco su Marte che avrà come scopo il cercare tracce di vita passata e presente direttamente sulla superficie marziana, argomento già di gran lunga trattato negli ultimi anni. Verranno inoltre analizzate le caratteristiche del terreno di Marte e la distribuzione di acqua sulla sua superficie, nel tentativo di ricostruire una dettagliata mappatura dell’ambiente, valutando i rischi di atterraggio per altre navicelle che andranno a fare compagnia a Curiosity, Spirit e Opportunity. ExoMars è una missione unica nel suo genere: verrà perforato il suolo di Marte per estrarne ed analizzarne dei campioni.

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Il fine di questa missione è appunto scoprire tracce di vita passata o presente su Marte. Entro gennaio 2016 sarà predisposto il lancio della missione costituito da un modulo in orbita attorno a Marte e un modulo di discesa sul territorio. Si tratta ancora di esplorazioni robotiche, ma il progetto non è che un tassello del più vasto e ambizioso Programma Aurora, che prevede l’invio di sonde automatiche e, in seguito, anche di esseri umani, nel sistema solare. Con Marte come meta privilegiata. Dunque, a breve, sono previsti due lanci: uno nel 2016 e l’altro nel 2018. Il primo consiste nell’invio di un orbiter e di un dimostratore tecnologico di ingresso e discesa.

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Nel 2018, invece, un lander russo rilascerà sulla superficie marziana un rover Esa in grado di perforare fino a due metri di profondità, il cui scopo sarà prelevare campioniche saranno poi analizzati con le strumentazioni di bordo. E la tecnologia italiana è la protagonista. Infatti tra le aziende coinvolte c’è anche Eni Tecnomare, che ha già messo le sue competenze al servizio dello spazio per la missione Rosetta, lanciata nel 2004 dall’Esa per lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenk.

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’’Sicuramente Marte continuerà a darci sorprese’’, ha detto all’ANSA il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. ’’Alla luce dell’entusiasmo e del fascino suscitati dalla scoperta della Nasa - prosegue Battiston - possiamo dire che la missione ExoMars porterà per la prima volta sul pianeta un trapano in grado di penetrare in profondità. Andrà a prendere informazioni nella zona che sappiamo essere ricca di acqua, perlopiù ghiacciata: sarà interessantissimo studiarne la composizione e trovare tracce di componenti chimici collegabili a fenomeni biologici’’. E, aspetto non trascurabile, il tutto, attraverso un programma messo in campo da un’Europa fortemente unita. Almeno nell’esplorazione dello spazio.arte c’è acqua allo stato liquido: lo ha confermato la NASA (l’agenzia spaziale

Mary Divella

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