MEDIUM E CHANNELER

Ne sentiamo tanto parlare, ma chi sono davvero Medium e Channeler? E, inoltre, sono la stessa cosa?
Facciamo un piccolo excursus per chiarirci le idee su etimologia e funzioni.
La parola MEDIUM viene dal latino medĭum che significa mezzo, tramite. Per definizione, è l’intermediario tra il mondo invisibile e il nostro piano fisico.
Il termine inglese CHANNELER - in italiano “canalizzatore” - indica, invece il metodo di tale comunicazione.
Fondamentalmente, la differenza tra Medium e Channeler sta nella natura e nelle origini del dono.
In buona sostanza i Medium nascono così mentre i Channeler possono diventarlo con la pratica. Non tutti possono essere Medium, ma tutti possono diventare dei Channeler.
Vediamo entrambe le figure più da vicino.
Il termine MEDIUM nasce in ambito spiritista intorno alla metà dell’Ottocento ed indica una persona in grado di contattare le anime dei trapassati. Tale contatto si può manifestare sia per via orale (psicofonia) che per via scritta (psicografia o scrittura automatica).
Essere Medium non è un privilegio e non dà nessun potere, anzi. Spesso questa capacità è un fardello per i medium incipienti, che devono affrontare l’incredulità e, talvolta, il disprezzo della gente. I Medium sono spesso bullizzati da chi non comprende tale fenomeno: agiografia e cinematografia ci offrono un’infinità di esempi. Malgrado ciò la medianità è un vero “dono del cielo”, in grado di apportare luce e consolazione a quanti la esercitano e, soprattutto, a coloro che ne usufruiscono. La medianità è, dunque, una missione. Ma attenzione! È e deve essere sempre una missione di amore, mai uno spauracchio. Lo testimonia anche l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. (Gal 5,22) I messaggi che arrivano dall’altra dimensione sono sempre intrisi di amore e lasciano nell’anima una sorta di dolce balsamo, quand’anche fossero avvertimenti o “rimproveri”. Diffidate, dunque, di messaggi e messaggeri che incutono terrore.
Non tutti i medium canalizzano allo stesso modo poiché questo dono, incarnandosi in un essere umano, si esprime attraverso le capacità naturali di quest’ultimo. Ecco quindi che taluni svilupperanno maggiormente la chiaroveggenza mentre altri la chiaroudienza. Per parlare dei fenomeni più conosciuti. Esistono però altre forme di medianità, come la chiarosenzienza e la chiarocognizione, meno conosciuti dei primi due. Vediamoli tutti, in sintesi.
La CHIAROVEGGENZA e la CHIAROUDIENZA si espletano, rispettivamente, attraverso i canali visivo e uditivo. Una medium di mia conoscenza mi ha detto che immagini e suoni provenienti dall’altra dimensione si percepiscono esattamente come in questa.
La CHIAROSENZIENZA, invece, è la capacità di percepire le emozioni degli altri mentre la CHIAROCOGNIZIONE è una conoscenza interiore.
In tutti i casi, prima del messaggio valutate il messaggero: i medium devono essere in pace con se stessi, unicamente tesi verso il bene e disinteressati.
A differenza dei Medium, che comunicano principalmente con gli spiriti dei trapassati, i CHANNELER “canalizzano” (questo il significato del termine) anche con altre entità disincarnate come, ad esempio, gli Spiriti Guida.
Come ho scritto in un mio articolo precedente, gli Spiriti Guida sono esseri di Luce, il cui compito è quello di essere a fianco delle persone, assistendole nel loro percorso di vita. Si tratta, quindi, di entità evolute e illuminate che ci affiancano durante tutto il corso della nostra vita per proteggerci, aiutarci nella nostra evoluzione spirituale e guidarci verso realizzazione della nostra missione.
Il Channelling è, dunque, un tipo di contatto più mediato.
A differenza del Medium, il Channeller non cade in trance e non perde coscienza ma riceve le informazioni dall’altra dimensione in uno stato di rilassamento profondo, spesso in modalità Theta. Le onde Theta sono le onde cerebrali che il nostro cervello produce quando il corpo si trova in una condizione di profondo rilassamento o quando attraversa la fase REM del sonno. Queste onde possono essere associate al subconscio.
Posto che tutto è energia e che materia, corpo fisico e corpo sottile sono solo frequenze diverse di una stessa energia, possiamo dire - semplificando molto - che il Channeler “capta” tali frequenze attraverso i suoi corpi energetici sottili. Dopodiché, esse entrano nel cervello passando attraverso il settimo chakra - o chakra della corona - che si trova sulla sommità del capo. Una volta penetrate, raggiungono la ghiandola pineale che viene attivata dai cristalli di carbonato di calcio posti al suo interno.
A questo punto, cosa succede? L’energia si muta in impulsi nervosi che vengono inviati in diverse zone del cervello, trasformandosi in parole, immagini o intuizioni, a seconda dell’area cerebrale interessata.
Non stabiliamo una scala di valori tra tutte queste forme di medianità, teniamo solo presente che la canalizzazione è un potente mezzo di sviluppo spirituale e di trasformazione cosciente. Il Channelling, in particolare, mette in contatto con il proprio Sé superiore e costruisce un ponte tra questa dimensione e le altre. Inoltre crea uno stato di coscienza espanso che può essere coltivato e mantenuto attraverso la meditazione e il lavoro sui propri pensieri ed emozioni.
Agli “aspiranti” Channeler è consigliata prudenza, perché cimentarsi nel mondo dell’invisibile richiede un alto grado di consapevolezza e di preparazione. La connessione spirituale non è un gioco e chi lo ha ritenuto tale, si è spesso trovato ad essere vittima del proprio subconscio. Così come non si costruisce una radio senza leggere le istruzioni, allo stesso modo non ci si deve approcciare alla canalizzazione senza conoscere bene l’argomento.
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