MELONI:"IO PRIMA DONNA PREMIER? ONORE E FARDELLO"

Letta: "Uniti possiamo vincere" - Renzi-Pizzarotti: ipotesi patto sul tavolo

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Meloni: "Io prima donna premier? Onore e fardello"

cms_27057/giorgiamelonisorriso_fg.jpg"Sì, i sondaggi dicono che Fratelli d’Italia potrebbe vincere le prossime elezioni con la coalizione di centrodestra" nell’ambito del quale è stabilito che "il partito che nella coalizione vince può esprimere il premier". Lo ha detto la leader Fdi Giorgia Meloni, in un’intervista alla tv americana Fox News in vista delle elezioni politiche 2022 in programma il 25 settembre.

"Io sono il leader di quel partito e quindi in base ai sondaggi -ma vedremo quando gli italiani votato- potrei diventare la prima donna alla guida del governo italiano nella nostra storia e ciò per me sarebbe assolutamente un grande onore, così come lo è il fatto di essere la prima donna a guidare un partito politico europeo, quello del Conservatori europei".

"Guidare una grande nazione come l’Italia -ha aggiunto- è un grande onore ma porta con sé un fardello: l’Italia sta fronteggiando una situazione non facile e tutti lo sanno, guerra in Europa, inflazione, problemi con il gas, di forniture di elettricità. Potremo avere una stagione difficile e la nostra campagna è ’dire agli italiani la verità’ e non promettere nulla che non possiamo mantenere".

Letta vede i leader: "Uniti possiamo vincere"

cms_27057/letta_ditoftg.jpgNumeri alla mano oggi il segretario dem ha messo i leader - visti in giornata - davanti a una scelta: andare uniti e provare a vincere o andare divisi e assegnare una vittoria praticamente a tavolino alla destra.

"La politica non è testimonianza", mette in chiaro Letta, instancabile tessitore e federatore di un’alleanza complicata. E sulle tensioni via social richiama tutti alla responsabilità: "Basta dare spettacolo al Paese in questo modo".

Nel versante ‘sinistro’ della coalizione il messaggio sembra trovare orecchie attente. "I Verdi hanno già detto si. Domani l’assemblea nazionale di Sinistra italiana dovrà decidere. Ma "c’è ottimismo sulla possibilità di un accordo", dicono dal Nazareno. Dopo la decisione di Si dovrebbe esserci un nuovo incontro, annunciato per la serata di oggi ma che sarà domani dopo le determinazioni del partito guidato da Nicola Fratoianni.

Ancora non è sciolto invece il nodo con Azione di Carlo Calenda. Oggi il faccia a faccia di due ore nella sede dell’Arel alla presenza anche de segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

Bocche cucite dai centristi ma, da quello che viene riferito, Calenda avrebbe chiesto rassicurazioni sui punti programmatici concordati con Letta. "Non puoi stringere un patto con la sinistra uguale e contrario", sarebbe stato il ragionamento del leader di Azione.

Niente del genere, ribattono i dem. Il patto con Calenda è già un impianto di inclusione largo nei contenuti. Sulla politica estera la linea del Pd è molto chiara e non cambia, anzi "noi siamo stati i più fermi e coerenti sulla crisi Ucraina e anche sulla partita del gas su cui invece Calenda semmai ha avuto qualche esitazione".

Ma nel documento sottoscritto con Azione e Più Europa sono contenuti anche quei temi di attenzione alla crisi sociale condivisi anche dai rossoverdi, dal salario minimo al taglio del cuneo fiscale per dare più soldi in busta paga ai lavoratori.

Intanto tra i dem la giornata di ‘passione’ con lo scontro in diretta social tra i potenziali alleati fa dire a più di uno di mollare tutti e andare soli, rilanciando la vocazione maggioritaria. Tentazioni che però non sono condivise da Letta. "Siamo la lista più forte ma non abbiamo questa tentazione", il ragionamento del federatore. Almeno fino a quando sarà possibile. Il tempo sta per scadere. "L’intenzione è chiudere entro domani tutto il quadro. Il tempo sta scadendo", puntualizza il Nazareno.

Renzi-Pizzarotti: ipotesi patto sul tavolo

cms_27057/224711169-4a28b0b6-db58-4c32-8592-50020dedbec0.jpgNel giorno in cui Calenda e Fratoianni agitano le acque del fronte progressista, si registrano movimenti al centro, nel cosiddetto terzo polo. Con incontri e abboccamenti, apprende l’Adnkronos, tra Matteo Renzi e l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, tornato in pista con ’Lista civica nazionale’, un movimento che impegna sindaci, amministratori locali, associazioni e promotori di progetti del territorio. L’ex primo cittadino grillino è ormai da due settimane nella capitale, impegnato in incontri, confronti e faccia a faccia. Poco fa, con una nota, Lista Civica ha reso noto di aver rifiutato la proposta del Pd ’di confluire in un’unica lista con quella promossa da Luigi Di Maio e Bruno Tabacci’. Una condizione che il movimento di Pizzarotti bolla come ’irricevibile’.

Non solo. L’intesa tra Renzi e l’ex sindaco parmense negli incontri avuti in questi giorni sarebbe stata immediata, dunque l’ipotesi di stringere un patto -confermano diverse fonti- sarebbe sul tavolo. I ragionamenti che si fanno, anche sondaggi alla mano, è quella di riuscire a superare la fatidica soglia del 5%. Il leader di Iv è convinto che la scelta di correre da solo possa premiare la sua forza politica, e anche Pizzarotti -ieri al Nazareno per una riunione che ha però finito per allontanare le parti, nonostante, stando ai rumors, i dem avessero offerto un collegio sicuro a Parma all’ex sindaco- vedrebbe l’obiettivo a portata di mano. Manca ancora una settimana alla presentazione delle liste e i giochi sono tutti da fare. Il cantiere delle alleanze è aperto, e l’asse Renzi-Pizzarotti potrebbe spuntare all’ultima curva scompigliando le carte nel centrosinistra.

Redazione

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