MERAVIGLIOSA NOTO
Palazzo Nicolaci Villadorata

Noto, situata sulla collina delle Meti, a terrazzo sulla valle del fiume Asinaro e sulle fertili pianure del Tellaro, si offre al visitatore con un vasto panorama sulla costa ionica.
Lo splendido barocco delle sue architetture, cui dà particolare risalto la pietra calcarea, fine e compatta nonchè abilmente lavorata, ne fa una tappa qualificante e significativa nel contesto della storia della ricostruzione delle città della Val di Noto.
Il devastante terremoto dell’11 gennaio 1693 provocò, infatti, la distruzione dell’abitato della vecchia Noto e i presupposti per l’avvio della ricostruzione della città nuova.
Voglio soffermarmi su un gioiello architettonico: Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata.
Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata (Particolare della facciata)
La struttura si profila nella sua imponenza come il più emblematico dei palazzi barocchi di Noto, in quanto voluto nel centro fisico della città, ossia nella cosiddetta “area aulica”.
Noto. Centro città
Eretto su commissione del Barone Giovanni Nicolaci e su progetto degli architetti Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi (XVII-XVIII) è caratterizzato da una suggestiva sequenza di balconi sorretti da ricchi mensoloni.
L’ala principale di Palazzo Nicolaci è stata acquistata dal Comune di Noto nel 1983 ed è stata completamente recuperata grazie ad una serie di restauri operati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa.
Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata. Scalinata ottocentesca
Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata. Salone delle feste (con decorazioni “Trompe I’oeil” simula una balaustra sovrastata da colonne laterali sulle pareti. Al centro del soffitto è affrescata l’allegoria del Carro di Apollo che insegue l’Aurora, una copia dell’originale di Guido Reni)
Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata.Sala del tè
Palazzo Nicolaci dei Principi di Villadorata.Interni (particolari)
Palazzo Nicolaci ospita la Biblioteca Comunale
Fondata nel 1817 la Biblioteca testimonia la tradizione culturale della città che non a caso Ferdinando il Cattolico nel 1503 insignì del titolo di Ingegnosissima, per l’erudizione di molti suoi cittadini.
La Biblioteca è uno scrigno di opere preziose: incunaboli, manoscritti membranacei ed edizioni rare, codici miniati, codici membranacei in gotico e una ricca raccolta di ritratti di notabili di Noto oltre che una piccola raccolta di cimeli risorgimentali.
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