MES, GENTILONI: “SE SI FA, L’ITALIA RISPARMIA MILIARDI”

“Si tratterebbe di 36 miliardi con tasso quasi zero”

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Praticamente sin dall’inizio dell’emergenza CoVid, un protagonista assoluto del dibattito politico-economico è stato sicuramente il Mes.

Il tanto discusso Meccanismo Europeo di Stabilità, infatti, è diventato, con grande soddisfazione dell’opposizione, il nemico pubblico numero uno. Non c’è dubbio che presentasse delle criticità, ma impressiona sicuramente il modo in cui l’eventualità dell’utilizzo di questo strumento venga ormai presentata all’opinione pubblica quasi alla stregua del reato di alto tradimento.
Così, il Governo, ed in primis il premier Conte, hanno dovuto ripetutamente ribadire che l’Italia non è interessata al Mes, che esso non è obbligatorio e che sarà approvato in Europa perché altri Stati, come la Spagna, hanno espresso la volontà di usufruirne, volontà questa che l’Italia non ha alcuna volontà di ostacolare, pur restandone fuori.

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Tuttavia, l’emergenza sociosanitaria ha portato la Commissione europea non solo a presentare nuovi strumenti (Sure, Bei e Recovery Fund), ma anche a modificare sensibilmente quelle regole che rappresentavano le criticità fondamentali del Mes. Così, quello che era un meccanismo tortuoso di garanzie e restituzioni, è diventato un vero e proprio fondo di emergenza senza condizioni, ad eccezione del fatto che venga utilizzato esclusivamente a scopi sanitari.

A tal proposito, è intervenuto il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni: "L’Italia è l’unico Paese in cui si discute molto del Meccanismo europeo di stabilità. Non tocca a me esprimermi su questa discussione politica. Posso però dire che queste linee di credito sono a disposizione di tutti i governi della zona euro e per l’Italia si tratta di 36-37 miliardi a un tasso prossimo allo zero. Si tratta di uno strumento molto vantaggioso per i 6-7 paesi che hanno un tasso di interesse elevato, tra cui l’Italia. Il prestito avrà una maturità di 10 anni, il che produce un risparmio per le casse dello Stato di alcuni miliardi. Dopodiché spetta a ciascun governo, in base al costo di finanziamento del proprio debito e alle scelte del Parlamento, decidere se accedervi".

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Riguardo le condizionalità, Gentiloni ha ribadito: “Non ci saranno condizionalità al di fuori del vincolo a spendere i soldi per coprire i costi sanitari diretti e indiretti della pandemia”.

Di fronte alle spinte anti-Euro che si sono fatte molto più forti dall’inizio dell’emergenza, il Commissario europeo per l’economia si dichiara ottimista. Anzi, secondo lui l’Europa ne uscirà addirittura rafforzata: “L’Europa esce più forte perché ha messo a nudo le velleità dei nazionalismi, del mito dell’uomo forte che se ne frega della pandemia e della narrativa del Paese che fa da solo. Abbiamo dimostrato che servono scienza, cooperazione tra nazioni e capacità di gestire situazioni complesse. Nulla di peggio per il nazionalismo populista”.

Giulio Negri

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