MINORI ADESCATI SUL WEB E POI VIOLENTATI
ARRESTATI DUE TRENTINI E UN ALTOATESINO

E’ accaduto di nuovo, un nuovo caso di pedofilia online è stato scoperto dalla polizia postale in provincia di Trento. Uno stupido gioco nato dietro uno schermo con amici virtuali di cui non si conoscono né l’età né i volti. Accade così l’ennesimo episodio di violenza sessuale: la vittima è un ragazzino adescato sul web da tre uomini che, dopo essersi guadagnati la fiducia del minore, facendo amicizia sui social, lo hanno prima incontrato e successivamente violentato. Una vicenda terribile di cui al momento non si conoscono bene i particolari, poiché gli investigatori, essendoci un’indagine in corso che potrebbe portare a ulteriori sviluppi, mantengono lo stretto riserbo. Un‘operazione che è stata inserita nel bilancio delle attività del 2017 dello speciale reparto della Polizia di Stato, e da cui è emerso un quadro agghiacciante: il ragazzino sarebbe entrato in contatto con i tre adescatori attraverso la rete, utilizzando uno dei tanti social. Ci sono stati scambi di messaggi virtuali, poi la conoscenza è diventata reale e per il minorenne è iniziato un incubo fatto di abusi sessuali, scoperti successivamente dagli investigatori, che sono riusciti a incastrare e arrestare i malviventi.
Questi arresti sono stati preceduti da un’altra Ordinanza di Custodia Cautelare nel marzo scorso. L’operazione era stata denominata “Orco del Lago” perché questa volta in carcere era finito un pensionato accusato anch’egli di abusi sessuali su una minorenne, in relazione ai fatti precedentemente accaduti nel settembre del 2017, nei quali un uomo, in gita nel lago di Levico Terme, mentre si trovava a passeggio in un parco aveva avvicinato la giovane ragazza grazie ad un cagnolino, riuscendo a guadagnarsi la sua fiducia, instaurando un legame confidenziale. A quel punto, l’uomo si era appartato con la ragazzina su una panchina e, dopo aver creato un momento di intimità personale, era riuscito a compiere atti sessuali. Lo stesso avrebbe poi continuato a perseguitarla con messaggi e telefonate, così la Polizia Postale è riuscita ad estrapolare dalle indagini frasi del tipo “ti aspetto…, fatti sentire…, amore mi manchi…”, ed ad accertare che le aveva anche inviato regalini come “ricariche telefoniche, biancheria intima e bigiotteria”, venendosi a creare una situazione di sottomissione psicologica della ragazzina nei confronti dell’anziano. Personale molto preparato e con le accurate modalità è riuscito a farsi raccontare l’accaduto dalla vittima. Le indagini della Polizia Postale di Trento hanno consentito di appurare un secondo loro incontro avvenuto in modo appartato sempre a settembre, in una zona isolata sulle rive del lago, laddove era avvenuto il primo.
Nel 2017 la Polizia Postale di Trento ha denunciato circa 87 persone per pedopornografia online e, nel corso dell’operazione “Black Shadow”, sono stati eseguiti una decina di arresti per “associazione per delinquere, finalizzata alla produzione, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico”. E’ già da tempo quindi che il cyber crime tiene impegnati i poliziotti del Compartimento di Trento, un compito molto difficile e alquanto delicato. Un lavoro tanto importante, costante e oneroso da spingere le forze dell’ordine ad organizzare nelle scuole una serie di incontri con gli insegnanti e i ragazzi per cercare di aiutarli a non finire nella rete dei pedofili e dei truffatori online.
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