Macroregione del Sud, Programmazione condivisa!

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Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo una nota, della sezione Italiana dell’Associazione Nazionale per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa a firma del Coordinatore,dott.GiuseppeAbbati.

cms_649/df7e0f4ec8.jpgCredere nella fusione di Regioni che operano separatamente, o quasi, da anni, è un’impresa poco credibile ed inutile anche solo ipotizzarla! Certo a Renzi ed a Maroni può anche piacere l’idea ma è un tentativo….., naufragato!Il Presidente Caldoro, come altri nostalgici, pensa all’antico che è alle nostre spalle! Scrive correttamente Vendola:«Se il concetto di Macroregione del Sud, immaginato da Stefano Caldoro, supera e cancella il regionalismo voluto dai costituenti, ebbene io sono contrario. Non mi pare che quell’idea rappresenti uno slancio verso il futuro, caso mai è un salto verso il passato».E continua: “Vorrei dire così: qui non si tratta di tentare in provetta una formula magica. Il nostro regionalismo ha un fondamento. I nostri costituenti — ragionando sui disastri della guerra e del fascismo e sui limiti dell’Italia pre-fascista — accettarono la sfida del decentramento amministrativo come veicolo diffuso della prassi democratica. E come strumento per l’ingresso delle masse nelle istituzioni democratiche».Molto interessante, praticabile, invece, la idea del Presidente della Basilicata Pittella che ha lanciato la proposta di "dare vita ad una ’cabina di regià che consenta alle sei Regioni del Mezzogiorno di avviare subito, già con i fondi del nuovo sessennio 2014-2020, quella programmazione comune su poche, ma decisive opere strategiche che consentano al Sud di diventare il vero motore dello sviluppo d’Italia". Secondo il Presidente Lucano, "la macro-regione, alla quale io guardo con realistico interesse, può nascere dalla somma delle sei diverse ’identità"’ di cui i nostri territori vanno fieri, senza fusioni a freddo.E’ una strada da perseguire e speriamo che l’appello ad un incontro in Basilicata possa essere fruttuoso e sancisca la volontà di costruire un percorso comune.E’ una proposta da condividere visto che l’UE crede nella politica macroregionale ( che ha già dato risultati ottimi ) che entro l’anno sarà realizzata la macroregione Adriatico Ionica, si lavora su quella del Mediterraneo ed inizia il semestre a guida Italiana che bisognerà sapientemente utilizzare.Siamo alla vigilia di grandi riforme, da seguire con grande attenzione, perché le regioni meridionali possano ottenere i giusti riconoscimenti.Le città metropolitane, il Senato delle autonomie, la riforma del titolo V della Costituzione sono opportunità da saper guidare! L’Aiccre, da anni lavora per organizzare il consenso su alcuni grandi progetti; è favorevole ad un’azione comune delle sei Regioni ad una programmazione condivisa! La Direzione Aiccre, il 28 aprile, esaminerà il tema delle riforme, dei GECT e delle macroregioni, certamente riuscirà ad indicare la strada da percorrere nell’interesse della Comunità

Giuseppe Abbati

Redazione

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