Mal’aria: il 2019 anno nero per l’ambiente
Nel report annuale di Legambiente il bilancio sull’emergenza smog in Italia

La situazione smog in Italia è purtroppo allarmante.
Lo dichiara Mal’aria, questo è il nome del report annuale di Legambiente, che ha offerto un ampio punto della situazione sulle province italiane considerate “fuorilegge” per aver superato e pm10 e di ozono nel 2019 e nell’ultimo decennio.
Ma il report non si ferma qui: infatti, esso offre anche una disamina delle prime quattro settimane di questo gennaio 2020, registrando forti criticità in alcune province. Frosinone, Padova, Milano e Torino sono le città che hanno già superato i limiti consentiti dalla legge.
L’anno scorso, invece, sono stati ben 54 i capoluoghi di provincia che hanno registrato forti criticità nell’emissione di polveri sottili.
Nel 2019, è stata Torino la città che per 147 giorni ha sforato i valori di pm e di ozono consentiti dalla legge, aggiudicandosi anche il record negativo di città italiana più inquinata dell’ultimo decennio.
Questi dati, che possono sembrarci soltanto vani numeri, in realtà rappresentano appieno le difficoltà delle città italiane nel ridurre l’inquinamento, dovuto anche al largo, e in certi casi necessario, utilizzo di vetture. Infatti, in Italia si utilizzano 38 milioni di automobili, che coprono il 65% degli spostamenti annuali.
Le cifre sono ancora molto alte, e nel nostro paese il processo per la sostenibilità è ancora troppo lento.
A questo, bisogna aggiungere che lo smog è nocivo per la salute delle persone. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha dichiarato: "L’ormai cronica emergenza smog va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della penisola, sono solo interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi, se non all’interno di interventi strutturali”.
E lo stesso Ciafani aggiunge: "È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci e integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. Solo così si potrà aggredire davvero l’inquinamento atmosferico e affrontare in maniera concreta il tema della sfida climatica".
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