Mattarella: "Serve responsabilità da parte di tutti" (Altre News)

Centrodestra, vertice Salvini-Meloni-Tajani - Calenda: "Nulla contro le primarie ma le difficoltà sono oggettive" - M5S, tensione su stati generali

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Mattarella: "Serve responsabilità da parte di tutti"

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Rispetto al coronavirus "in questo momento la situazione ci chiama e richiede a tutti una prova di orgoglio, di senso della misura, di senso della responsabilità. Quella che voi avete messo in opera, per questo esprimo a voi e a tanti altri la riconoscenza della Repubblica". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della consegna al Quirinale delle onorificenze al merito della Repubblica italiana ai cittadini che si sono distinti durante l’emergenza.

"Ciascuna istituzione certamente comprende e comprenderà che deve non attestarsi a difesa della propria sfera di competenza, ma, al contrario, cercare collaborazione, coordinamento, raccordo positivo, perché soltanto il coro sintonico delle nostre istituzioni nella loro attività può condurci a superare queste difficoltà", ha affermato ancora Mattarella.

"Così come è necessario che ogni ambiente -produttivo, professionale, di ogni genere- eviti, come certamente avverrà, di trincerarsi nella difesa della propria nicchia di interesse, nel proprio spicchio di interesse - ha proseguito il capo dello Stato - perché non vi sono interessi che possano essere tutelati se prima non prevale l’interesse di generale di sconfiggere la pandemia. Qualunque altro interesse particolare sarebbe travolto e scomparirebbe".

"Occorrono cure, terapie, organizzazione sanitaria efficace ed efficiente. Ma occorre anche la responsabilità collettiva, occorrono comportamenti diffusi di tutti nel nostro Paese, perché tutti siamo chiamati a contribuire a sconfiggere la pandemia e la diffusione del contagio e del virus", ha affermato ancora Mattarella.

"Con i comportamenti - ha ribadito - con le mascherine, con il distanziamento sociale, con i comportamenti responsabili, evitando contatti superflui. Abbiamo tutti la responsabilità, siamo tutti chiamati a fornire il nostro contributo per superare questa condizione difficile che si sta presentando ed evitare di ricadere nelle condizioni di marzo ed aprile. Occorre non rimuovere quello che è avvenuto, non pensare che si sia trattato di una parentesi da poter dimenticare".

Centrodestra, vertice Salvini-Meloni-Tajani

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"Più di venti nomi analizzati come possibili candidati per le principali città che andranno al voto in primavera. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani ne hanno parlato oggi, con Silvio Berlusconi in videoconferenza, nel corso di un vertice che si è tenuto negli uffici del leader leghista a Roma". Così il leader del centrodestra Salvini, Meloni e Tajani in un comunicato congiunto al termine del vertice.

“L’obiettivo è chiudere al più presto le intese per esprimere candidati unitari e vincenti nei 1.300 Comuni che andranno alle urne. Nei prossimi giorni ci rivedremo per proseguire il lavoro”, spiegano i leader.

Il vertice a tre si doveva tenere in un primo momento giovedì scorso, negli uffici al Senato della Lega, ma era stato rinviato per l’improvvisa scomparsa della governatrice azzurra della Calabria, la deputata Jole Santelli.

"Quasi tutti i nomi interpellati non hanno tessere di partito in tasca, certo sono di area antagonista alla sinistra", afferma Matteo Salvini al termine del vertice. "Ci siamo presi qualche ora per contattarli, da Milano a Roma, a Torino e Napoli, tante donne e uomini, dall’impresa, volontariato, università che si mettono a disposizione, ci rivedremo a breve", ha aggiunto Salvini. "Ci rivedremo - ha spiegato - in settimana, per vedere le disponibilità e quali sono i candidati migliori, Roma e Milano meritano di più".

"Un tavolo proficuo per il centrodestra. Stiamo vagliando diversi nomi per i candidati sindaci delle grandi città che vanno al voto sono molte le proposte interessanti sul tavolo. Lavoriamo spediti per proposte definitive nel minor tempo possibile", ha detto dal canto suo Meloni a margine del tavolo di coalizione del centrodestra a Roma.

"Ho partecipato, via Zoom, al vertice con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Alle prossime elezioni Amministrative il centrodestra intende mettere in campo personalità forti, capaci di vincere, ma soprattutto di dare un buongoverno alle grandi città, a partire dalla Capitale, e ai Comuni che andranno al voto", ha scritto sulla sua pagina Facebook Silvio Berlusconi.

Calenda: "Nulla contro le primarie ma le difficoltà sono oggettive"

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"La mia non è una contrarietà alle primarie, ne discuterò ancora con loro ma è oggettivo che siamo in grandissima difficoltà". Lo ha detto Carlo Calenda in una diretta Facebook sulla sua candidatura a sindaco di Roma. "Sono loro che hanno detto, bisogna trovare un nome per evitare le primarie. Non ho coniato io il termine sette nani, è odioso, l’hanno fatto loro -ha spiegato il leader di Azione-. Le primarie non si fanno a Napoli, il Pd lo ha deciso. Non si sono fatte nei 4/5 di regioni in cui si è andati al voto, come è che esce fuori adesso di fare le primarie?". "Io non ho una contrarietà di principio, voglio solo la garanzia che siano primarie vere, con larga affluenza e partecipate -ha proseguito Calenda-. La domanda che ho posto è, siete sicuri delle primarie in epoca Covid? Mentre chiedete maggiore restrizioni? E se non le facciamo ora, quando le facciamo, a marzo? E da qui a marzo cosa facciamo? Io oggi ho ricevuto un numero di attacchi dal Pd mai ricevuti, in un giorno. Facciamo così fino a marzo? Non ha senso". "Il Pd a Roma la pensa come me, che con la Raggi non si possa fare niente".

"Dalla prossima settimana parto a spron battuto, andando soprattutto nelle periferie. Ci vive il 70% dei romani, fuori dal Gra è l’unica area di Roma che cresce, ci sono più giovani, famiglie, bambini e meno servizi. Quel tema lì sarà centrale". "Non c’è un singolo indicatore della città che non sia peggiorato, la Raggi non è la causa ma ha peggiorato la situazione", ha spiegato il leader di Azione aggiungendo: "Per capire l’anarchia che c’è, faccio sempre l’esempio di uno che si è disegnato da solo le strisce pedonali davanti casa mia". Calenda ha chiarito: "Bisogna essere il più coesivi possibili, cercando di prendere energie. Nello sfascio di Roma ci sono migliaia di associazioni che si sono prese carico dei problemi, quelle vanno portati in politica".

"Va allargato il campo alle persone che sostengono i partiti e movimenti che si riconoscono nella coalizione che in Europa sostiene Ursula von der Leyen, che poi sono le grandi famiglie politiche europee dei popolari, dei liberali e dei socialdemocratici". "Se verrò eletto sindaco smetterò di fare il parlamentare europeo. Ci sono stati dei sindaci parlamentari europei, Veltroni e Albertini, ma io credo non si possano fare le due cose insieme".

M5S, tensione su stati generali: per vertici Rousseau "rischio infiltrati"

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(Antonio Atte)- I prossimi stati generali del M5S saranno uno snodo cruciale non solo per i grillini ma anche per l’intera maggioranza. Il premier Giuseppe Conte ha rimandato la verifica di governo a dopo il congresso grillino (che, alla luce delle nuove disposizioni anti-Covid, non potrà essere celebrato in presenza). Ma sui preparativi è scontro tra i vertici di Rousseau e lo stato maggiore 5 Stelle.

In una chat visionata dall’Adnkronos, Enrica Sabatini - che fa parte del board di Rousseau ed è anche responsabile del coordinamento e affari interni del Team del Futuro - in un messaggio indirizzato al capo politico Vito Crimi e al Comitato di Garanzia ha sollevato alcuni problemi, dopo aver lamentato, nei giorni scorsi, di non essere stata coinvolta nell’organizzazione dell’evento. Sabatini evidenzia "numerose criticità gestionali" che, "alla luce delle scelte fatte, saranno a carico dei facilitatori regionali" nonché "i numerosi problemi che emergeranno e che avranno un impatto determinante sulla legittimazione dell’intero percorso".

In particolare Sabatini contesta "il sistema di prenotazione scelto per gli stati generali", con il quale, osserva l’ex consigliera comunale pescarese, "potranno registrarsi anche esponenti di altri partiti, giornalisti, persone sospese o espulse dal MoVimento, persone con sentenze penali a proprio carico, persone con falsi profili o la stessa persona con profili diversi e questa platea sarà quella che andrà a votare e, quindi, scegliere i delegati che dovranno definire la linea del MoVimento e il documento che sarà messo al voto degli iscritti".

Per l’esponente di Rousseau "non è quindi garantita alcuna certificazione dell’identità delle persone che parteciperanno alla votazione, né della votazione stessa e ciò potrebbe inficiare il risultato delle scelte di ogni singola assemblea provinciale e regionale". A queste criticità, rimarca Sabatini, "si aggiungono quelle relative al regolamento che sono state evidenziate nella precedente comunicazione e che ad oggi permangono".

Redazione

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