Mauro Barbetti. poeta
"L’ESATTO DI UN QUADRO"

L’International Web Post è lieto di riservare questo nuovo spazio ad una delle forme più nobili della creatività dell’animo umano: la poesia.
Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la poesia del poeta Mauro BARBETTI , che arricchisce questa nostra rubrica "Sulle note dell’Anima”", di cui ciascun lettore potrà farsi protagonista inviando la propria.
Il nostro commento
Entriamo in punta di piedi nella poesia di Mauro Barbetti, poesia segmento esistenziale intenso ed assoluto. Al titolo l’autore consegna una sintesi paradossale del suo vissuto interiore: il quadro può essere una rappresentazione della realtà, di un mondo interiore o la celebrazione di una lettura simbolica del quotidiano.
E’ quindi quasi un paradosso dire che il quadro è l’esatta rappresentazione di una realtà perché la realtà non è mai racchiudibile in una cornice, in una tela, in uno spazio definito.
Questa è la vita, cioè il limite, che sia un confine, che sia una tela, che sia una superficie o una cornice, di quel limite noi tendiamo a travalicarne gli argini e restituire alle emozioni il loro diritto ad espandersi.
”Io non ci sono”
In queste parole respiriamo un dolore, un dolore che è diventato malinconia, nella sua rielaborazione nostalgica, sogno, pensiero; c’è un dolore per l’affermazione di un’assenza di sé, quindi una ferita che attende una riparazione, un vuoto che attende il suo pieno.
“C’è un’estate là fuori”…
“Io non ci sono” è in contrapposizione a qualcosa che invece è molto vitale, al di là di me perchè c’è un’estate che io posso vedere, ammirare, un’estate dove esistono suoni, colori e quindi la vita e la reazione positiva alla vita: una moltitudine di visi, immagini, sguardi , moltitudine che vive in una dimensione che all’autore in quel momento è lontana perché vive nella sofferenza.
“Esiste la brezza”…
Esiste la brezza, esiste la vita, il dinamismo della vita, l’estrema importanza del dettaglio di un gesto. Nei dettagli possiamo ritrovare le tracce per rielaborare il nostro vissuto.
“Il dettaglio di un gesto sospeso a mezz’aria”…
Assonanze, associazioni libere di dimensioni del cuore. E’ come se questo autore dipingesse una tela: le sue sono tutte pennellate immense, intense e rapide di qualcosa che è passato, presente e germinazione di un futuro.
C’è stata una mano, una presa affettiva importante, c’è un cielo e c’è un’attesa di un evento, di un miracolo ed anche il desiderio che ci arrivi una protezione dall’alto.
“C’è l’estate là fuori e l’abbaglio…di un bagliore lontano”.
Il nostro poeta si esprime in modo lapidario come una sua necessità di assolutizzare i sentimenti e restituire alle emozioni la loro preziosità.
“Io non ci sono”
Mauro apre e chiude con l’affermazione di un’assenza di sé quindi con un desiderio di colmare questo vuoto interiore, esistenziale. Persona molto sensibile e sofferente che ha realizzato attraverso la sua poesia una evocazione della vita raccogliendo le conchiglie del proprio passato, la memoria che va ritrovata e non persa.
Info:“Sulle note dell’anima” -International Web Post - Redazione di Nettuno - Via Santa Marinella 157 – 00048 Nettuno (RM)
Maria Casalanguida - Manuela Fiorini de Rensis
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