Mirko BERTELLI Poeta
“Non più vulnerabile”

L’International Web Post è lieto di riservare questo nuovo spazio ad una delle forme più nobili della creatività dell’animo umano: la poesia.
Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la poesia del poeta Mirko BERTELLI, che arricchisce questa nostra rubrica "Sulle note dell’Anima”", di cui ciascun lettore potrà farsi protagonista inviando la propria.
Il nostro commento
“Non più vulnerabile” fa pensare ad una persona che ha vissuto un dolore estremo ed ha la percezione di averlo cavalcato e di averlo in parte anche trasceso.
“… lo specchio ti logora… “
E’ un’apertura forte, asciutta e dignitosa: lo specchio riflette la propria immagine e nello stesso tempo restituisce anche un possibile accogliente contenitore, dove il narcisismo viene identificato con un limite alla agognata crescita esistenziale. Crescere vuol dire tentare di andare al di là dell’apparenza.
“ …alza la voce… … tuffarsi non è proibito …”
In queste parole è rappresentato quel fondamentale passaggio del nascere e rinascere; quel parto dove “alza la voce” è il grido del bambino che nasce, che apre il sipario e quindi realizza il miracolo della nascita…”
“… tuffarsi non è proibito…” Tentare nella vita non è proibito, anzi permette di identificarsi con un sé coraggioso che non sosta in una vita stagnante ma segue la fluidità dell’esistenza creativa. Attraverso l’espressione poetica e l’uso sapiente della parola è possibile ammorbidire la durezza dei passaggi esistenziali.
“… sei distesa in fragole quasi dolci…”
Sei frutto in mezzo ai frutti, dolce quasi dolce. In questi versi palpita la celebrazione di un sé compiuto, libero dalle strettoie del dubbio e dell’angoscia.
“… distante dall’abito che indossavi…”
L’autore attraverso queste parole restituisce dignità alla personalità matura, finalmente riscattata dalla futile esteriorità e da un passato finalmente elaborato. Una forma di rinnovamento esteriore, metafora di un auspicabile rinnovamento interiore.
Mirko ha il coraggio di alcune iconiche pennellate di vita variamente colorata:
“… distante dal fuoco che ti colpiva…” “…lo specchio non è convinto…”
Pochi cenni per narrare l’importanza di una realtà riflessa. L’autore ci accompagna sapientemente attraverso il gioco degli specchi: ciò che vediamo nella superficie riflettente è parte di noi e nello stesso tempo estranea a noi.
Lo specchio riflette solo parte della nostra identità. Questa poesia è la ricerca di una consistenza nuova e più autentica, in un certo senso anche liberatoria.
“… tu hai occhi per distinguere la storia …”
Tutti noi abbiamo la possibilità di avere una presa diretta, una vigilanza critica sulla realtà e quindi la possibilità di distinguere la propria storia individuale, tassello fondante della grande storia.
“… qualcuno ti è testimone…” “…sa di te…”
L’autore ci restituisce il peso della responsabilità delle nostre azioni. Queste parole ci coinvolgono emotivamente nel fondamentale snodo emotivo della poesia, come la clessidra di un tempo spiraliforme dove i giorni sono coesi nel valore etico della testimonianza.
“… gli porgerai la mano …”
Come nel sublime affresco michelangiolesco della Cappella Sistina la fisicità corporea condensa e rappresenta il passaggio della vita dalla mano divina alla mano umana, così nella poesia del nostro autore avviene il miracolo del viraggio esistenziale alleggerito dello struggente peso degli sterili ripensamenti.
Si realizza così il miracolo del cambiamento.
Il nostro breve segmento temporale non ci permette di sostare oltre misura in qualcosa che ci imprigiona, impedendoci di sperimentare tutti i nostri potenziali talenti.
Info:“Sulle note dell’anima” -International Web Post - Redazione di Nettuno - Via Santa Marinella 157 – 00048 Nettuno (RM)
Maria Casalanguida - Manuela Fiorini de Rensis
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