NATO, UFFICIALE L’ADESIONE DELLA FINLANDIA

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"Oggi è una giornata storica, perché tra poche ore accoglieremo la Finlandia come trentunesimo membro della nostra Alleanza. Questo renderà la Finlandia più sicura e la Nato più forte". Sono queste le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che sanciscono l’entrata della Finlandia nell’Alleanza Atlantica. Il Paese scandinavo è il 31° ad entrare nell’organizzazione internazionale nata dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La Finlandia si accoda ai già presenti 28 Stati europei e i 2 americani. Una coincidenza particolare è che ieri, giornata nella quale si è svolta la cerimonia di alzabandiera per la Finlandia, la Nato ha festeggiato il proprio anniversario, in quanto il trattato di Washington, o trattato dell’Atlantico del Nord, venne firmato il 4 aprile del 1949.

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Ripercorriamo le tappe che hanno portato il Paese nordico a divenire membro Nato. La richiesta formale di adesione era arrivata la primavera scorsa, insieme a quella della Svezia, in concomitanza all’invasione russa in Ucraina. La Finlandia per anni ha mantenuto uno status di neutralità, ma una guerra alle porte ha di fatto accelerato il consenso nazionale intorno all’idea che tale soluzione non fosse più praticabile. Così è partito il dibattimento internazionale sull’accettazione o meno del Paese nell’alleanza. Un ostacolo costante, in questo anno di trattativa, è stata sicuramente la Svezia. I due Paesi, storicamente alleati, volevano perseguire l’adesione alla Nato insieme ma il percorso di Stoccolma ha subito uno stop che pare al momento insuperabile. La Svezia attualmente è soggetta al veto da parte della Turchia, che accusa lo Stato nordico di non essere stato abbastanza attivo contro il terrorismo di matrice curda. Oltre ciò, si sono consumati episodi ed azioni contro l’Islam in Svezia, come l’incendio del Corano da parte di un estremista svedese, che hanno inasprito ancor di più la posizione di Ankara. Quindi la Svezia, che oltre al no turco attende anche la ratifica dell’Ungheria, dovrà quantomeno attendere le prossime elezioni turche in programma il prossimo 15 maggio. In questo contesto, la Finlandia ha deciso di sganciarsi dal proprio storico Paese alleato e proseguire l’iter di adesione in solitaria.

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Negli ultimi mesi sia Helsinki sia la Nato stessa hanno quindi accelerato le tappe per l’adesione. Un’ultima svolta significativa per la Finlandia è arrivata in concomitanza alle elezioni legislative svoltesi lo scorso 2 aprile. Le urne hanno eletto vincitore il partito conservatore della Coalizione Nazionale (Ncp), seguito dall’estrema destra. La particolarità è che terza è arrivata la prima ministra socialdemocratica, Sanna Marin. Marin è diventata primo ministro finlandese nel 2019 ed è stata promotrice in persona per l’adesione del Paese alla Nato. Infine, il via libera alla Finlandia è arrivato la settimana scorsa, con la Nato che ha bruciato le tappe degli ultimi adempimenti.

Nel concreto, l’adesione finlandese non cambia molto in termini pratici. Unica variazione consiste nel fatto che la Finlandia sarà coperta dall’articolo 5 della carta atlantica, ovvero quello che prevede un intervento automatico in caso di aggressione. Per il resto non vi sarà alcuna novità effettiva, in quanto il Paese era già soggetto alle regole Nato e gode di una difesa abbastanza solida che non necessita di rinforzi. Per la Nato invece qualcosa è cambiato. Per i membri dell’Alleanza si aggiunge un confine di 1340 chilometri da difendere, ma avrà da Helsinki un ampio esercito, un’aviazione efficiente e benefici strategici nella regione artica e del Mar Baltico.

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Ovviamente l’ingresso della Finlandia nella Nato ha causato immediate reazioni, come quella della Russia, che non si è fatta attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che questa adesione rappresenta una nuova escalation, che pone una "minaccia alla sicurezza della Russia". Sempre il portavoce ha poi aggiunto che Mosca seguirà i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta "a tempo debito". Infine Peskov ha affermato che "la Russia è consapevole del fatto che la situazione di Helsinki è nettamente diversa da quella dell’Ucraina. La Finlandia non è mai diventata ’anti-russa’ e non abbiamo avuto controversie con lei".

Al contrario, l’Ucraina è entusiasta del nuovo ingresso, come detto dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: "Ci congratuliamo sinceramente con i nostri amici finlandesi. Condividiamo lo stesso obiettivo, diventare membri della Nato a pieno titolo".

Riccardo Seghizzi

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