NEL MONDO DELLA PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA: INTERVISTA A DANIELA POGGIOLINI

Parte prima - Dalla nascita della PNL agli attuali sviluppi

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cms_18903/Foto_1.jpgLa prof.ssa Daniela Poggiolini, nata a Forlì l’8/11/48, è figlia adottiva della generosa terra di Puglia a partire dal 1958. Insegnate, artista di fama presente nell’avanguardia pugliese sostenuta dal prof. Pietro Marino, psicologa, ipnoterapeuta, trainer di PNL bioEtica Ipnosi e CNV, Arteterapeta, Esperta in sessuologia e prevenzione, è supervisore di EMDR e Costellatrice Sistemico Familiare. Presidente dell’Associazione IKOS Ageform, ha un curriculum professionale ricco e pieno di esperienze di grande valore. Ideatrice e Formatrice di Master post universitari diversi, ha collaborato nel tempo con l’Università di Bari, di Foggia, del Salento, di Padova e di Messina.

È direttrice didattica della prima Scuola europea, unica in Italia, di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia Modello PNLt (Programmazione Neuro Linguistica Terapeutica - IKOS - PNLt).

È impegnata nelle ricerche continue sulle diverse tematiche che riguardano l’uomo contemporaneo, la comunicazione nella sua costante evoluzione, il mondo delle emozioni, ed è attiva nella formazione di Mediatori familiari, Criminologi e Operatori d’ascolto per vittime di violenza. Dal 1987 sono numerosissime le Scuole che si sono affidate a lei per la formazione di Docenti di ogni Ordine e Grado, ed è costantemente presente nel’orientamento ‘alla vita’ e alla Mission di studenti e studentesse.

Oltre 200 le sue partecipazioni a Convegni, congressi ed incontri pubblici; è stata relatrice al Congresso Mondiale di ipnosi nel 2009 alla Sapienza di Roma.

La Rai radiotelevisione italiana, sede Puglia, nel 1971 le ha affidato una serie radiofonica sulla psicologia dell’arte “in giro per gallerie”, 12 appuntamenti settimanali, che è stato replicato successivamente. Ha, da circa un anno, una rubrica su Tele Norba, con cui collabora da oltre vent’anni, il TEMA: la “Ricerca della felicità”. Per 2 anni ha avuto una pagina personale, settimanale, sul giornale “Di TUTTO” rispondendo alle lettere dei lettori. Dall’inizio del 2020 è Socia della NLP Leadership Summit - Associazione Mondiale di Programmazione Neuro Linguistica -Diretta dallo psicoterapeuta Heidi Heron e Socia del Rotary Club Bari Alto "Terra dei Peuceti" -Casamassima - BARI.

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Prof.ssa Daniela Poggiolini, lei è da sempre fautrice della divulgazione della Programmazione Neuro Linguistica (PNL), soprattutto nel mezzogiorno d’Italia… ci può raccontare cos’è la PNL (Programmazione Neuro linguistica) in generale, e come è nata?

Rispondo alle due domande in modo parallelo; il racconto inizia con un incontro fatale, un fortunato incontro tra uomini curiosi alla ricerca della conoscenza che può portare al benessere. John Grinder e Gregory Bateson, antropologo, sociologo e psicologo britannico, si incontrarono al Kresge College dell’Università di Santa Cruz poco prima degli anni ’70, e mossi da interessi comuni cominciano a ipotizzare teorie interessanti sul mondo della comunicazione. Ufficialmente la Programmazione Neuro Linguistica (PNL) è nata nell’anno 1970 ad opera di Richard Bandler, allora neolaureato all’Università di Santa Cruz, in California, e John Grinder, linguista, professore in quella Università. Iniziarono ad interessarsi di alcune caratteristiche essenziali usate in modo terapeutico da alcuni psicoterapeuti eccellenti, capaci di produrre cambiamenti definitivi e guarigioni sorprendenti; ed ecco che l’interesse divenne storia. Comunque, fu proprio proprio Gregory Bateson a scrivere l’introduzione del primo libro di PNL, “La struttura della Magia”. Presi dalla foga di comprendere come, grazie ad una nuova maniera di comunicare, fosse possibile uscire da patologie seriamente problematiche, Bandler e Grinder osservarono per primo Fritz Perls (terapeuta Gestalt) nel Centro di Esalen (California), personaggio di cui molto si parlava in quegli anni. Egli lavorava infatti in modo molto originale, usando tecniche all’avanguardia e rivoluzionando così il fare terapeutico.

Dopo avere assistito alle sue ‘formule terapeutiche’, modellandole, Grinder e Bandler andavano via via scoprendo come esse funzionassero anche oltre il loro ideatore; il segreto, o la magia, era nascosto nel ‘fare terapeutico’ del padre della Gestalt, e ripercorrendone i passi giungevano risultati altrettanto positivi.

I due ricercatori, spinti dalla loro curiosità, approdano a Virginia Satir, psicoterapeuta della famiglia, anche qui con terapie particolarmente efficaci che andavano oltre le solite modalità di trattamento, offrendo risultati inattesi. La grande scoperta era annotare come e quanto, sia al primo che alla seconda, erano presenti capacità innate di empatia. La curiosità di John per lo stile terapeutico lo portò, insieme a Richiard, a studiare con grande attenzione il linguaggio utilizzato in particolare da Virginia Satir, ed infatti da quel suo personalissimo linguaggio espressivo e ricco di sfumature fortunate furono tratti molti modelli linguistici della PNL originale.

Gregory Bateson, che continuava a seguire le scoperte dei due protagonisti della nostra storia, consigliò a Bandler, diventato suo grande amico, di analizzare il lavoro di Milton H. Erickson, un medico ‘strano’ noto come uno dei maggiori e più stupefacenti esperti in ipnosi clinica, capace, come pochi, di guarigioni pressoché miracolose. Grinder e Bandler lo fecero, e infatti soprattutto da Erickson furono colti i modelli di comunicazione più interessanti, di straordinaria efficacia in psicoterapia, e i passaggi essenziali del modello della PNL che si proponeva di aiutare medici psicologi e terapeuti nel loro viaggio nel pianeta guarigione.

L’acronimo ‘NLP’, tradotto in italiano come ‘PNL’, è cosa importante; esso è dato dalle iniziali di Neuro-Linguistic Programming, la Programmazione Neuro Linguistica, frutto corposo del lavoro di John Grinder e di Richard Bandler, che insieme ad un ristretto gruppo di giovani studiosi approdarono a questo nome.

L’intuizione felice del gruppo è stata quella di scoprire una connessione tra i processi neurologici e le parole. Straordinario anche per noi oggi il saper usare il linguaggio empatico, capace, in modo innegabile, di curare, di trasformare lo ‘stato’ interno, di creare benessere, di potenziare e di motivare.

Analogamente è innegabile questo collegamento mente-corpo-anima, che esiste ed è stato appurato con esperimenti e ricerche, infatti tantissimi sono stati nel tempo gli studi supportati anche da fondi pubblici americani… un esempio lampante è Ernest Rossi, che ha portato a noi i suoi interessantissimi risultati ancora pienamente validi.

Tutto ciò è collegato all’esperienza di ogni singolo individuo, secondo determinati schemi, convinzioni e percezioni della realtà molto personali, capaci di suggerire come ciascuno di noi percepisca il mondo costruendosi di esso una mappa propria, e quindi la sua vita.

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Ora, analizzando proprio le parole PNL, voglio mostrare il motivo per cui, proprio questa materia, si prefigge l’obiettivo di essere la scienza “dell’eccellenza”, accolta e definita Neuroscienza (durante il 1° festival INTERNAZIONALE delle neuroscienze del Mediterraneo tenutosi a Bari nel 2017) durante la relazione “L’evoluzione delle neuroscienze: ieri, oggi, domani” del Prof. Fiorenzo Conti, Presidente della Società Italiana di neuroscienze. Programmazione: programmare vuol dire mettere in sequenza parole, modelli linguistici, per ottenere un risultato. Neuro: le parole, gli atteggiamenti, convinzioni e pensieri, influiscono sulla nostra neurologia, hanno un forte riscontro sul nostro comportamento, sulle nostre azioni, e influiscono in modo più o meno profondo sulle scelte.
Linguistica: sono tutti quei processi mentali che fluiscono da noi sotto forma di parole, frasi dette in un determinato modo, pensieri, concetti, e certamente il COME si esprime tutto quello che giace nei magazzini della memoria (l’inconscio), fa la differenza e va oltre il significato logistico.

Parlare di PNL è approfondire temi basati sulla creatività, sula libertà, sull’autostima, sulle scelte e quindi sul coraggio.

La Programmazione Neuro Linguistica evidenzia il collegamento tra i processi neurologici (neuro), il linguaggio (linguistica) e i vari schermi comportamentali che sono stati appresi grazie all’esperienza (programmazione).

Come è arrivata nella sua vita la PNL e in che modo ha cambiato il corso della sua professione come terapeuta e come formatrice?

La Programmazione Neuro Linguistica è arrivata nella mia vita come un tzunami: quando mi si è manifestata, era già troppo tardi per tornare indietro! Ci sono arrivata per gradi, prima è arrivata la Comunicazione strategica, quella non verbale e non violenta, poi l’Ipnosi ericksoniana, simbolica, comunicazionale, e poi mi sono innamorata della PNL.

Faccio un passo indietro… nel 1982, allora ero una insegnante di ruolo, la materia che con grande gioia insegnavo al liceo artistico era il disegno dal vero e la scultura; il mio “essere nel mondo dell’arte” mi vedeva protagonista, in quegli anni, di numerose personali e collettive. Ora che ripenso alle mie oltre sessanta mostre organizzate in luoghi diversi nel mondo, una astrattista sensibile ai geometrismi sacri, che con le sue ‘strutture tridimensionali’ OSAVA andare oltre l’arte stessa. Mi sembra tutto così tanto lontano adesso! Poi dopo 11 anni, passata all’Istituto Statale d’Arte in cui ero stata nominata per la psicologia dell’arte, mi sono ritrovata a vagare per altri 11 anni nel mondo della pubblicità. Ideare con gli allievi texture e progetti per manifesti pubblicitari o ideare campagne promozionali per presentare nuovi prodotti mi piaceva tantissimo. Stavo già cambiando direzione, per curiosare nel mondo della psiche e delle idee… comprendere l’importanza della congruenza e la vacuità della incongruenza anche espressa in un manifesto affascinavano la mia creatività. È allora che ho cominciato a comprendere che oltre il visibile c’è un invisibile che si offre solo a chi sa osservarlo. Le celle di un alveare che diventano sistemi pittorici interessanti, elementi modulari che si incastrano perfettamente con quelli circostanti, le tegole di un tetto che ripetute e ripetute si trasformano in una base su cui camminare tra cielo e terra, le squame di un pesce che come lamella dai mille colori divengono disegni per un tessuto da ‘sirena’, una piuma che leggera viaggia sospesa nell’aria e racconta di leggerezza e spiritualità, i sassolini rotolanti sotto un’onda trasparente che va e viene e con il loro delicato rumore chiacchierano raccontandosi segreti, le foglie colorate dai colori d’autunno diventate tappeti per un sentiero silenzioso… erano il mio pane quotidiano e quello di miei studenti.

E, nonostante quei giorni fossero pieni di soddisfacente creatività, di trame visive realizzate semplicemente dalla fitta ripetizione dello stesso elemento, metafora di infinite possibilità di lettura, è allora che mi sono lasciata così affascinare da quel mondo che muoveva emozioni e celava risposte di benessere che lentamente diventavano un movimento psichico.

Quella materia nuova che dava un diverso senso al colore, alla forma, alla vita, iniziava a deviare il mio viaggio. Era quello un bellissimo periodo della mia vita, mi dava molta pienezza e felicità avere raggiunto importanti obiettivi a cui tanto tenevo, essere madre prima di tutto, lavorare nel mondo dell’arte - ero un artista d’avanguardia -, insegnare ai ragazzi e alle ragazze oltre che disegno, pittura e psicologia dell’arte, anche modi gentili di essere nel mondo era il super obiettivo.

Poi la partecipazione abbastanza casuale ad un incontro sulla Comunicazione Non Verbale, (CNV), e sull’Ipnosi mi aveva completamente rapita… era un caldo settembre del 1982 ed è allora che ho cominciato da lì la mia seconda vita. La PNL è arrivata dieci anni dopo, intorno al 1992, allora ero già una ipnologa ed un operatore del benessere e avevo già ideato percorsi di arte terapia; il primo, i “TREND EMOZIONALI”, ancora lo ricordo, nel 1987, anno in cui è nata l’IKOS, la mia scuola di Formazione (IKOS - Istituto di Comunicazione Olistica Sociale) creata con colui che per tantissimo tempo ha condiviso con me queste scoperte inattese, questo viaggio felice, Lorenzo Bracciodieta.

Saper comunicare efficacemente è sicuramente uno dei requisiti indispensabili delle persone che desiderano vivere felicemente, consapevolmente e con successo!

La PNL è certamente una grande calamita per persone curiose, creative e per chi ha voglia di raggiungere l’eccellenza.

All’IKOS, appena approdata, la nostra PNL si è arricchita della parola ‘bioETICA’. Volevamo essere riconoscibili come coloro che restituivano alla PNL quella dignità iniziale, quel trasporto verso il ben ESSERE di tutte le persone.

Sì, perché per anni questa disciplina è stata davvero abusata, usata per scopi diversi da quelli per cui era nata: un aiuto a tutti coloro che si occupavano di relazione d’aiuto, nata quindi per la psicoterapia.

Certo è vero, capire gli altri e farsi capire in modo preciso è fondamentale in qualsiasi area di lavoro, è giusto quindi soprattutto sapere, ed applicare, le nuove modalità comunicative anche in famiglia e nel sociale; però poi ci sono le tecniche terapeutiche e quelle sono destinate agli addetti alla relazione di aiuto, alla psicoterapia, al benessere delle persone.

Anche per me è stato fantastico aprirmi a tanto nuovo sapere, ho certamente modificato la qualità delle mie relazioni che in verità erano già buone; infatti, nel senso più ampio del termine, ritengo che sia indispensabile ‘vivere’ la PNL bioEtica come nuova modalità d’ESSERE al fine di una esistenza armoniosa, e per creare equilibrio fuori e dentro di noi è indispensabile comprendere come mente, corpo e anima, essendo parte di un tutto chiamato UOMO, vadano considerate tutte in modo olistico.

Come professionista reputo la PNL terapeutica uno dei modelli più completi, anche perché nel suo insieme si arricchisce di tutto ciò che funziona, quello che è suggerito in parte da altri modelli altrettanto riconosciuti. La PNL bioETICA terapeutica rimane per me il modello più completo, eclettico e insostituibile con validi protocolli di base, molto indicata per ogni patologia, anche le più ostiche e gravi; protocolli che però vanno adattati di volta in volta alla mappa diversa delle persone a cui la CURA è indirizzata, come da insegnamenti del grande Milton Erickson.

È il Modello che con il Dott. Lorenzo Bracciodieta abbiamo presentato al Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca, supportando la richiesta con una casistica numerosissima di casi trattati con esiti molto positivi; ricerca durata circa vent’anni, arricchiti da sperimentazioni condivise con altri 30 psicoterapeuti italiani.

Oltre ogni previsione, con grande gioia ed entusiasmo, il 25 marzo del 2004 il Modello è stato riconosciuto dal MIUR diventando così Modello di psicoterapia breve, a tutti gli effetti di legge, pari a tutti quelli precedentemente accreditati e più conosciuti.

Come insegnante prima e formatrice poi, certamente vivo la PNL bioetica con pienezza d’intenti, e come dice il mio caro amico Robert Dilts posso anche io dire che la PNL è un modo di ‘vivere’, è “una scienza comportamentale dotata di:

1. un’epistemologia, cioè un sistema di conoscenze e valori;

2. una metodologia, vale a dire un insieme di processi e di procedimenti per applicare conoscenze e valori;

3. una tecnologia, ossia l’insieme degli strumenti utilizzati in tale applicazione.

Secondo la PNL, pensare, ricordare, creare, produrre immagini e ogni altro processo cognitivo sono il risultato di programmi condotti, a effetto, all’interno del sistema nervoso umano. La nostra esperienza è una combinazione o una sintesi delle informazioni che riceviamo ed elaboriamo per mezzo di esso. A livello esperenziale, ciò ha a che fare con la percezione del mondo: con la vista, l’udito, le sensazioni cenestesiche, l’odorato e il tatto.

Amo infinitamente il mio modo di essere trainer e formatrice di questa neuroscienza che, essendo una materia in divenire, è sempre pronta ad abbracciare quello che più funziona, al fine di raggiungere una completezza per il benessere delle persone allargato al mondo tutto. Infatti è da circa vent’anni che, divenuti noi anche Costellatori Sistemici Familiari secondo il metodo di Bert hellinger, e con convinzione assoluta, abbiamo introdotto questo modello hellingeriano, fenomenologico, con successo nella nostra PNL bioETICA. Ora le Costellazioni di Bert Hellinger sono parte essenziale del nostro essere terapeuti piennellisti.

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Più precisamente per noi, per Bracciodieta e per me, è stato naturale promuovere questa terapia, appresa inizialmente dal dott. Gianni Fortunato, uno dei padri della PNL Europea e il fondatore della PNL Italiana, trainer in PNL di prima generazione, considerato, insieme ai coniugi Norma e Philip Barretta (anch’essi nostri diretti iniziatori della PNL terapeutica) maestri dell’eccellenza della NLP americana. Noi abbiamo da subito compreso le potenzialità legate a quanto andavamo via via sperimentando, prima su noi stessi e poi al servizio degli altri, ecco perché la PNL bioETICA è diventata una vera scelta di vita, una nuova maniera di essere, tanto più nella psicoterapia che prevede rispetto e amore.

Rosario De Ierolamo

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