NETTUNO

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Nettuno, invisibile ad occhio nudo dalla Terra, è l’ottavo ed ultimo pianeta del sistema Solare.

Appena più massiccio di Urano, la sua massa è diciassette volte quella del nostro pianeta.

Nettuno è stato scoperto il 23 settembre 1846 dall’astronomo tedesco Johann Gottfried Galle e dal suo assistente Heinrich Luis d’Arrest, non tanto attraverso regolari osservazioni, quanto piuttosto a seguito di calcoli matematici. I cambiamenti orbitali di Urano, infatti, instillarono il dubbio che ci fosse, nelle “vicinanze” del pianeta, un altro corpo celeste che potesse perturbare l’orbita.

Va detto che la prima osservazione certa di Nettuno fu effettuata da Galileo Galilei il 27 dicembre 1612, che lo descrisse sulle proprie carte scambiandolo per una stella fissa. Ma solo nel 1846 ci si rese conto di trovarsi di fronte ad un pianeta vero e proprio.

I calcoli matematici di Urbain Le Verrier, che determinarono la posizione di Nettuno, furono così precisi che lo scarto dal punto previsto era di solo un grado.

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Nettuno e la Terra a confronto

Come il suo “quasi gemello” Urano, Nettuno è un gigante ghiacciato. La sua atmosfera, composta principalmente da idrogeno ed elio come per Giove e Saturno, presenta infatti maggiori proporzioni di acqua, ammoniaca e metano, oltre a tracce di idrocarburi e, probabilmente, di azoto.

All’osservazione, il pianeta appare come una sfera bluastra, un po’ come Urano, ma con una sfumatura di colore più intensa, dovuta alla presenza di metano nell’atmosfera.

Dobbiamo ringraziare il Telescopio Spaziale Hubble e i grandi telescopi terresti con ottiche adattive per le informazioni che abbiamo potuto raccogliere su Nettuno, vista la sua grande distanza dalla Terra.

Nettuno impiega circa 165 anni terrestri per completare il suo giro intorno al Sole e 16 ore intorno al proprio asse, il quale ha grossomodo la stessa inclinazione di quello di Marte e della Terra. Dunque tutti e tre i pianeti sperimentano cambiamenti stagionali simili, con l’unica differenza che, per Nettuno, ogni stagione dura di circa quaranta anni terrestri. Inoltre esso possiede i venti più forti di qualunque altro pianeta nel sistema Solare, con raffiche di oltre 2100 Km/h. Presenta anche fenomeni atmosferici importanti, scoperti dalla sonda Voyager 2 nel 1989. All’epoca del sorvolo, infatti, è stata notata una Grande Macchia Scura nell’emisfero sud del pianeta, simile a quella di Giove e una più piccola in prossimità del polo sud. Si tratta di tempeste anticicloniche (la prima) e cicloniche (la seconda), con venti che soffiano a velocità supersoniche.

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Nettuno ripreso dalla Voyager 2 prima del massimo avvicinamento. Al centro la grande macchia scura e, in basso a sinistra, la piccola macchia.

Quanto alle temperature, sono ovviamente le più basse di tutto il sistema Solare, vista la grande distanza dalla nostra Stella: - 218°C nella parte più esterna. Al centro del pianeta, invece, la temperatura è di circa 7000 °C, come sulla superficie del Sole e come il nucleo di molti pianeti.

Nettuno ha anche un sottilissimo sistema di anelli, scoperto negli anni Sessanta ma confermato solo dalla Voyager 2, circa un trentennio dopo.

Possiede anche quattordici satelliti naturali (ad oggi) dei quali Tritone, il più importante, fu scoperto diciassette giorni dopo il pianeta madre dall’astronomo inglese William Lassell. Gli altri satelliti principali sono: Nereide, Proteo e Larissa.

Dopo la scoperta di Nettuno fu ipotizzato che certe irregolarità del moto del pianeta e del suo gemello Urano derivassero dalla presenza di un altro pianeta più esterno. Ormai la comunità scientifica era pronta a rompere i vecchi schemi astronomici ed è così che, dopo ripetute ricerche, nel 1930 fu scoperto Plutone. Però il pianeta era troppo lontano per poter incidere sul moto di Nettuno e Urano, che si scoprì essere dovuto ad errori di calcolo delle masse dei due pianeti. Quindi, la scoperta di Plutone fu assolutamente fortuita.

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Nettuno-Poseidone

Due parole riguardo alla denominazione del pianeta.

Inizialmente ci si riferiva a Nettuno come al "pianeta più esterno di Urano". Poi Galle propose di dargli il nome di una delle divinità più antiche e più importanti del culto Romano: Giano, dio degli inizi materiali e immateriali. L’astronomo inglese James Challis propose di chiamarlo Oceano, probabilmente per l’intensa colorazione bluastra della sua superficie. Ma Le Verrier ci teneva a “battezzare” il pianeta da lui identificato, così propose di chiamarlo Nettuno. Questo nome, in pochi anni, fu universalmente accettato, anche perché un nome mitologico era in linea con la nomenclatura degli altri pianeti. Tranne, ovviamente, la Terra e Urano.

Nella mitologia romana, dunque, Nettuno è il dio del mare. Poseidone, per i greci.

Fratello di Zeus e figlio di Crono, Nettuno fa parte dell’olimpo romano e abita nelle profondità dell’oceano, comandando ai mostri marini e alle tempeste. Viene associato a situazioni pericolose per via del fatto che la sua gestione del mare è proporzionale alle sue emozioni. E le emozioni di Nettuno sono piuttosto ballerine, proprio come i flutti. Per questo è un dio molto temuto.

Viene sovente rappresentato su un carro trainato da cavalli marini, e con un tridente nella mano destra, quale simbolo di comando.

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simbolo astrologico di Nettuno

Il glifo di Nettuno è una versione stilizzata del tridente del dio del Mare: tre frecce rivolte verso l’alto che troneggiano su una piccola croce.

La croce è il simbolo della materia con le sue quattro direzioni, mentre le frecce rappresentano la trinità energetica, ben conosciuta da tutte le antiche culture e tradizioni. Padre, madre e figlio; passato, presente e futuro; corpo, mente, spirito; inerzia, movimento, equilibrio. Queste sono alcune delle “trinità” che si manifestano in questa dimensione terrena.

Nettuno è il pianeta della metamorfosi e delle infinite possibilità che questa presenta. In quanto archetipo della fluidità, tutto è possibile: dipende da noi quale direzione vogliamo dare alla nostra esistenza. Non per nulla è il pianeta legato ai sentimenti, al senso artistico, alla creatività e all’intuizione. In Nettuno risiedono l’amore incondizionato, il misticismo, la spiritualità, la connessione con quella parte d’infinito a cui aspiriamo. Ma rappresenta anche i sogni, le illusioni, l’anticonformismo: tutte situazioni che possono sfociare in una realtà alternativa, se colte nel loro aspetto positivo, o possono decadere nell’estraneazione e nella dipendenza, nel loro aspetto negativo.

Nettuno - pianeta dominante dei Pesci - è l’archetipo della genialità: non per nulla Einstein apparteneva a questo Segno.

Simona HeArt

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