NEURALINK CERCA VOLONTARI PER SPERIMENTAZIONE UMANA

Neuralink, la startup di Elon Musk fondata nel 2016, si prepara a un nuovo capitolo nella sua missione: far comunicare il cervello umano con l’intelligenza artificiale e cercherebbe volontari per sperimentare i suoi chip neurali. L’azienda avrebbe infatti recentemente ottenuto l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) per condurre il suo primo studio clinico sull’uomo, aprendo la strada a un ambizioso progetto denominato Prime (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface). L’obbiettivo prefissato sarebbe quello di creare un’interfaccia cervello-computer completamente impiantabile e wireless per consentire a persone con paralisi di controllare dispositivi con il pensiero. Questo potrebbe aprire nuove prospettive per coloro che hanno perso la capacità di muoversi, vedere, udire o parlare. Secondo quanto comunicato dalla stessa Neuralink su X (ex Twitter), i volontari idonei per questo studio sarebbero pazienti con quadriplegia a causa di lesioni al midollo spinale o sclerosi laterale amiotrofica, nonché coloro che hanno subito la perdita della vista o dell’udito e che sono incapaci di parlare. Inoltre, è richiesto che i volontari abbiano almeno 22 anni e un “caregiver” affidabile che possa supportarli durante tutto il processo.
Tuttavia, Neuralink non avrebbe ancora annunciato la data di inizio dello studio né il numero esatto di partecipanti. Inizialmente, si era pensato di includere 10 pazienti nello studio, ma a seguito di diversi negoziati con la FDA, il numero potrebbe essere inferiore. Il sopracitato studio Prime, che avrà una durata complessiva di circa sei anni, avrà come obiettivo principale la valutazione della sicurezza dell’impianto interfaccia cervello-computer (BCI) e del robot chirurgico coinvolto nel processo. Saranno testate tre componenti chiave insieme: l’interfaccia cervello-computer di Neuralink, il robot chirurgico R1 responsabile dell’impianto del dispositivo e il software N1 User App che traduce i segnali cerebrali in azioni informatiche. Nello specifico, lo studio esaminerà la funzionalità iniziale della BCI per consentire alle persone con paralisi di controllare dispositivi esterni con il pensiero. Il robot chirurgico verrà utilizzato per posizionare chirurgicamente sottili e flessibili fili d’impianto in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento.
Una volta impiantato, il chip sarà invisibile esteticamente e trasmetterà segnali cerebrali in modalità wireless a un’applicazione che decodificherà l’intenzione del movimento. I partecipanti al trial Prime saranno sottoposti a uno studio di 18 mesi con nove visite previste inizialmente e, successivamente, dovranno dedicare almeno due ore alla settimana per sessioni di ricerca e affrontare altre 20 visite nei cinque anni successivi. Gli esperti però avvertono che ci vorrà più di un decennio prima che Neuralink possa ottenere l’autorizzazione per un uso commerciale diffuso. Infatti, nonostante l’approvazione da parte dell’FDA sulla sperimentazione umana rappresenterebbe un passo chiave per Neuralink e per migliorare la vita delle persone, la strada verso il mercato è ancora lunga e complessa. Infine, resta ancora da vedere come si svilupperà lo studio Prime e se e quali saranno le possibili implicazioni a lungo termine per una connessione tra il cervello umano e i chip neurali.
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