NORD STREAM: PERDITE CAUSATE DA POTENTI ESPLOSIONI

Almeno 50 metri del gasdotto Nord Stream 1 sono stati distrutti dal presunto attacco del mese scorso. E’ quanto emerge da immagini subacquee mostrate dal tabloid svedese Expressen, dove si vedono 50 metri mancanti della conduttura ad una profondità di 80 metri. Il metallo del gasdotto appare fortemente deformato in alcuni punti, con squarci e crepe in altri.
"Solo una forza estrema può aver piegato in questo modo un metallo così spesso", ha commentato Trond Larsen della compagnia Blueeye Robotics, che ha effettuato le riprese per conto del quotidiano.
Oggi la polizia danese ha riferito gli esiti delle indagini preliminari sulle quattro perdite di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, per il trasporto del gas russo attraverso il Baltico.
Indagine preliminare della polizia di Copenaghen. Per gli investigatori tedeschi i danni ai gasdotti sono stati causati da un sabotaggio
Le perdite di gas dai Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico sono state provocate da "potenti esplosioni". Questo l’esito dell’indagine preliminare della polizia di Copenaghen, mentre ieri gli investigatori tedeschi hanno dichiarato che i danni ai gasdotti sono stati probabilmente causati da un sabotaggio, ipotesi molto vicina a quella a cui è arrivata anche la Svezia.
RUSSIA
Parlando dell’inchiesta il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che "possiamo solo esprimere rammarico per il fatto che l’intero processo di indagine si stia svolgendo in una modalità molto chiusa, senza che possiamo partecipare, senza interazione con la parte russa, che è comproprietario di questi gasdotti". Inchiesta che, secondo "le dichiarazioni che sentiamo, dalla Germania, dalla Francia, dalla Danimarca, viene a priori adattata per attribuire la responsabilità alla Russia. E’ assurdo", ha accusato Peskov.
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