NUOVE EMULAZIONI
Antieroi. Quelli del tutto, subito e senza scrupoli. Ecco i modelli della società moderna.

Il mondo cambia sempre più in fretta, ed anche le vecchie massime non reggono il passo con i tempi. Una volta si diceva che più le cose cambiano, più restano le stesse, ma a ben vedere ormai queste parole sembrano appartenere ad un’altra epoca. C’è stato un momento in cui tutti, gli onesti come quelli che agivano dall’altra parte della barricata, stimavano comunque gli eroi. In un film, “Donnie Darko”, tratto dall’autobiografia di un agente FBI infiltrato in una famiglia mafiosa, si mostra una sequenza in cui un criminale commenta incredulo la morte di John Wayne, l’eroe americano per eccellenza, il cow boy dai modi rudi sempre proteso alla difesa dei più deboli. Non era una invenzione, l’episodio avvenne e l’autore del libro lo riportò proprio per far risaltare il contrasto. E tutti poi amavano James Bond, nessuno tifava per la Spectre, così come nessuno apprezzava il perfido professor Moriarty, l’acerrimo nemico di Sherlock Holmes. Gli stessi anti eroi come Fantomas o Arsenio Lupin nascondevano comunque un lato romantico e positivo, non erano esattamente criminali.
Perlomeno nessuno palesava ammirazione per i criminali, gli spostati, i personaggi proposti erano sempre positivi, i ragazzi degli anni ‘80 erano tutti Rocky e non Mister T. Ora invece qualcosa è cambiato, lentamente ed impercettibilmente sono stati proposti modelli differenti di eroi, di persone da imitare. A chi interessa essere un povero sfigato povero in canna, ma onesto, quando ci si può divertire tranquillamente senza preoccuparsi di scrupoli morali? A chi interessa faticare una vita, studiare, acculturarsi, per poi passare due settimane di vacanza nella pensione di Rimini quando sfondando come calciatore ci si diverte in Costa Smeralda con stelline e veline? Suggerimenti velati, nuovi stimoli sotto forma di automobili sportive e luoghi esclusivi, e dai medici di E.R. si è passati a Dottor House, dall’etica del sacrificio al “faccio come mi pare tanto il mio scopo lo raggiungo lo stesso”. Eh si, i tempi cambiano e si portano appresso i “Poveri ma belli”. Non è un caso che Romanzo Criminale, prima libro e poi film per il grande schermo, abbia avuto un seguito molto apprezzato, dove l’eroe non è il commissario ma il criminale che porta avanti i suoi piani e se la cava nonostante tutto. Ecco che il il Freddo oppure il Libanese, sono citati ed emulati, sia nel linguaggio che nel comportamento. Ed ancora, la serie italiana più seguita nella storia delle pay tv è “Gomorra”.
Prima tenevano banco quelle statunitensi come “I Sopranos” e “Breaking Bad”, altro che poliziotti, carabinieri e sceriffi vari! “Non è tempo di eroi” cantava qualcuno, e forse aveva ragione. Forse domani usciranno fumetti incentrati sui nemici dei vari Tex Willer e Superman, chissà... L’unica certezza è che sono cambiati i modelli di riferimento, e forse nel progredire siamo andati talmente avanti da tornare indietro, ai tempi di John Milton, che nel suo Paradiso perduto scrisse “meglio regnare all’inferno che servire in paradiso”.
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