NUOVO ALLARME CYBERATTACCHI

Principale gasdotto USA paralizzato

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Un nuovo allarme parte dal governo di Boris Johnson, contro la minaccia dei “cyber-attacchi”. In un discorso tenuto nella sede di una nuova agenzia britannica, il National Cyber Security Centre, ha pubblicato una nuova serie di principi di sicurezza per aiutare le autorità britanniche a proteggere le città intelligenti e la loro infrastruttura sottostante e proteggersi dagli attacchi informatici. Il ministro degli esteri, Dominc Raab, ha puntato il dito contro “attori statali ostili e gang criminali che vogliono minare i fondamenti della nostra società e della nostra democrazia", avvertendo inoltre che "quando Stati come la Russia hanno hacker criminali che operano dal loro territorio, essi hanno anche la responsabilità di perseguirli e non coprirli". Il ministro così esponendosi stava probabilmente alludendo al recente attacco ransomware avvenuto giorni fa alla Colonial Pipeline, uno dei principali gasdotti degli Usa, ma il presidente Joe Biden ha affermato in una conferenza stampa che “non ci sono prove basate sui nostri servizi segreti che la Russia sia implicata, sebbene ci siano prove che il ransomware sia in Russia”.

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L’attacco informatico avrebbe quindi costretto l’impianto ad una chiusura temporanea e, nel tentativo di contenere la violazione, la compagnia ha deciso di chiudere gli oltre 8.850 chilometri di gasdotto mettendo temporaneamente offline i suoi sistemi informatici. Questa risposta è stata necessaria per evitare che i cybercriminali potessero mettere le mani su informazioni che gli avrebbero consentito di manipolare in remoto i comandi di sicurezza del gasdotto, causando esplosioni o possibili perdite di carburante altamente infiammabile. Questo ennesimo attacco evidenzia la vulnerabilità di un’infrastruttura obsoleta che è stata collegata, direttamente o indirettamente, a internet senza le dovute misure difensive. Per fare fronte a questo scenario, secondo Raab, occorre tenere "alta la guardia contro i regimi autoritari", ma pure definire "nuove regole" per la protezione del cyber-spazio.

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Mentre l’FBI indagava sull’accaduto e a poche ore della conferenza di Biden, è arrivato il “mea culpa” degli hacker che attraverso un comunicato ritenuto ufficiale si sono scusati per i danni provocati “Siamo apolitici, non prendiamo parte a questioni di geopolitica, non abbiamo bisogno di legarci a un governo e cercare altre motivazioni. Il nostro obiettivo è fare soldi e non creare problemi alla società”. Il gruppo, chiamato Darkside, sembra solito agire con un metodo diventato molto comune: ovvero oltre a bloccare i sistemi delle vittime, minaccia la pubblicazione online dei dati di chi non paga il riscatto. Infine, il presidente Biden fa sapere che l’amministrazione Usa è pronta a prendere ulteriori contromisure per perseguire gli obiettivi globali per combattere gli attacchi ransomware di criminali transnazionali, e che inoltre incontrerà Vladimir Puntin per discutere della situazione.

Francesco Maria Tiberio

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