NUOVO APPELLO DEL PAPA PER L’UCRAINA
Francesco contro la politica mondiale: “Che la saggezza ispiri passi concreti di pace”

Dopo il viaggio appena concluso in Canada, Francesco avverte con maggiore insistenza il peso delle responsabilità. L’estate non ha bloccato i vari conflitti sparsi per il mondo e soprattutto non ha fermato la guerra in Ucraina. Gli appelli del Santo Padre in questi svariati mesi sono stati completamente e deliberatamente ignorati; le soluzioni e i suoi sforzi profusi nella direzione di un dialogo forte e coeso non hanno sortito alcun effetto.
Nell’Angelus domenicale, Bergoglio esprime tutta la sua amarezza con queste parole: "Se si guardasse alla realtà obiettivamente, considerando i danni che ogni giorno di guerra porta a quella popolazione, l’unica cosa ragionevole da fare sarebbe fermarsi e negoziare. Che la saggezza ispiri passi concreti di pace".
Questo invito, neppure troppo velato, è un chiaro riferimento e un richiamo all’ordine nei confronti della politica mondiale, la quale sembra incapace di raggiungere condizioni di pace congiunte per via di interessi e valori contrastanti. Il Papa continua incessantemente ad invocare la pace, perché solo attraverso il dialogo e lo sguardo fraterno il popolo ucraino potrà ritornare a sperare. Al momento, la gente continua a morire sotto i bombardamenti, ma a quanto pare questo non fa più notizia.
Si potrebbe correre il rischio di essere ripetitivi, tuttavia invocare a gran forza la pace non è uno spot, bensì un dovere morale verso tutta l’umanità. Il cristiano, non solo per facciata, dovrebbe seriamente ascoltare le parole del pontefice, che a sua volta, mai come in questo momento, si sente un leader solo, senza alcuna spalla cui affidarsi...
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