Natale a tavola
Filo conduttore delle feste natalizie nel Mondo è il buon cibo
Dall’ Asado allo Zakuski, ce n’è per tutte le lingue e palati, l’importante è stupire ed esagerare. Impossibile stilare una classifica, in ogni dove a Natale si fa scorta di sapori e di leccornie come buon auspicio per l’anno nuovo. Ecco alcuni piatti tradizionali:
Chiles en nogada, degno di un contest culinario moderno, questo piatto messicano, è a base di carne e peperoni serviti con una crema di noci e chicchi di melograno.
Imbuljuta tal-Qastan: zuppa di castagne e cacao. A Malta dopo la messa di Natale ci si riscalda con questo dolce antico e genuino.
In Giappone, l’1% della popolazione crede in Cristo, e l’unico cibo caratteristico è la torta di pan di spagna con fragola, panna montata e decorazioni natalizie, la Japanese Christmas cake.
Ma il dolce più salutare è in Finlandia. Semplice e geniale, troviamo lo sformato di carote, con spezie e cotte in una terrina, : Il Porkkanalaatiko.
Etiopia: anche qui il piatto principale è la carne, il Doro wat, ossia pollo piccante accompagnato con la Injera, una frittella di pasta soffice simile al pane, e tante spezie e condimenti.
In Australia si celebra il Natale con il barbecue di pesce, scampi e gamberi, insieme al Pudding e altri cibi della tradizione Inglese.
In Francia a Natale spopolano i prodotti tipici: oca, ostriche e... Coquilles Saint-Jacques.Un mollusco bello grande, gratinato al forno e servito nella sua conchiglia.
Zakuski, antipasto russo a base di pesce, variegato e sfizioso, ricco di proteine ad alto valore biologico e grassi omega tre....unica pecca: va consumato con la vodka.
In Argentina, si fa bella figura con l’Asado a la Parrilla, grigliata di carne con il tipio antipasto “empanadas” di peperoni, cipolle, carne, uova , olive e chi più ne ha più ne metta.
E in Italia? Le casalinghe spenderanno per una cena di 8 persone circa 260 euro. Da qualche anno sono apprezzatissimi i prodotti tipici locali. Forse non tutti conoscono il Tajarin, pasta fresca all’uovo piemontese con tartufo, bagna cauda o cappone.
A Natale è difficile non sbilanciarsi, l’importante è non eccedere nelle quantità soprattutto nei fritti, ed evitare cibi bruciati. Non sprecare, magari evitando di sovrastimare le porzioni dei commensali, serve a mantenere la linea ed abbassare l’impatto socio-economico delle festività. Gli stravizi importanti sono quelli che si fanno durante il resto dell’anno, l’importante è ritornare alla consueta alimentazione, per smettere di sentirsi gonfi e stanchi. Davanti a una tavola imbandita per pochi giorni assumiamo molte calorie extra, tanto da rendere la dieta iperproteica, iperglucidica e iperlipidica.Consiglio di approfittare del tempo libero in più per fare un’attività di famiglia all’aperto, magari una passeggiata al mare, in montagna, un giro in bici o sui pattini sia a rotelle che sul ghiacchio. Così, se non possiamo proprio tirarci indietro davanti a tanto ben di Dio, almeno approfittiamo per stare insieme alle persone care in modo stimolante e attivo.
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