Nel salotto di...
IL NUOVO PIANISMO ITALIANO VIENE DALLA PUGLIA : CLAUDIA MASTRORILLI E LA SUA “ATTESA”

A poco più di un mese dalla presentazione in anteprima nazionale del suo disco d’esordio “ L’attesa “ (Ediz. Rai Trade/ Videoradio) alla XXVIII edizione del Festival Time Zones incontro volentieri nel mio salotto “ClaudiaMastrorilli”, bellissima e talentuosa pianista barese.
Cosa rappresenta per te il pianoforte , che rapporto hai con lo strumento ?
Ho iniziato lo studio del pianoforte prestissimo, a cinque anni. Come sempre accade in questi casi, i miei genitori decisero di far studiare pianoforte a mia sorella più grande di me di sei anni. Ben presto, su mia insistenza, dovettero però cedere alle mie pressanti richieste. Il pianoforte era per me un giocattolo magico , trascorrevo gran parte del mio tempo a cercare di tirar fuori suoni e melodie e ricordo ancora con piacere l’espressione della mia prima insegnante costretta prima di ogni lezione ad ascoltare le mie “ prime composizioni “. Era il mio modo di iniziare ogni lezione. Ho iniziato contemporaneamente la scuola e lo studio dello strumento…allora le prime note venivano lette con i numeri per una omogeneità di metodo. Il pianoforte da allora non mi ha più abbandonata . Un rapporto di amore ed odio ( ho lasciato lo studio in età adolescenziale per dedicarmi all’ elettronica ), una passione travolgente che in tarda età ha portato però ai suoi frutti . Il pianoforte è il mezzo attraverso il quale da sempre , sono riuscita ad esprimere la mia essenza , a comunicare al mondo le mie emozioni .
Perché questo titolo, “ L’attesa “?
L’ attesa , è un termine che ha per me molteplici significati . Innanzitutto è il titolo di una canzone d’ amore che è all’ interno dell’ album di cui ho scritto musica e testo , alla quale sono molto legata personalmente. Poi ogni attesa, rappresenta un momento nel quale si aspira a qualcosa, ad un cambiamento, ad un’ alba che verrà, ad un nuovo momento di vita. Anche la copertina del disco, l’ alba innevata è pertinente al significato di cui sopra. L’ attesa rappresenta il momento della rinascita, nel quale ogni singolo respiro sembra diventare linfa vitale .
Ascoltando l’ Attesa , si ha la sensazione di percorrere un viaggio introspettivo , teso alla ricerca di un qualcosa che accomuna un po’ tutti i brani . Cosa ha voluto raccontare Claudia Mastrorilli nel suo disco ?
In realtà è proprio così. C’ è forse un filo conduttore che accomuna un po’ tutti i brani, anche se ogni brano è stato composto in un momento diverso della mia vita . Il disco è fortemente autobiografico, ogni composizione è stata ispirata da un avvenimento particolare della mia esistenza, da un preciso stato d’ animo . Il filo conduttore in realtà è la propria vita, la vita di Claudia di questi ultimi dieci anni. Quando la vita ci pone dinanzi a delle scelte importanti da affrontare a livello personale ecco, per fortuna, arrivare la musica. La musica per me è stata importante per questo, mi ha aiutata in un momento particolarmente difficile ad esprimere in note i miei stati d’ animo. Da quando scrivo è sempre stato così. In realtà compongo ciò che la vita mi consegna, nel bene e nel male. “ Ouverture” è nato da una improvvisazione in studio di registrazione, in un caldo pomeriggio di luglio, “ In cammino” con il suo incedere minimale il lento percorso di conoscenza dell’ uomo. “ Il presagio “ poi è nato la mattina successiva ad un triste sogno premonitore trasformatosi poi in realtà . “ Gli amanti “ e “ L’attesa “ sono invece due brani d’ amore, che ho dedicato a due storie importanti della mia vita. “ Prima di ogni cosa “ invece, è il brano che dedico a mia figlia Federica, così come l’ intero disco .
Nel disco ci sono collaborazioni prestigiose come Piero Salvatori e Nicola Alesini , come sei arrivata in un disco d’ esordio ad inserire dei nomi così importanti e ad arrivare alla pubblicazione con Rai Trade ?
L’ incontro con Nicola Alesini è avvenuto quasi per caso, grazie all’ ascolto di un suo disco registrato qualche tempo fa con Nabil dei Radiodervish, formazione barese che stimo moltissimo. L’amicizia in comune con Michele Lobaccaro ha poi fatto il resto. Ho inviato il brano via e mail e senza neppure incontrarci Nicola ha inviato la sua traccia registrata che poi abbiamo missato in studio. Credo che poi il risultato sia più che apprezzabile. Nicola Alesini è un musicista che ha collaborato con musicisti del calibro di David Sylvian e Harold Budd. Ne è poi nata un amicizia speciale, fatta di stima reciproca e grande sostegno al mio progetto da parte sua. Con Piero Salvatori è andata più o meno nello stesso modo . Ci siamo però incontrati qui a Bari per registrare “ Il presagio “ e “ Spleen “ un brano che abbiamo firmato insieme. Piero è un grandissimo musicista e compositore conosciuto a livello nazionale, collabora con gli AlboradaString Quartet di Paolo Fresu e ha firmato le musiche per l’ultimo spettacolo di Roberto Bolle, che sta riscuotendo consensi a livelli mondiali. Una persona straordinaria, con la quale si è venuto a creare immediatamente un fortissimo feeling personale, raro da incontrare. “Celloman” ( così mi piace chiamarlo per il rapporto quasi carnale che ha con il suo violoncello) è anche venuto qui a Bari in occasione dell’ anteprima nazionale del mio disco a Time Zones 2013, avvenuta lo scorso dieci novembre. Spero, in tutta sincerità, di poter ancora collaborare con lui nei mie prossimi progetti . Sono molto onorata di avere musicisti di tale portata nel mio disco. Non ultimo, c’è poi anche Alessandro Pipino dei Radiodervish, che con la sua lama sonora ha reso “ Geppetto “ ( Fiorenzo Carpi ) una piccola gemma. Con Rai Trade, l’incontro è avvenuto anch’esso per caso. Ho semplicemente spedito il master ad agosto 2012 e ricevuto una chiamata qualche giorno dopo. Il disco è piaciuto subito. Ad ottobre dello stesso anno sono partita per Roma per conoscere il responsabile delle edizioni commerciali e a febbraio ho firmato il contratto in coedizione con Rai Trade e Videoradio di Beppe Aleo.
Suonare su un palco di un festival prestigiosissimo a livello nazionale come Time Zones che emozioni ti ha suscitato ? Che progetti hai per il futuro ?
Presentare il mio disco a Time Zones, è stato davvero il fiore all’ occhiello di un anno particolarmente fortunato dal punto di vista artistico. In realtà ho già suonato nel 1992 nel Festival Time Zones con un progetto di world music chiamato “ Progetto lungo l’est “ ma l’emozione di suonarci dopo tanti anni e soprattutto con un progetto tutto mio è stata davvero tanta. Devo molto a Gianluigi Trevisi ( direttore artistico di Time Zones) che ha creduto immediatamente nella validità del progetto e ha condiviso con me ben due presentazioni a Feltrinelli oltre che la presentazione nel suo Festival. Sul palco eravamo davvero in tanti, ben dieci elementi, e non è stato per niente facile conciliare il tutto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e credo che il risultato sia stato più che soddisfacente anche a livello di critica e pubblico. Devo ringraziare tutti i musicisti che mi hanno affiancata sul palco in maniera magistrale. Mi piacerebbe ora portare lo spettacolo con l’ ensemble al completo anche all’estero. Progetti immediati per il 2014, un videoclip e, essendo scaramantica, mi permetterai non anticipare altro.
Per terminare l’ intervista… un sogno nel cassetto ?
Ho tanti sogni nel cassetto. Un mio grande sogno sarebbe quello di lavorare per il cinema, magari con una colonna sonora. Mi sono già cimentata nel passato con piccoli commenti sonori ad immagini e a cortometraggi . Credo che la mia musica, già inserita peraltro nel palinsesto dei programmi Rai, sia molto adatta al commento per immagini.
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