Non chiamatele solo “serie tv”!
Dal piccolo schermo alla multimedialità
Dalla notte dei tempi, l’Uomo ha immaginato e inventato storie per dare risposte agli insolvibili quesiti esistenziali sull’origine del mondo e sulle creature viventi che lo popolano.Sempre dalla notte dei tempi, e in maniera speculare a quanto detto, l’Uomo ha manifestato l’ancestrale bisogno di ascoltare estasianti narrazioni inizialmente sottoforma di miti, leggende, poemi, fiabe, favole, fino a giungere successivamente al romanzo ottocentesco e, con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, ai fumetti, ai fotoromanzi, ai film, alle soap opera e alle serie tv. Soprattutto negli ultimi decenni, proprio questi prodotti televisivi seriali hanno dimostrato di possedere un’epidemica e penetrante infiltrazione nella fruizione quotidiana, ergendosi ad esempio lampante di narrazione del Terzo Millennio e rispondendo in maniera immediatamente percepibile all’eterno fascino per l’affabulazione e, dunque, per lo storytelling.Mantenendo quest’ottica prospettica all’interno del laboratorio di editoria libraria e multimediale tenuto dalla prof.ssa Carlotta Susca e rivolto agli studenti di Scienze dell’informazione, editoriale, pubblica e sociale (curriculum Informazione e sistemi editoriali) dell’Università degli Studi di Bari, è stata ideata e realizzata Ipertesti seriali. Dal piccolo schermo alla multimedialità, una pubblicazione digitale che prende in esame tre serie televisive: Sherlock, C’era una volta e Il trono di spade.
I suddetti prodotti seriali sono stati una sorta di link, funzionale a collegare e a tenere unito un lavoro di analisi che, aprendosi a raggiera e diramandosi in più campi, ha esplorato anche il cinema, la musica e la letteratura. Compiendo un percorso a ritroso, inoltre, si è giunti inevitabilmente alla matrice letteraria comune a tutte e tre le serie tv: i romanzi di Conan Doyle, le trascrizioni dei fratelli Grimm e i fantasy di Martin. Il punto di partenza è, dunque, stato il libro tout court, declinato successivamente in immagini attraverso la serialità televisiva e, infine, in maniera circolare, ricondotto ad un tipo di testualità scritta che costituisce proprio il nucleo fondante di Ipertesti seriali. A metà strada tra un ebook e una rivista patinata, la presente pubblicazione digitale conserva del primo una selezione di contenuti non strettamente legata all’attualità, mentre della seconda mantiene l’impostazione grafica, facendo ampiamente uso di immagini e di colore.
Ipertesti seriali costituisce una sorta di prontuario di base per gli appassionati del giallo, del fantasy e delle fiabe, una bussola per chi vuole approcciarsi per la prima volta alla visione di ottimi prodotti televisivi che mantengono intatta la vitalità delle storie da cui sono stati tratti e, allo stesso tempo, danno prova delle innumerevoli interconnessioni che si possono realizzare all’interno dell’universo multimediale all’alba del Terzo Millennio.
Ipertesti seriali è consultabile su https://tinyurl.com/peprxdk
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