Nuove visioni del Sé al servizio della società e dell’ambiente
Quale energia ci fa vedere, sentire, pensare?

“…Noi vediamo, sentiamo, parliamo ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire, pensare. E quel che è peggio è che non ce ne importa nulla. Eppure noi siamo quell’energia”. Questa frase di Albert Einstein incredibilmente profetica descrive il profondo scollamento che questo tipo di società ha creato tra Cultura e Natura, tra l’Uomo e il suo habitat vitale. Ed è proprio di questo scollamento che parliamo con Marcella Danon - Psicologa, Supervisor Counselor e saggista.
Dottoressa Danon, siamo davvero così soli e isolati nell’ambiente che ci circonda?
Il moderno stile di vita è sempre più caratterizzato da frenesia, anonimato e senso di vuoto. Le relazioni interpersonali, sempre più automatizzate, diventano frettolose, superficiali, stereotipate e finiscono col portare più disagio che arricchimento reciproco. I rapidi cambiamenti in atto nello stile di vita, di lavoro, di interazione con l’ambiente, ci hanno sradicato dal caldo senso di compartecipazione col creato, barattandolo con la fredda illusione di doverlo e poterlo controllare, come se fosse una “cosa”.
In altri termini, il proverbiale calore umano mediterraneo è stato soffocato dalle mille incombenze della vita quotidiana?
Sì. Diventa sempre più difficile, per le persone, trovare situazioni in cui potersi aprire con un interlocutore senza doverne temere il giudizio, la considerazione superficiale, il disinteresse o addirittura il rifiuto. Non è sempre facile, per chi si ritrova ad affrontare disagi personali, trovare con chi aprirsi per condividere il proprio sentire e cercare soluzioni ai problemi. Molte sono le situazioni in cui la figura dello psicoterapeuta non è ancora necessaria, ma l’amico del cuore non è sufficiente. Il counseling risponde a questa bisogno di incontro autentico in cui potersi esprimere liberamente. Accolte da un orecchio attento, le riflessioni prima inascoltate, spesso, da sole si incanalano verso una possibile risoluzione adatta al caso. Le persone hanno molte più risorse interiori di quelle che sanno di avere!
Come si può definire, il ruolo del counselor?
Il counselor è, prima di tutto, un esperto nell’arte dell’ascolto, dell’empatia e della fiducia nella natura umana. La sua preparazione comincia con un percorso di crescita personale svolto in prima persona, che gli permetterà di conoscere bene i fattori che facilitano la creazione di uno spazio protetto e stimolante, in cui l’interlocutore si senta accolto, rispettato e, soprattutto, ascoltato. A dispetto della forte assonanza tra il termine counselor e consulente, il ruolo del primo non consiste nel dare consigli o valutazioni, ma nell’ampliare orizzonti interni ed esterni e aiutare l’altro a diventare più consapevole delle sue proprie risorse personali e a conquistarsi una visione più completa del problema, guardandolo, con un aiuto, da diversi punti di vista. Allenando l’attenzione e la flessibilità percettiva del suo interlocutore, il counselor stimola il senso di responsabilità e di potere personale nei confronti della vita, lavora sulla libertà di atteggiamento nei confronti delle diverse situazioni e accompagna il cliente nel trovare in prima persona la sua soluzione.
Lei ha promosso anche la nascita di percorsi di formazione innovativi, come l’EcoCounseling. In cosa consiste?
L’Ecocounseling accompagna il percorso di evoluzione personale col preciso intento di rendere la persona consapevole del suo prezioso e unico contributo personale da dare alla realtà circostante, accompagnando le persone a trovare, ognuna, il proprio modo di attivarsi nella collettività umana e nella collettività terreste. Combina e amalgama tra loro i benefici di riflessioni filosofiche, crescita personale, bilancio di competenze, coaching motivazionale e gruppi d’azione sul territorio. L’Ecocounseling è una professione della relazione di aiuto che agisce attraverso l’ampliamento dell’identità umana e l’attivazione delle potenzialità individuali, con un approccio ecosistemico. Il presupposto è che gran parte del malessere esistenziale oggi diffuso è originato proprio da una mancanza di radici e di visione, cioè da una perdita di connessione con le proprie origini – familiari, umane terrestri e spirituali – e, di conseguenza, un’incapacità di progettazione e proiezione verso un futuro attraente e stimolante.
In cosa consiste, la novità dell’approccio ecosistemico?
Se il counseling nasce per venire incontro a un disagio individuale – traducendo in pratica i principi della psicologia umanistica ed esistenziale– l’Ecocounseling amplia il campo di osservazione e di intervento riconoscendo la relazione profonda tra homo sapiens e Pianeta Terra e identificando nella frattura creatasi tra cultura e natura una delle cause delle concatenate spirali di malessere esistenziale individuale, sociale e ambientale, sempre più diffuse. Basato sull’ampia visione dell’Ecopsicologia, l’Ecocounseling esplora la dimensione non più solo dell’“io”, ma anche del “noi”. Riconosce la fitta rete di inter-relazioni che collega tra loro individui, società e qualità di vita sul pianeta risvegliando l’attenzione nei confronti della comunanza di destino nella dimensione terrestre. Opera nel campo della prevenzione e della relazione di aiuto per favorire un maggior benessere esistenziale collettivo facendo prima di tutto attenzione ai singoli individui e alla loro valorizzazione. Partendo dal presupposto delle profonde interconnessioni tra micro e macro – cioè tra ecosistema intrapsichico, interpersonale, sociale e ambientale – l’autorealizzazione personale viene finalizzata a un più armonico ed efficace funzionamento di ecosistemi via via più ampi: se ho chiaro chi sono e cosa mi piace fare, potrò attivami per trovare il mio posto giusto nel mondo, per “fare cose utili alla vita”.
In altri termini, le Nuove Visioni del Sé, mirano a…
Ritrovare il senso di potere ed efficacia personale, e di conseguenza quello ancor più potente dell’azione congiunta su un piano sociale. È questo l’atteggiamento che è più importante e urgente sviluppare in un’era di grandi cambiamenti che ci richiederanno, con le buone o con le cattive, di fare i conti con i limiti dell’“Astronave Terra” e con la necessità di trovare soluzioni di armonica convivenza e di sostenibilità per tutti gli abitanti di questo bel pianeta verde e azzurro: umani e non umani.
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Ecopsicologia: crescita personale e coscienza ambientale
CHE COSA È L’ECOPSICOLOGIA
Nata in California, all’inizio degli anni ‘90, nell’ambito professionale della psicologia, per indirizzare i professionisti - psicoterapeuti, psicologi, counselor, insegnanti, educatori - ad aiutare le persone a ritrovare un rapporto più autentico con se stessi anche attraverso un contatto diretto con l’ambiente naturale, l’ecopsicologia ha presto assunto una connotazione ancor più ampia proponendosi come “allenamento della coscienza” per risvegliare una maggior presenza a se stessi e al mondo a partire da percorsi di crescita personale mirati a riconoscere e usare l’ampio margine di libertà e creatività a disposizione dell’essere umano. Partendo dalle considerazioni e dagli studi messi in atto dalla psicologia ambientale - che riconosce quanto un contatto più diretto con la natura abbia innegabili effetti positivi anche da un punto di vista psicologico - l’ecopsicologia si è spinta oltre, mettendo in discussione la radicata odierna visione antropocentrica del mondo a favore di una visione ecocentrica, sottolineando la profonda connessione che ci lega al Pianeta Terra, riconoscendo all’individuo dignità, potere e responsabilità nei confronti dell’ambiente e della vita e riconoscendo l’essere umano parte attiva del processo evolutivo. Le applicazioni dell’ecopsicologia, oggi, non si limitano all’ambito terapeutico ma trovano sempre più vasta applicazione anche in ambito educativo, ambientalista, nelle scuole, nelle realtà comunitarie, nei parchi e nelle aziende.
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Marcella Danon
Psicologa, giornalista e supervisor counselor. Lavora dal 1990 nella divulgazione delle nuove idee emergenti in campo scientifico e psicologico. Conduce corsi triennali presso il CREA - Scuola di Counseling Umanistico Esistenziale di Milano. Ha fondato Ecopsiché - Scuola di Ecopsicologia a Osnago (Lc), che coniuga consapevolezza personale ed etica ambientale. Organizza aggiornamento professionale e formazione alla conduzione di percorsi di crescita personale “in natura, con la natura, per la natura”, in Italia, Spagna, Grecia, Brasile. Promuove in ambito istituzionale (Parchi, Comuni, Asl) progetti di formazione per la riqualifica sociale, culturale e ambientale del territorio; e, in ambito aziendale, lo sviluppo della leadership personale, l’allenamento alle relazioni di qualità e l’apertura al cambiamento. Fa parte del direttivo di EES, la European Ecopsychology Society. E’ autrice di numerosi libri sull’autorealizzazione, tra cui Counseling (ed. Red) ed Ecopsicologia (ed. Urra-Feltrinelli). www.ecopsicologia.it
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